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La diciottesima apparizione: 16 luglio 1858

Sono trascorsi cento giorni dall’ultima apparizione, poco più di tre mesi! L’aria si è fatta progressivamente prima più mite, poi tiepida ed infine decisamente calda

Pubblicato il: 16/07/2024 – 8:43
di Nunzio Raimondi
La diciottesima apparizione: 16 luglio 1858

Sono trascorsi cento giorni dall’ultima apparizione, poco più di tre mesi!
L’aria si è fatta progressivamente prima più mite, poi tiepida ed infine decisamente calda…se così si può dire…e si perché Lourdes non raggiunge mai temperature molto elevate e comunque, anche in estate, presenta sempre una forte escursione termica fra il giorno e la notte.
In aprile, dopo la diciassettesima apparizione, Bernadette incominciò il percorso per la sua prima comunione.
Come già si è detto la sua vita spirituale sembrava sbocciata e mostrava un interesse speciale per le cose di Dio, mettendo invero nello studio del catechismo un impegno del tutto inedito.
Anche la salute sembrava migliorata, un po’ per la bella stagione che dapprima si preparava e dipoi s’affermava, un po’ per la forza interiore che l’avvolgeva come di chi vede via via sempre più chiaramente la propria strada e perciò si fortifica.
Ora sapeva che nel suo futuro non c’era più di maritarsi e metter su famiglia, s’accorgeva che quelle rivelazioni della Vergine avevano segnato per sempre la sua vita e che le sofferenze in terra, secondo la promessa della Signora, le sarebbero valse la felicità in Paradiso.
Con questo convincimento accettava ogni cosa, anche quelle che di più la facevano soffrire.
Fra queste la decisione delle autorità locali di decretare la chiusura della grotta.
Quanto le costò questo sacrificio!
Venne emesso, infatti, un decreto in forza del quale non soltanto la grotta veniva interdetta a chiunque ma con il quale si prevedeva, addirittura, d’applicare multe molto onerose per i pellegrini che avessero violato il divieto.
Sicché la pastorella assistette ad una progressiva diminuzione delle lunghe processioni verso la grotta, quel fiume umano costituito perlopiù da povera gente alla ricerca di un segno che valesse a lenire le più grandi amarezze; ed in tali circostanze Bernadette si ricordò della richiesta di Nostra Signora di venire colà in processione -proprio ciò che ora veniva interdetto- ed il suo cuore per questo si rattristò molto.
Finalmente, il 3 giugno 1858, Bernardette raggiunse il traguardo più agognato: la prima Comunione!
Nei giorni immediatamente precedenti la piccola pastorella di Lourdes si sentiva ricolma di spirito santo; se un dono grande le visioni le avevano lasciato, in mezzo a tutte le umiliazioni che pure dovette subire, vi era codesta interiore ed incontenibile felicità, come di chi si sente cosi profondamente amata da non avere bisogno di nulla di più (“Dio mi basta, Dio mi resta”).
Il giorno della prima comunione vestì l’abito bianco che la mamma le aveva preparato con cura, indossò una semplice corona di fiori di campo sul capo e si presentò davanti all’altare.
Già nel suo cuore sentiva di voler dedicare tutta la sua vita al Signore, era come rapita dal soffio dello Spirito!
Quando tornò a casa non era più la stessa persona; l’avvolse una nuova dignità che la faceva sentire una creatura ora pronta a dedicarsi al completo servizio di Dio.
Chiese subito come potesse iniziare un percorso spirituale più intenso e si sentiva attratta dalla vita separata del convento.
Mentre, durante tutto il mese di giugno, meditava queste cose, ecco arrivò anche nel paesino ai piedi dei Pirenei, prepotente, l’estate!
Quel 16 luglio1858 era una giornata insolitamente molto calda.
Bernadette, levatasi come sempre di buon ora, si recò alla messa del mattino.
Qualcosa di singolare albergava nell’animo della pastorella, tanto che le sembrò di avvertire ancora quell’ispirazione, come di chi riceve un invito pressante.
Lasciate che, a tal proposito, riservi una piccola riflessione personale.
Sono stato a Lourdes, presso la grotta di Massabielle, più volte nella mia vita e sempre, lasciando quei luoghi, ho avvertito come un richiamo, dirò meglio, una richiesta quantomeno di tornare davanti a Nostra Signora!
Quindi, nel raccontare adesso di questa nuova vocazione del 16 luglio 1858,mi pare di rivivere quella richiesta di rincasare presso di Lei.
