«Risparmi di spesa, economie di scala, migliori servizi, vittoria della democrazia grazie al referendum (ma non era consultivo?). Questi sarebbero i motivi che consigliano la fusione. Premetto che sono totalmente disinteressato a candidature o posizionamenti poiché sono già soddisfatto per aver ricoperto la carica di sindaco nella mia città e non ho altro da chiedere alla politica ma sono e rimango un “campanilista” quindi vedo la fusione come fumo negli occhi e ritengo il campanilismo un fatto culturale rilevante e, ne sono certo, molto diffuso anche a Cosenza e Castrolibero. Il prof. Luigino Sergio che solo oggi ho saputo detiene la carica di Sindaco di Martignano (un bellissimo comune di 1573 abitanti) quindi di grande esperienza in materia amministrativa, ricorda che tra lo scioglimento dei comuni e l’inizio del comune unico c’è una fase che verrà gestita da un commissario e dai sindaci dei tre comuni fusi che formano il comitato consultivo.
Questa fase è di estrema importanza in quanto interessa tutto l’aspetto organizzativo del nuovo comune e, proprio in questa fase il comune di Rende sarà penalizzato poiché non avrà un Sindaco democraticamente eletto ma un commissario prefettizio, quindi i legittimi interessi dei Cittadini Rendesi saranno tutelati in forma burocratica ma non politica, di conseguenza la sconfitta della democrazia. Un piccolo elenco delle negatività per i Cittadini Rendesi lo devo fare: il reddito pro capite del cittadino Rendese diminuirà di 621 euro, la spesa per abitante di 5 euro, la densità per kmq. aumenterà da 661 abitanti a 1050, i cittadini che dichiarano reddito a Rende sono il 73% a Cosenza solo il 60%. Non oso pensare quello che accadrà nei servizi tra cooperative, società in house e privati, quello che accadrà dal punto di vista urbanistico, con l’acqua, i trasporti, il riequilibrio finanziario ed il patrimonio. C’è poi un aspetto terrificante, conoscendo gli accordi trasversali cosentini, e cioè la possibilità che il consiglio comunale della città unica non sia rappresentativo di tutti e tre i comuni. All’anima della democrazia.
*Già sindaco di Rende
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