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il processo

Nessuna distrazione di fondi alla società, imprenditore cosentino condannato per bancarotta semplice

Il Tribunale di Cosenza accoglie la tesi difensiva dell’avvocato Francesco Acciardi. Imputato condannato a 4 mesi

Pubblicato il: 10/07/2024 – 7:27
Nessuna distrazione di fondi alla società, imprenditore cosentino condannato per bancarotta semplice

COSENZA Il Tribunale di Cosenza ha assolto dall’accusa di bancarotta fraudolenta e condannato a 4 mesi, solo per un capo riqualificato in bancarotta semplice, un imprenditore cosentino. L’imputato, difeso dall’avvocato Francesco Acciardi, era stato tratto in giudizio per il reato di bancarotta fraudolenta documentale con l’accusa di aver distratto fraudolentemente dal patrimonio della società proventi pari ad 80.000 euro e di aver cagionato dolosamente un danno erariale pari a 286.000 euro.

L’inchiesta e il processo

La Guardia di finanza aveva condotto le indagini valutando e ricostruendo il patrimonio distratto dall’analisi dei conti correnti e dai dati presenti su Agenzia delle entrate ricavando la distrazione di somme dalla analisi degli estratti conti e dagli avvisi di accertamento successivi alla dichiarazione di fallimento. La difesa, tramite una consulenza tecnica do Domenico Dodaro, citando gli ex dipendenti della ditta fallita, ha dimostrato che non vi è stata alcuna distrazione di somme. Secondo l’avvocato Acciardi, la finanza non avrebbe ricostruito nessun costo d’esercizio di impresa che andrebbe applicato forfettariamente anche in assenza di documentazione. La difese, invece, ha prodotto le certificazioni uniche dei redditi corrisposti ai dipendenti, dimostrando che le somme confluite sui conti sono state utilizzate per debiti aziendali e non sottratte. Sul capitolo della bancarotta documentale, la difesa ha ritenuto che l’imprenditore non avesse occultato, distrutto la documentazione fiscale obbligatoria ma per negligenza e per difficoltà economiche l’imputato non ha tenuto regolarmente la documentazione. Non lo ha fatto con l’obiettivo di mettere in pericolo le garanzie dei creditori. Al termine dell’istruttoria dibattimentale, il pm aveva chiesto una condanna a 3 anni di reclusione. La
difesa ha chiesto la riqualificazione della bancarotta fraudolenta documentale in semplice.
Il collegio giudicante, aderendo alla tesi difensive, ha deciso di condannate l’imputato riconoscendo la sussistenza della bancarotta semplice. (f.b.)

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