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Dalla Calabria un documento per la salvaguardia del Commercio globale: l’accordo dei “grandi della Terra” – IL TESTO

Il commercio globale minato dai conflitti e la sfida comune dei Paesi del G7. Tajani: «La Calabria merita di crescere. Il porto di Gioia Tauro può essere un punto di riferimento»

Pubblicato il: 17/07/2024 – 15:19
di Mariateresa Ripolo
Dalla Calabria un documento per la salvaguardia del Commercio globale: l’accordo dei “grandi della Terra” – IL TESTO

VILLA SAN GIOVANNI “Un impegno per mantenere un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica”. Al centro del dibattito il commercio globale minato dai conflitti e la sfida comune dei Paesi del G7 per cercare di rispondere alle tensioni e alle frizioni. Questo l’obiettivo principale dell’incontro tra i “grandi della Terra” del Commercio che si è tenuto a Villa San Giovanni e di cui si parla nel documento approvato all’unanimità dai ministri del G7 dopo due giorni di incontri e confronti a cui hanno preso parte i ministri del Commercio G7 – oltre all’Italia, i Paesi membri sono Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. Presenti poi il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, il segretario generale dell’Ocse Mathias Cormann e la direttrice generale dell’Omc Ngozi Okonjo-Iweala. Oltre ai ministri dei Paesi G7, coinvolti quelli di importanti Paesi partner come Australia, Brasile, Cile, India, Kenya, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Turchia e Vietnam.

I temi

L’obiettivo principale del filone G7 Commercio – è stato ribadito – è quello di rispondere alle tensioni e alle frizioni commerciali che mettono a rischio il commercio globale e la crescita sostenibile e inclusiva. Per questo la Presidenza italiana ha scelto quattro tematiche che costituiscono le principali sfide sulle quali si deve misurare il commercio internazionale: rafforzamento del sistema commerciale multilaterale attraverso la riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC); parità di condizioni nell’accesso ai mercati terzi; commercio e sostenibilità ambientale; resilienza e sicurezza economica.

«Approvato un documento che è una forte presa di posizione»

“Abbiamo approvato un documento che rappresenta una forte presa di posizione anche da un punto di vista tecnico molto dettagliata sulle politiche commerciali, su come favorire il commercio, come avere equità nel commercio stagionali. È stato un successo per l’Italia. Siamo tornati ad essere ancora una volta al centro del dibattito della politica economica e questo è il primo evento internazionale a partecipazione americana anche a dopo l’attentato a Trump”, ha spiegato Tajani nella conferenza stampa conclusiva. “Questa riunione avviene in un momento di grande tensione internazionale, siamo convinti – ha aggiunto – che il G7 non deve rinchiudersi in una torre d’avorio, ma deve guardare agli altri paesi partner”. “L’Italia – ha spiegato ancora Tajani – ha guadagnato una posizione sulla esportazione delle merci, superando la Corea. E nonostante rappresentiamo soltanto il 2,2% del Pil mondiale, su almeno cinque macrocategorie vantiamo delle penetrazioni di mercato superiori al 5% con punte del 10%. Questo in un contesto di un export da 620 miliardi che rappresenta quasi il 40% del nostro prodotto interno lordo. Quindi, continuo a lavorare in questa direzione, il prossimo obiettivo è quello di attaccare l’italian sounding. Se piace il finto italiano, figuriamoci quanto può piacere il vero italiano. Lavoreremo e faremo il nostro meglio per raggiungere l’obiettivo”.

«Il porto di Gioia Tauro può essere un punto di riferimento globale»

Abbiamo scelto la Calabria per prestare attenzione a una regione che merita di crescere, – ha aggiunto Tajani – e avendo anche il più grande porto italiano può essere un punto di riferimento per il commercio globale. Sono stati tutti quanti colpiti da una realtà che non conoscevano”. Sullo scalo portuale reggino oggetto di visita da parte dei ministri del G7 e dove è stata presentata l’iniziativa umanitaria “Food for Gaza”, il vicepremier ha aggiunto: “Il governo vuole valorizzare il porto di Gioia Tauro e si è pensato anche a un grande snodo per raccogliere le forniture energetiche da distribuire all’Ue. Vedremo come sarà realizzabile ma non abbiamo cambiato idea”.
Parlando sempre di Calabria il ministro degli Esteri ha spiegato: “Con la visita al Museo di Reggio Calabria e la visita ai Bronzi abbiamo lasciato a bocca aperta i nostri ospiti”.

