REGGIO CALABRIA Come anticipato dal Corriere della Calabria, la maggioranza di centrodestra alla Regione ha alzato il muro bocciando la richiesta del centrosinistra di calendarizzare alla prossima seduta del Consiglio regionale la proposta di indizione del referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata: la proposta – a quanto si è appreso – non va in aula ma nelle competenti commissioni consiliari. Frustrato, dunque, il tentativo dell’opposizione di “stanare” il presidente della Regione Roberto Occhiuto e anche il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che pure non hanno mancato di esprimere perplessità al Ddl Calderoli, ma del resto lo stesso Occhiuto nei giorni scorsi aveva manifestato, sia pure indirettamente, la sua intenzione di non accodarsi alle Regioni di centrosinistra orientate verso la richiesta del referendum: «Next Question», aveva risposto il governatore ai giornalisti che, a margine di una conferenza stampa alla Cittadella, gli chiedevano conto della sua posizione sul tema. Insomma, Occhiuto e la sua maggioranza evidentemente hanno deciso di non infilarsi in una discussione che avrebbe rischiato di lacerare la coalizione – in Calabria anche Azione, che è in maggioranza, è contro l’autonomia differenziata – e anche di creare un vulnus con il livello nazionale dei partiti di centrodestra.
Ovviamente, esplode la rabbia del centrosinistra. «Esprimiamo profonda amarezza e delusione per l’atteggiamento assunto dalla maggioranza di centrodestra in occasione dell’odierna riunione della Conferenza dei capigruppo. Il presidente Mancuso insieme ai presidenti degli altri partiti di centrodestra hanno deciso di non considerare e bocciare la richiesta proveniente dai capigruppo Mimmo Bevacqua (Pd), Davide Tavernise (M5S) e Antonio Lo Schiavo (Misto), ai quali si è aggiunto anche Ferdinando Laghi, di inserire all’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio regionale la Ppa sul referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata senza alcun passaggio in Commissione», hanno commentato i consiglieri regionali del Pd. «Ci saremmo aspettati ben altro atteggiamento – afferma ancora il gruppo consiliare dei dem – considerando la natura politica della richiesta, l’importanza del tema per il futuro della Calabria e l’urgenza con la quale è necessario agire e che ha già portato diverse altre regioni italiane a determinarsi. Evidentemente il centrodestra calabrese preferisce continuare a mettere la testa sotto la sabbia per non infastidire i manovratori romani che vogliono affossare il Sud. Decidere, così come ha fatto la maggioranza oggi in Conferenza dei capigruppo, di affidare la trattazione della Ppa alla Commissione competente equivale a negare l’attualità e l’urgenza della questione e della necessità che il Consiglio regionale assuma una posizione netta e chiara in merito». (c. a.)
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