Proseguono le analisi dei campioni di acque di mare prelevati nell’ambito del monitoraggio della balneazione, eseguito da Arpacal su tutta la costa della Calabria. A fronte delle conformità dei parametri microbiologici, con la Guardia Costiera, tuttavia, si riscontrano diverse criticità dovute a fenomeni che appaiono legati ad una gestione sbagliata dei rifiuti da vegetazione, che nelle acque giungono probabilmente dai corsi d’acqua dopo un processo di triturazione presentando alla foce aggregazioni di vegetazioni e plastiche. Questi fenomeni sono stati segnalati dai bagnanti e, verificati dalla Guardia Costiera e da Arpacal, rappresentano un fatto sgradevole e irresponsabile verso la salute del mare e dei bagnanti su cui è necessario intervenire a monte richiamando tutti i soggetti a una gestione responsabile delle attività che si svolgono lungo i corsi d’acqua.
Tra le criticità che stanno interessando la costa tirrenica, in modo particolare, è inoltre la colorazione verde delle acque marine fino a tre metri dalla battigia. In diversi punti tra Lamezia Terme, Gizzeria ed Amantea, i tecnici dell’Arpacal sono giunti a bordo del laboratorio mobile, recentemente acquistato dall’agenzia con fondi della Regione Calabria nell’ambito del percorso di potenziamento e ottimizzazione del servizio di risposta alle emergenze ambientali. Grazie al laboratorio mobile, hanno eseguito il prelievo di diverse aliquote di acqua marina e avviato la fase di preparazione dei campioni destinati ai laboratori per la successiva fase di indagine, non solo per i parametri microbiologici ma anche per analisi del fitoplancton e dei nutrienti. Il mezzo è destinato a operare su tutta la regione e ad effettuare campionamenti su più giorni per permettere valutazioni che considerino anche le dinamiche evolutive dei fenomeni di inquinamento ambientale. (redazione@corrierecal.it)
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