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Truffa per Naspi e reddito di cittadinanza, sequestro da 1,6 milioni

Nel mirino della Guardi di Finanza due coniugi, un cinquantenne egiziano e una trentasettenne rumena

Pubblicato il: 15/07/2024 – 8:45
Truffa per Naspi e reddito di cittadinanza, sequestro da 1,6 milioni

Militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Torino, all’esito di complesse investigazioni di natura economico – patrimoniale, hanno dato esecuzione a un sequestro “anticipato” di beni disposto dal Tribunale di Torino – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due coniugi (un cinquantenne egiziano e una trentasettenne rumena) gravitanti sul capoluogo piemontese, già destinatari di misure cautelari personali in un distinto procedimento penale in quanto ritenuti responsabili di reati di associazione per delinquere finalizzati all’ingresso e alla permanenza illegale nel territorio dello Stato oltreché a una serie di numerosissimi reati fine, essenzialmente consistenti in truffe ai danni di Enti pubblici per ottenere prestazioni economiche di varia natura in assenza dei presupposti, tra l’altro attraverso false attestazioni per percepire il reddito di cittadinanza, produzione di false attestazioni di lavoro dipendente per usufruire di indennità di maternità o NASPI e richieste di rinnovo o rilascio di permessi di soggiorno per persone non aventi diritto. Ciò costituendo un sodalizio strutturato e articolato, anche avvalendosi dell’opera di terzi soggetti e di società di comodo.

In tale ambito, il Tribunale torinese ha ravvisato la “pericolosità” dei soggetti interessati ai sensi del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, in particolare in ragione del fatto che gli stessi sono risultati stabilmente dediti alla consumazione di reati contro il patrimonio allo scopo di procurarsi ingiusti profitti, per un significativo arco temporale (circa un decennio). Le pertinenti investigazioni, svolte dal Nucleo di polizia economico – finanziaria di Torino, hanno riguardato i suddetti soggetti, i componenti del nucleo familiare nonché terzi interessati e hanno consentito di rilevare una significativa disponibilità di beni, a fronte degli esigui redditi dichiarati negli ultimi 7 anni, così avvalorando l’ipotesi che gli stessi vivessero abitualmente grazie ai proventi delle attività delittuose.

Alla luce del profilo dei soggetti sottoposti ad accertamenti e della loro pericolosità sociale, nonché della sproporzione rilevata tra cespiti patrimoniali posseduti e fonti reddituali dichiarate, il Tribunale di Torino, condividendo gli esiti delle attività svolte dai militari operanti, ha quindi disposto il sequestro di 32 unità immobiliari, delle quote di due società, di una ditta individuale e di 10 rapporti finanziari, dal valore complessivo di circa 1,6 milioni di euro.

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