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‘ndrangheta a cosenza

Patitucci: «Capo di un’associazione mafiosa ma non confederata». Bruni: «So che morirò in carcere»

I due imputati, difesi dall’avvocato Luca Acciardi, hanno reso dichiarazioni spontanee dinanzi alla giudice Fabiana Giacchetti

Pubblicato il: 12/07/2024 – 21:42
di Fabio Benincasa
Patitucci: «Capo di un’associazione mafiosa ma non confederata». Bruni: «So che morirò in carcere»

CATANZARO Oggi, dinanzi la giudice Fabiana Giacchetti si sono discusse le posizioni di due imputati giudicate con il rito abbreviato. Prima dell’intervento del difensore sia Francesco Patitucci, difeso sempre dall’avvocato Acciardi, che Gianfranco Bruni, anche egli difeso dall’avvocato Acciardi hanno reso dichiarazioni spontanee.

Le rivelazioni

Francesco Patitucci ha esordito dicendo che il 7 ottobre, «quando i miei difensori prenderanno la parola, renderò dichiarazioni in merito alla responsabilità dei reati che mi vengono contestati, reati molti dei quali li ho commessi». Patitucci ha anche ammesso «di far parte di un’associazione mafiosa, di essere stato capo di un’associazione mafiosa, ma di non aver mai voluto far parte di un’associazione confederata». Subito dopo il boss, oggi al 41 bis, ha preso la parola Gianfranco Bruni che è intervenuto prima della discussione del suo avvocato. Bruni ha esordito nelle sue dichiarazioni spontanee. «Chi vi parla sa benissimo che morirà in carcere e sa benissimo che non troverà la libertà. Ma dispiace non essere stato creduto per aver detto la verità sugli omicidi Lenti-Gigliotti». Sempre Bruni ha anche ammesso che di tutti gli imputati di Reset gli unici che conosce e con i quali ha commesso reati sono solo tre e cioè Gianfranco Ruà, Francesco Patitucci ed Ettore Lanzino tutti gli altri imputati a vario titolo «li ha conosciuti nel tempo ma con loro non ha mai commesso nessun reato». Dopo le dichiarazioni spontanee dei due imputati, l’udienza è terminata senza la discussione dell’avvocato Acciardi vista l’assenza di legali in grado di assistere i collaboratori di giustizia. Il giudice ha rinviato le discussioni all’udienza del 12 settembre. (f.benincasa@corrierecal.it)

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