Il documento

Nel documento ufficiale presentato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani e approvato al termine del G7 del Commercio i rappresentanti dei Paesi membri di dicono convinti che il commercio sia “motore di crescita, benessere e sviluppo”, i sette intendono coinvolgere i “partner a livello globale, incluso l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa”. Inoltre si sottolinea “la necessità di proseguire gli sforzi finalizzati alla riforma delle funzioni di monitoraggio, delibera, negoziazione e risoluzione delle controversie dell’Wto”.
“Continueremo a contrastare – viene rimarcato nel documento – le politiche e le pratiche non di mercato, nonché la dannosa capacità in eccesso non di mercato e le altre distorsioni di mercato che ne derivano. A tal fine, continuiamo a impegnarci a utilizzare efficacemente i nostri strumenti commerciali e, se del caso, a svilupparne di nuovi”. “Riconosciamo che, in alcune circostanze, i sussidi possono costituire uno strumento per raggiungere legittimi obiettivi di politica pubblica. Al contempo, continueremo a lavorare insieme per contrastare le sovvenzioni industriali pervasive, opache e dannose, nonché le pratiche distorsive del mercato di proprietà statale. Sottolineiamo la necessità che tutti i membri del Wto provvedano a garantire la trasparenza sia a livello di Wto grazie alla notifica delle sovvenzioni, sia a livello nazionale mediante la pubblicazione di informazioni sui programmi di sovvenzione”, si aggiunge nel capitolo sulla necessità di “garantire il Level Playing Field”. La dichiarazione finale del G7 commercio mette in evidenzia che “il commercio di beni e servizi ambientali prodotti in modo sostenibile è in grado di contribuire alla transizione verso un’economia a zero emissioni di carbonio, favorendo l’accesso alle energie rinnovabili e alle tecnologie a basse emissioni di carbonio, migliorando l’efficienza energetica e delle risorse e promuovendo alternative più sostenibili dal punto di vista ambientale”. I sette grandi sono anche “consapevoli dell’importanza di fornire un sostegno adeguato ai Paesi meno avanzati e ai Paesi in via di sviluppo in difficoltà, in modo da agevolare la loro transizione verso uno sviluppo che sia a zero emissioni, circolare, resiliente ai cambiamenti climatici, non inquinante e rispettoso della natura, anche attraverso la creazione di nuove opportunità nelle catene del valore derivanti da tale transizione”.
“Rimaniamo determinati a promuovere la resilienza e la sicurezza economica, in partenariato e cooperazione all’interno e al di fuori del G7. In particolare, stiamo rafforzando la resilienza economica anche tramite la costruzione di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, perfezionando i nostri strumenti per dissuadere e contrastare le pratiche illecite, compresa la coercizione economica, e per salvaguardare le tecnologie critiche ed emergenti che potrebbero essere utilizzate per ledere la pace e la sicurezza internazionale”. Lo si legge nel comunicato finale del G7 Commercio. “Continueremo a rafforzare la nostra capacità di monitorare e scambiare informazioni sull’uso dei controlli sulle esportazioni di minerali critici in quanto potenziale minaccia alla nostra sicurezza economica e intendiamo attivarci per prevenire i rischi di interruzione delle catene di approvvigionamento. Lavoriamo alla promozione di elevati standard internazionali in ambito ambientale, sociale e di governance relativi alle attività di estrazione, raffinazione, lavorazione e investimento di minerali critici. A tal proposito, appoggeremo la creazione di valore locale nelle catene di approvvigionamento dei minerali critici, in linea con le regole dell’OMC”. 

