VIBO VALENTIA Il boss di Limbadi Pantaleone Mancuso, recluso al 41 bis, ci ricasca. Subirà un altro processo per aver rivolto minacce e calunnie contro il magistrato antimafia Marisa Manzini. Nel 2023, la sentenza definitiva per le calunnie nei confronti della pm, nelle scorse settimane il tribunale di Salerno ha adesso disposto una nuova citazione in giudizio per alcuni frasi contro il magistrato in servizio alla Procura generale di Catanzaro.
Nel corso dell’udienza del 9 dicembre 2022 celebrata dinanzi la Corte di Appello di Salerno, Mancuso ha reso spontanee dichiarazioni «dal contenuto lesivo dell’onore e della reputazione del suddetto magistrato nonché calunnioso». Queste le frasi incriminate:« «Non è un pubblico ministero che capita tutti i giorni (…) alla fine dell’esame del collaboratore si è permessa di introdurre una domanda su mia moglie che è morta (…) Ha citato una testimone di giustizia pur sapendola falsa e io non so più cosa fare per denunciarla, non lo so come lai l’Ufficio di procura di Catanzaro si occupa di una pagliuzza e non si occupa di quello che ha fatto Manzini a me». Inoltre, lo stesso Mancuso – in una memoria presentata precedentemente in Corte d’Appello a Salerno – accusa Manzini di aver commesso in suo danno «errori fatti apposta». Il boss scrive «vi è stata certamente la frustrazione di Manzini (…) abusando del potere che la toga gli conferisce, usandola secondo il proprio libero arbitrio». Ed ancora. «Perché parlare di verità da fastidio a questa pm è allergica (…) Un errore capita a tutti, due è sfortuna, tre in poi incomincia a puzzare di vizio e proprio appunto quelli della dr.ssa Manzini sono tanti». (f.b.)
Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.
La tua è una donazione che farà notizia. Grazie
x
x