REGGIO CALABRIA «Come Udc abbiamo sempre adottato una linea garantista e, al contempo, di profondo rispetto per l’azione della magistratura. Ed è la linea che abbiamo sempre tenuto anche durante gli ultimi anni che hanno visto il Comune di Reggio funestato da indagini e inchieste». Ad affermarlo, tramite una nota stampa, è il commissario metropolitano dell’Udc Riccardo Occhipinti, che sottolinea come il momento attuale sia però diverso da quelli che si sono vissuti nel recente passato. «Quello che sta avvenendo oggi in Consiglio comunale, però, impone una profonda riflessione, a prescindere dall’operazione “Ducale” e dai soggetti coinvolti che avranno modo di dimostrare la propria estraneità ai fatti. Il dibattito sull’arrivo o meno della Commissione d’accesso non è quello che serve alla Città che arriva stanca e sfiduciata al termine della consiliatura e non intravede davanti a sé una strada per il proprio sviluppo e il proprio progresso sociale. Dopo essere stati in bilico per anni con la sospensione del sindaco per effetto della legge Severino e poi con il suo rientro all’esito positivo del processo, adesso non possiamo permetterci – spiega ancora il commissario metropolitano dell’Udc Occhipinti – di essere distratti dagli obiettivi reali che dovrebbe avere un’amministrazione comunale di una città in difficoltà come Reggio Calabria. Sanità, lavoro, turismo, welfare che fine hanno fatto? Sono ormai anni che il dibattito politico, esterno e interno a palazzo San Giorgio, si avvita sempre intorno a questioni che non hanno nulla a che vedere con la gestione amministrativa e con i reali bisogni dei cittadini che continuano a lasciare una città che diventa sempre più spopolata e abbandonata al suo destino».
«E’ una riflessione ad ampio raggio – afferma ancora Occhipinti – quella che va fatta sia dai partiti di centrosinistra che da quelli di centrodestra, oltre che dallo stesso sindaco. Non spetta a noi fare pronostici sull’eventuale arrivo di una Commissione d’accesso. Quello che è rilevante è lo stato di stagnazione in cui versa, da lunghissimo tempo l’azione amministrativa, che non ha più alcuna speranza di risollevarsi, considerato anche il poco tempo rimasto fino alla fine del secondo mandato di Falcomatà. In questo senso – conclude Occhipinti – le dimissioni del sindaco, che ha anche perso molti componenti della sua maggioranza, potrebbero essere una via per restituire la parola ai reggini e segnare un nuovo start, indispensabile per evitare di fare soccombere la città nella paralisi amministrativa e gestionale aggravata, ma non causata dalle inchieste giudiziarie».
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