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Fusione Cosenza-Rende-Castrolibero. Greco: «A me non sta bene». Caputo: «La città unica esiste»

Botta e risposta tra il sindaco di Castrolibero e il consigliere regionale a Lorica. Dibattito rovente sulla “Grande Cosenza”

Pubblicato il: 12/07/2024 – 8:43
di Fabio Benincasa
Fusione Cosenza-Rende-Castrolibero. Greco: «A me non sta bene». Caputo: «La città unica esiste»

COSENZA Chiuso il panel dedicato alla fusione dei comuni, i protagonisti del talk si alzano e lasciano il centro sportivo di Lorica, sede della assemblea dell’Anci Calabria. Tra i relatori del dibattito oltre a Luigino Sergio, redattore del piano di fattibilità del progetto di città unica Rende-Cosenza-Castrolibero, anche il sindaco di Castrolibero Orlandino Greco e Pierluigi Caputo, consigliere regionale in quota Forza Italia e primo firmatario della legge di fusione “Grande Cosenza“. I due sul palco non si risparmiano frecciate, all’uscita ognuno tira dritto per la sua strada senza aggiungere nulla rispetto ad un dibattito rovente, aperto dall’analisi dei costi e opportunità del progetto di fusione illustrato, con tanto di slide, dal professore Sergio.

Il fronte del no, Orlandino Greco

La parola passa ad Orlandino Greco, da sempre bastian contrario rispetto al progetto «calato dall’alto dalla Regione Calabria». Insomma, il primo cittadino, neo eletto, contesta sia il metodo e sia i presunti benefici. «Il tema della fusione è un tema molto serio, è il tema dove l’estinzione di un Ente passa attraverso scelte che sono regionali. Il professor Luigino Sergio ha individuato nel Tuel, l’articolo che descrive bene come devono essere fatte le fusioni, che è praticamente l’articolo 133 della Costituzione». Questo l’incipit del primo cittadino che poi affonda. «C’è un nuovo centralismo regionale che ci dice che i comuni non contano nulla. Domani mattina arriva il consigliere regionale di turno e pretende di fare una fusione, la fa senza colpo ferito. A me non sta bene». Il riferimento, neanche troppo velato è al suo “vicino” di sedia sul palco. Caputo abbozza qualche sorriso evidentemente contrariato ed attende di prendere la parola, Orlandino Greco batte con il suo classico mocassino nero sul pavimento quasi a scandire i colpi da assestare. Il sindaco – microfono in mano – rincara la dose. In che modo se il quorum è complessivo i cittadini possono contare? Io chiedo che siano i cittadini a decidere».

Il fronte del si, Pierluigi Caputo

A passare il microfono a Pierluigi Caputo è proprio Orlandino Greco. La moderatrice del panel prova a recuperare un “gelato” precedentemente utilizzato da un altro relatore ma è troppo tardi. «Era destino» prova a sdrammatizzare, ma Caputo è già pronto a rispondere agli affondi del sindaco. «Nel nostro caso – esordisce il consigliere – diamo la possibilità ai cittadini attraverso il referendum di essere coinvolti. Finalmente la fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero arriva al referendum dopo 40, 50 anni di discussione e daremo la possibilità ai cittadini di esprimersi. Poi se ricorrere al referendum consultivo o al referendum abrogativo – come diceva bene il professore Sergio – è un’occasione che la politica deve saper tradurre nelle sedi opportune». Caputo guarda il pubblico e non rivolge lo sguardo al primo cittadino. Ma alla fine, si rivolge a Greco (continuando a fissare la sala). «Stai tranquillo che non ci sono azioni per cancellare comuni o per disegnare un’altra Calabria. Ci sono tanti casi in Calabria, oltre a Cosenza-Rende-Castrolibero, che meriterebbero una riflessione, ma non dobbiamo ridurre i comuni. I tre comuni sono già uniti, migliaia di persone ogni mattina viaggiano nei territori degli enti, si spostano da una città ad un’altra, prendono i mezzi, i ragazzi vanno a scuola. La città unica esiste già». Il dibattito a Lorica si chiude, quello sulla fusione resta evidentemente aperto. (f.benincasa@corrierecal.it)

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