SAN GIOVANNI IN FIORE il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, è intervenuto da remoto alla prima Assemblea dell’Anci Calabria che si è svolta a Lorica (San Giovanni in Fiore). In premessa, il ministro ha ringraziato la presidente dell’Anci Calabria, Rosaria Succurro, e gli amministratori locali «per l’impegno continuo e incessante al servizio delle comunità». «I sindaci uniscono la Calabria e direi che uniscono il Paese, proprio perché – ha sottolineato il ministro – attraverso la forza degli amministratori locali, con il coraggio e le azioni quotidiane, si può fare veramente la differenza anche nelle grandi sfide che caratterizzano il contesto nazionale, europeo e internazionale. N’è un esempio il Piano nazionale di ripresa e resilienza». «L’Italia – ha aggiunto il ministro per la Pubblica amministrazione – ha il primato di essere il primo Paese in Europa a richiedere il pagamento della sesta rata, dopo essere stato il primo a richiedere anche la quinta. I numeri fanno del nostro Piano il protagonista sulla scena europea. Con l’approvazione della quinta rata, una rata che valeva 11 miliardi di euro, abbiamo ottenuto fino ad oggi circa 113 miliardi, che corrispondono più o meno al 58 per cento del valore totale del Pnrr. E perché vi parlo di questo? Vi parlo di questo perché non dobbiamo, non possiamo dimenticare che dietro questo successo italiano ci sono i Comuni, ci sono le amministrazioni territoriali». Infatti, ha ricordato il ministro con riferimento all’attuazione del Pnrr, «abbracciamo più o meno il 66 per cento dei progetti e il 70% dei lavori avviati». In questo scenario, «è fondamentale – ha scandito Zangrillo – che le pubbliche amministrazioni siano da volano per la messa a terra del Pnrr, un’opportunità unica un treno ad alta velocità che non possiamo permetterci di perdere».
«Le amministrazioni, e io dico soprattutto quelle locali, devono poter disporre – ha detto il ministro – di quegli strumenti che sono necessari per affrontare queste sfide. E a questo proposito abbiamo avviato un processo di innovazione che coinvolge persone e processi. Nel decennio di blocco del turn over della pubblica amministrazione che ha seguito la crisi del debito sovrano, lo ricordo con pena, abbiamo perso 300 mila persone. A questo dobbiamo poi aggiungere l’impatto che sulle nostre amministrazioni avrà il fenomeno della transizione demografica. In Italia il 16,5 per cento dei dipendenti pubblici raggiungerà nei prossimi 5 anni l’età pensionabile. Questo è un dato che ci fa capire che abbiamo di fronte una criticità da un lato, ma anche un’opportunità per rinnovarci nel profondo. Nel 2024, nell’anno in corso, come in quello passato, assumeremo 170mila persone, che io considero un obiettivo straordinario». Ancora, il ministro Zangrillo ha ricordato d’aver emanato una direttiva «che prevede almeno tre giorni di formazione per ciascun dipendente pubblico e che lega lo sviluppo di carriera dei nostri dipendenti alla realizzazione della formazione». «Inoltre – ha proseguito – abbiamo potenziato la nostra piattaforma digitale di formazione, Syllabus, che è il portale della formazione per tutti coloro che lavorano nella Pubblica amministrazione e lo abbiamo riempito e lo stiamo continuando ad alimentare di contenuti». «L’impiego dell’intelligenza artificiale nel nostro settore, nel settore pubblico, ci invita – ha infine evidenziato il ministro – ad una riflessione sulle sue implicazioni non solo in termini di sviluppo di nuovi applicativi, di nuove interfacce, ma anche sul piano dell’organizzazione del lavoro pubblico e di nuovo con una logica, con un obiettivo che non è quello di sostituire all’uomo l’intelligenza artificiale, ma di rendere disponibili strumenti all’uomo per rendere la sua attività sempre più efficace».
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