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il vertice nato

Biden: «Nuovi sistemi di difesa aerea a Kiev, anche dall’Italia»

Dal summit dell’Alleanza attesa la data dell’adesione dell’Ucraina

Pubblicato il: 10/07/2024 – 7:23
Biden: «Nuovi sistemi di difesa aerea a Kiev, anche dall’Italia»

Joe Biden apre i lavori del vertice della Nato annunciando nuovi sistemi di difesa aerea all’Ucraina insieme agli alleati. «La Russia non prevarrà», ha detto palco del Mellon Auditorium, dove fu firmato il trattato che sancì la nascita dell’Allenza nel 1949.
«Collettivamente, forniremo all’Ucraina ulteriori sistemi di difesa aerea strategica, comprese batterie Patriot aggiuntive donate da Stati Uniti, Germania e Romania; componenti Patriot donati da Olanda e da altri partner per consentire il funzionamento di una batteria Patriot aggiuntiva; e un ulteriore sistema Samp-T donato dall’Italia» si legge in una nota della Casa Bianca. E gli Stati Uniti riprogrammeranno le consegne pianificate delle vendite militari straniere di intercettori critici per la difesa aerea, così da poter fornire a Kiev centinaia di intercettori aggiuntivi nel prossimo anno.
«L’Ucraina può e fermerà Putin», ha detto Biden fra gli applausi degli altri leader della Nato, pronunciando uno dei discorsi più importanti della sua carriera. Tutti gli occhi erano infatti puntati sul presidente in seguito alle ripetute richieste di ritiro dalla corsa alla Casa Bianca arrivate dal suo stesso partito dopo la disastrosa performance al dibattito.
Anche leggendo dal gobbo, Biden è apparso energico e non ha mai perso il filo del discorso, superando così il primo esame sulla sua salute e la sua età. Ma probabilmente per i sette democratici che hanno dichiarato esplicitamente che vorrebbero un passo indietro da Biden, e per tuti quelli che lo hanno fatto solo dietro le quinte, non sarà abbastanza. Quello che chiedono a Biden per dimostrare di essere in grado di correre e vincere sono interventi meno coreografati e più spontanei, risposte dirette a domande non concordate. «La Nato fu fondata per proteggere la democrazia e noi siamo qui per rinnovare quell’impegno, oggi la Nato è più potente che mai», ha aggiunto il presidente americano consegnando al segretario generale della Nato la Medal of Freedom, la più alta onorificenza civile americana. Biden si è quindi scusato con la moglie di Jens Stoltenberg per averlo trattenuto all’incarico per così tanto tempo.
Donald Trump segue da lontano il vertice e attacca. «Gli Stati Uniti sono quelli che stanno pagando di più per aiutare l’Ucraina»: l’Europa dovrebbe mandare a Kiev 100 miliardi di dollari per “pareggiare” con gli Usa, ha detto sul suo social Truth, senza dire da dove proviene il calcolo. L’ex presidente si è preso poi il merito dell’attuale forza della Nato, osservando come “miliardi di dollari” sono piovuti nell’Allenza dopo il suo pressing sugli alleati affinché spendessero il loro 2% di pil in difesa. Quando si è insediato Biden nel 2020 a spendere tale cifra erano solo nove paesi membri, ora sono 23. L’adesione dell’Ucraina alla Nato sembra ormai solo una questione di tempo. All’indomani dei nuovi terribili attacchi della Russia contro un ospedale pediatrico a Kiev, al suo 75esimo summit a Washington l’Alleanza atlantica alza la voce contro Vladimir Putin rafforzando il suo impegno nei confronti di Volodymyr Zelensky e garantendogli il tanto agognato ingresso nel patto difensivo più potente e duraturo della storia.
Secondo quanto hanno rivelato due funzionari a Politico, nella dichiarazione finale del vertice la Nato userà il termine «irreversibile» per definire il percorso di Kiev verso l’adesione, stabilendo questa volta nero su bianco una scadenza.
«Non si tratta di se ma di quando», aveva dichiarato qualche settimana fa Joe Biden e ora, sotto la sua guida, l’Alleanza sta per compiere un decisivo passo in avanti.
Nella bozza, che sarà finalizzata e pubblicate nelle prossime 24 ore, si dichiara infatti esplicitamente che, una volta attuate tutte le riforme democratiche, l’Ucraina sarà «a tutti gli effetti» il 33esimo membro della Nato. Una svolta storica per il Paese di Zelensky e il peggiore degli incubi per la Russia, che ha già avvertito di voler seguire il summit «il più attentamente possibile». «L’Alleanza vede la Russia come suo nemico e avversario e partecipa al conflitto in Ucraina, lottando per l’Ucraina», ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.
Basterebbe la garanzia di adesione per rendere memorabile questo vertice di Washington, ma per il presidente ucraino le buone notizie potrebbero non finire qui. Secondo fonti dell’amministrazione americana, infatti, tra i nuovi aiuti militari Usa che saranno annunciati in questi giorni potrebbero esserci Patriot e F16. «Stiamo facendo e faremo sempre di tutto perché i terroristi russi perdano», ha dichiarato Zelensky al suo arrivo nella capitale americana. Il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg ha da parte sua condannato il massiccio attacco russo di lunedì sottolineando che in questi giorni «saranno prese decisioni per rafforzare ulteriormente il nostro sostegno a Kiev: la Russia deve accettare una soluzione in cui l’Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente».
Oltre alla creazione di un comando Nato a Wiesbaden, in Germania, per coordinare aiuti, addestramento e logistica per Kiev, gli altri punti fondamentali che il vertice negli Stati Uniti intende finalizzare per blindare l’Ucraina anche in caso di un cambio alla Casa Bianca sono la creazione di un fondo per assicurare un flusso di denaro continuo a Kiev e il trasferimento a Bruxelles, nel quartier generale della Nato, del coordinamento del Gruppo di contatto. Infine, attribuire più poteri al generale Christopher Cavoli, a capo del Comando supremo delle potenze alleate in Europa, un uomo di Biden che gli alleati intendono far rimanere al suo posto, rafforzato, anche in caso di vittoria di Donald Trump. Con il rischio non così remoto che il nuovo inquilino della Casa Bianca non sia né propenso a continuare a fornire aiuti all’Ucraina né a tollerare che gli Stati Uniti spendano di più per la difesa, Stoltenberg ha annunciato che gli alleati firmeranno un impegno ad aumentare i loro investimenti.
D’altra parte quando Biden si è insediato erano soltanto 9 i Paesi che spendevano il 2% del Pil, oggi sono oltre 23. «Il 2% è il minimo, dobbiamo fare di più», ha ammonito il segretario generale al Forum dell’industria della difesa ricordando che dieci anni fa erano soltanto due gli alleati che investivano quella percentuale. “Il principale obiettivo della Nato è la pace, la prevenzione della guerra grazie alla deterrenza. Questo è possibile soltanto investendo nella difesa”. (Ansa)

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