Penso che Bernadette, in quel giorno, si sentì di nuovo chiamare alla grotta perché si rinnovasse l’evento, reale ed eccezionale, di una corrispondenza fra l’umano e il divino che oramai l’abitava completamente.
Ma, come s’è detto, la gendarmeria aveva oramai vietato l’accesso alla grotta, sicché Bernadette raggiunse la sponda opposta del Gave e si collocò proprio di fronte al luogo della prima apparizione.
Ed ecco la Madre di Dio apparve ancora una volta!
E fu un’apparizione silenziosa.
Dirà dopo la piccola di Lourdes: “Mi sembrava di essere dinanzi alla grotta, alla stessa distanza delle altre volte, io vedevo soltanto la Vergine, non l’ho mai vista così bella!”.
D’ora in poi Bernadette vedrà solo Lei, la sua vita sarà trasformata: non ci sarà che lo stupore della luce di Maria ad illuminare per sempre il suo volto!
Ma torniamo al racconto:
Da quel giorno trascorsero quattro lunghi anni, nei quali la pastorella fu sottoposta a numerosi interrogatori e sempre fu contornata da malevole dicerie. Perché il serpente non ha mai cessato d’insidiare il calcagno della donna e Maria, con la luna ai suoi piedi, non ha mai cessato di schiacciargli la testa.
Ed infatti, nonostante quest’infinità di amarezze e di gravi sofferenze, il 18 gennaio 1862,arrivo’ finalmente la parola definitiva della Chiesa.
Ecco la dichiarazione del Vescovo di Tarbes: “ Riteniamo che Maria Immacolata, Madre di Dio, è realmente apparsa a Bernadette Soubirous,l’11 febbraio 1858 ed i giorni seguenti, in numero di diciotto volte, nella grotta di Massabielle, nei pressi della città di Lourdes; che questa apparizione riveste tutti i caratteri della verità, e che i fedeli hanno ragioni fondate a crederla certa. Sottoponiamo umilmente il nostro giudizio al giudizio del Sovrano Pontefice, che è incaricato di governare la Chiesa universale.”
Le apparizioni sono autentiche!
Anche se questo racconto dovrebbe fermarsi al 16 luglio 1858,dunque all’ultima delle diciotto apparizioni che da febbraio fino ad oggi abbiamo narrato, gioverà ricordare qualche fatto che vale a smentire le mille cattiverie che sono state dette intorno alle apparizioni di Lourdes.
Il 3 luglio 1866 la pastorella si recò per l’ultima volta a Massabielle: fu una visita segreta, in clandestinità, poiché non s’addiceva più a lei l’abito del mondo. L’ultimo saluto lo rivolse alla grotta delle apparizioni e poi entrò in clausura, a Nevers, tra le Suore della Carità, dove stette in preghiera e penitenza fino al 16 aprile 1879,giorno del suo ritorno alla Casa del Padre: aveva appena trentacinque anni!
Chi si rechi a Nevers, nel nord della Francia, può vederla questa piccola santa: il suo corpo incorrotto e’ custodito in una teca di vetro.
Il 9 novembre 1907 il Pontefice Santo,Pio X, decretò l’indulgenza per la durata di trecento giorni per ogni invocazione di Nostra Signora di Lourdes.
Fu questo il primo segno dell’assenso pontificio alla autenticità delle apparizioni, fino a che,l’8 dicembre 1933,il Sommo Pontefice Pio XI, non iscrisse la povera pastorella di Lourdes, Bernadette Soubirous, nell’elenco dei Santi.
Con il grandissimo ed indimenticabile cardinale Joseph Ratzinger, poi Pontefice col nome di Benedetto XVI, si può oggi affermare che non è facile “separare l’aspetto della vera o presunta “soprannaturalita’” di ogni apparizione da “quello dei suoi frutti spirituali”, ma non si deve pensare che l’apparizione sia “indispensabile alla fede, la Rivelazione è terminata con Gesù Cristo. Egli stesso è la Rivelazione”.
Eppure -aggiunse il teologo- “le apparizioni che la Chiesa ha approvato ufficialmente…mostrano…che la Rivelazione non è cosa morta, è viva, vitale (dall’intervista al cardinale Joseph Ratzinger, di Messori V., Rapporto sulla fede,1985).
Ecco, questa vitalità della Rivelazione si esprime nelle apparizioni di Lourdes nella contemplazione della Madre di Dio sotto la croce.
La croce, infatti, è la “cattedra di Dio”: da essa promanano i frutti più belli, il dono ed il perdono.
Dono, poiché la gloria di Dio sta nel dare e non nel ricevere, nell’offrire non nel possedere.
Perdono, poiché questo dono è per l’altro e mai per sé.
Al termine di questo viaggio vorrei tornare a quell’11 febbraio 1858:
…ecco manifestarsi dapprima il vento senza fremito e, di nuovo, il soffio senza animazione…
Tutto è iniziato da lì.
“Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito.”
(Santa Teresa Benedetta della Croce).

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