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Rende e Cosenza non vogliono la città unica ma l’Unione dei Comuni: le ragioni dei comitati per il no alla fusione

«Partecipare alla gestione comune dei servizi e non comporta lo scioglimento ossia la cancellazione di nessun comune»

Pubblicato il: 16/07/2024 – 17:58
Rende e Cosenza non vogliono la città unica ma l’Unione dei Comuni: le ragioni dei comitati per il no alla fusione

RENDE Città unica no, Unione dei Comuni sì. Nei giorni scorsi si sono incontrati i rappresentanti dei comitati “anti-fusione” di Cosenza e Rende. Alla fine dell’incontro è stata rilasciata una dichiarazione congiunta in cui si conferma «la più ampia condivisione circa la necessità di rigettare la proposta di legge regionale sullo scioglimento e la successiva fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero».
«Riteniamo che l’istituto dell’Unione dei Comuni – scrivono i Comitati di Cosenza e Rende per il No alla fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero – sia da preferire alla Fusione per tutti i motivi che più volte abbiamo espresso. Al riguardo, abbiamo evidenziato come l’Unione dei Comuni sia scelta democratica e reversibile. Poggia, infatti, sulla volontà di partecipare alla gestione comune dei servizi e non comporta lo scioglimento ossia la cancellazione di nessun comune. Consente, invero, un comune esame approfondito, la successiva necessaria progettazione e sperimentazione per un eventuale futuro processo di fusione consapevole. Permette a molti più comuni, a nord, a sud, a est e ad ovest, non solo quindi ai tre individuati dalla Regione, di partecipare liberamente».
Secondo gli attivisti «l’Unione, a partire dai comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero per la cosiddetta “città unica”, può coinvolgere, quindi, tutti i Comuni che hanno intenzione di aderire e la cui adesione sia tecnicamente compatibile con la gestione unitaria dei servizi e con le strategie europee di coesione territoriale, realizzando così un proficuo riequilibrio territoriale, per determinare uno sviluppo equilibrato e solidale. In questa prima fase, abbiamo concordemente scelto di proseguire la battaglia contro la fusione a freddo, autoritariamente decisa dall’alto e il conseguente scioglimento dei Comuni, senza consultare i Consigli Comunali, con metodi anti-democratici inaccettabili. Con l’auspicio di vincere questa battaglia, lavoreremo per avviare il processo di Unione nei termini sopra individuati. Abbiamo deciso, di rinviare ad un momento successivo la trattazione di altri problemi urbani e territoriali, anche importanti, sui quali avremo modo di confrontarci, magari già nel corso di verifica del processo di Unione dei Comuni. In totale accordo abbiamo deciso che l’opposizione alla “città unica” per fusione di Occhiuto debba essere osteggiata, non solo sul piano politico-istituzionale, ma anche attraverso i necessari ricorsi al Tar. Pur consapevoli di dover affrontare sacrifici, riteniamo che questo sforzo può essere affrontato dalle associazioni di Cosenza, Rende e Castrolibero contrari alla fusione che, certamente, usufruiranno della solidarietà di tanti cittadini, imprenditori, professionisti e di personalità impegnate nel sociale. Sin da ora, comunichiamo che prima della pausa estiva e con giornaliero impegno successivamente, organizzeremo nei tre comuni numerosi incontri territoriali per coinvolgere quanti ritengono politicamente, istituzionalmente, ed economicamente scellerata la fusione a freddo voluta da Occhiuto e compagni, peraltro protagonisti della introduzione nell’ordinamento giuridico della cosiddetta Autonomia Differenziata, che vuole recitare il de profundis per il Mezzogiorno d’Italia».   

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