COSENZA La Prefettura di Cosenza non ha certo un problema di quote rosa: da anni, infatti, ad alternarsi alla guida dell’Ufficio territoriale del governo ci sono donne di spessore. L’ultima, Vittoria Ciaramella, lascia un segno profondo nelle istituzioni, nei collaboratori e nei giornalisti che hanno avuto modo di lavorare con lei. Una professionista gentile, una prefetta rigorosa e garbata, che non ha mai fatto mancare il suo sostegno ai tanti lavoratori che nel tempo hanno chiesto il suo intervento nelle diverse vertenze di lavoro che si sono susseguite, accanto ai sindaci e ai cittadini quando la sicurezza del territorio ha vacillato, alla scoperta delle comunità che ha visitato con il sorriso e l’autorevolezza che rappresentava. «Ho scoperto una grande umanità, non solo dei cittadini onesti che hanno apprezzato che la Prefettura abbia aperto le sue porte, ma anche la sinergia che si è creata con le altre istituzioni del territorio, specie con i sindaci» ha detto la prefetta Ciaramella nel suo saluto alla città riferito attraverso gli organi di stampa, che ha incontrato in Prefettura.
La provincia cosentina non è certo facile e ha dato un bel da fare alla prefetta: dalla lotta alla ‘ndrangheta al problema della sicurezza, passando per le infiltrazioni mafiose nei grandi appalti e nei Comuni. «Ritengo che sia fondamentale proseguire nel fare rete – ha poi aggiunto la Ciaramella – perché nessuno di noi può fare da solo. Se ho lavorato e ottenuto risultati lo devo per prima alla mia struttura che ho stressato costantemente e non mi ha mai fatto mancare il sostegno. Il primo obiettivo che mi sono posta è stato far capire ai cittadini che lo Stato c’è, perché ritengo che la vicinanza delle istituzioni al territorio sia fondamentale».
Vittoria Ciaramella oggi lascerà il Cosentino per tornare negli uffici di Latina dove, dal febbraio del 2018 al gennaio del 2020, aveva già operato con le funzioni di viceprefetto vicario, prima dell’esperienza da capo di gabinetto a Roma. A Cosenza era arrivata il 9 agosto del 2021. Domani arriverà un’altra donna a rappresentare lo Stato: Rosa Maria Padovano che proviene da Rimini. La Padovano ha 62 anni, originaria di Mola di Bari, ha lavorato anche nelle Prefetture di Ancona e Taranto prima della nomina in Romagna.
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