LAMEZIA TERME La legge sull’autonomia differenziata «è una riforma che spacca il Paese e crea anche 20 sistemi diversi quanti sono le regioni, determinando una grande confusione per imprese e famiglie». A dirlo il responsabile nazionale per le riforme nella segreteria del Pd, il senatore Alessandro Alfieri, in una conferenza stampa a Lamezia Terme per illustrare la proposta di referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata, depositata in Consiglio regionale della Calabria, così come avvenuto in altre regioni italiane.
Nel mirino del Pd soprattutto l’atteggiamento del governatore calabrese Roberto Occhiuto, vicesegretario nazionale di Forza Italia: «Il diritto all’istruzione, alla sanità, all’accesso ai servizi sanitari, ai servizi più essenziali – ha aggiunto Alfieri – dev’essere uguale, a prescindere che uno sia nato a Milano o a Catanzaro, e su questo sfidiamo anche il presidente della Regione Calabria Occhiuto a dire da che parte sta, se sta dalla parte del Governo che ha fatto un baratto sulla pelle dei cittadini ed istituzioni o dalla parte del territorio. Se sta dalla parte del territorio si unisca a noi e voti con noi questa scelta di chiedere il referendum abrogativo e dare la parola ai cittadini italiani. Abbiamo lavorato moltissimo per allargare, ci sono tutte le forze politiche di opposizione, da Matteo Renzi e Italia Viva fino ai partiti di sinistra, ci sono i sindacati, l’Anpi, le Acli, associazioni laiche e cattoliche insieme per un obiettivo comune: fermare questa che non è una riforma, è un gran pasticcio ai danni degli italiani, delle imprese, delle famiglie».
Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario del Pd Calabria, il senatore Nicola Irto, per il quale la mobilitazione dei democrat «ha molto più valore in Calabria, perché c’è un presidente di Regione che prima ha sostenuto l’autonomia differenziata, mentre oggi spiega che lui è contrario a questa autonomia differenziata. Quale migliore occasione allora di approvare la proposta del Pd in Consiglio regionale, avviarsi verso l’impugnativa e bloccare una legge che spacca l’Italia e che ammazzerebbe definitivamente il Mezzogiorno e la Calabria? Ecco, se questo ha un senso e un valore in tutt’Italia e negli altri Consigli regionali, in Calabria assume un significato ancora maggiore vista il cambiamento di rotta che ha avuto il presidente della Regione. L’Emilia Romagna – ha ricordato Irto – ha già deliberato, così come la Campania, altre Regioni delibereranno e poi ci sono le Regioni a guida centrodestra che non possono da un lato criticare come fa Occhiuto e dall’altra poi non adempiere alle occasioni che ci sono. Quindi bisogna gettare la maschera, il tempo delle recite è tecnicamente finito, oggi bisogna davvero dire da che parte si sta: se si vuole difendere l’unità nazionale e un Paese solidaristico, consapevole che può crescere se cresce il Sud e non lo si ammazza, o se invece si vuole dividere il Sud dal resto del Paese. Il tempo degli slogan è finito». Alla conferenza stampa ha partecipato anche il capogruppo del Pd alla Regione Domenico Bevacqua. (redazione@corrierecal.it)
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