Il testo integrale

Noi, Ministri del Commercio del G7, ci siamo riuniti il 16 e 17 luglio 2024 a Reggio Calabria e Villa San Giovanni per discutere le modalità di riforma e rafforzamento del sistema commerciale multilaterale, con al centro l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), e per rafforzare la cooperazione rispetto alle sfide comuni, sulla base dei risultati del Vertice del G7 tenutosi in Puglia.
Per rispondere a tali sfide, ci impegniamo a dedicare i nostri sforzi al mantenimento di un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica. Ribadiamo l’importanza di promuovere il commercio internazionale in quanto motore di crescita, benessere e sviluppo. Intendiamo rafforzare l’impegno volto a mantenere le economie nazionali aperte e competitive e a promuovere il commercio e gli investimenti liberi ed equi, coinvolgendo i nostri partner a livello globale, incluso in regioni quali l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa. Le persistenti minacce globali, in particolare la guerra illegittima di aggressione intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, ivi compresi i suoi continui tentativi di interrompere il commercio marittimo nel Mar Nero, e i ripetuti attacchi Houthi alle navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, hanno posto in evidenza quanto sia cruciale intervenire per ovviare alle vulnerabilità delle catene di approvvigionamento mondiali, delle rotte marittime, dei porti e dei flussi commerciali. Ribadiamo che la libertà di navigazione è essenziale per consentire al commercio di esprimere appieno il proprio potenziale a livello mondiale, a beneficio di tutti. La sicurezza marittima, così come i diritti e le libertà di navigazione sono fondamentali per far sì che le merci, comprese quelle essenziali, possano circolare liberamente e raggiungere le destinazioni e le popolazioni di tutto il mondo.
Siamo grati per gli approfondimenti forniti dai Ministri e dai rappresentanti dei Paesi ospiti (Australia, Brasile, Cile, India, Kenya, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Turchia e Vietnam) e per il contributo del Direttore generale dell’OMC e del Segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) che hanno partecipato, insieme al B7, alla Sessione di apertura della nostra riunione, incentrata sulla resilienza delle catene di approvvigionamento.
Rafforzare un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, tramite la riforma dell’OMC
Rimaniamo uniti nell’impegno a favore di un sistema commerciale multilaterale basato su regole, orientato al mercato, libero e giusto, aperto, equo, sostenibile, inclusivo e trasparente, che abbia come proprio centro l’OMC. Ci adoperiamo per garantire che l’OMC continui ad adempiere al proprio mandato, promuovendo il commercio come strumento per rafforzare la crescita economica e favorire lo sviluppo sostenibile.
Nel corso della riunione abbiamo preso visione del lavoro svolto in occasione della tredicesima Conferenza ministeriale dell’OMC (MC13). Malgrado il rammarico per aver ottenuto ad Abu Dhabi progressi meno ambiziosi rispetto alle nostre aspettative e ai nostri sforzi, accogliamo con favore i risultati relativi al commercio elettronico, alle nuove discipline sulla regolamentazione interna dei servizi, alla riforma del sistema di risoluzione delle controversie, all’adesione all’OMC di due Paesi meno avanzati (LDC) e ad alcune questioni relative allo sviluppo, nonché l’avanzamento dei lavori in materia di commercio e ambiente.
Sulla scia dei leader del G7, accogliamo con favore, in particolare, la decisione di mantenere la moratoria sui dazi doganali applicati alle trasmissioni elettroniche fino alla MC14 e ribadiamo il nostro sostegno a un divieto permanente. Ci impegniamo ad adoperarci per una tempestiva conclusione dei negoziati relativi all’iniziativa di dichiarazione congiunta sul commercio elettronico. Unitamente all’entrata in vigore dell’Accordo di Fase 1 sulle sovvenzioni alla pesca, chiediamo anche di proseguire i negoziati al fine di raggiungere un accordo più completo sulle sovvenzioni alla pesca, in linea con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14.6, anche tramite la disciplina di alcune forme di sovvenzioni che contribuiscono alla sovraccapacità e al sovra sfruttamento della pesca.
Sottolineiamo la necessità di proseguire gli sforzi finalizzati alla riforma delle funzioni di monitoraggio, delibera, negoziazione e risoluzione delle controversie dell’OMC. Confermiamo il nostro impegno a condurre discussioni volte a ottenere un sistema di risoluzione delle controversie che sia pienamente funzionante e accessibile a tutti i Membri entro la fine del 2024. Per conseguire tale obiettivo, nel rispetto della decisione ministeriale dell’OMC del 2 marzo 2024, rinnoviamo il nostro impegno a velocizzare tali discussioni in modo inclusivo e trasparente, basandoci sui progressi già compiuti, e a dedicarci alle questioni irrisolte, comprese quelle riguardanti il ricorso/riesame e l’accessibilità. Invitiamo i Membri interessati ad astenersi dal rivendicare un trattamento privilegiato e differenziato nell’ambito dell’OMC in funzione del loro peso economico e ruolo all’interno del sistema commerciale globale. Sosteniamo le iniziative plurilaterali di dichiarazione congiunta quali mezzi per la promozione di questioni di interesse per i Membri, per la promozione di nuove idee e approcci e per la creazione di uno slancio verso un accordo multilaterale. Promuoviamo l’integrazione dei loro risultati nel quadro giuridico dell’OMC.
Ribadiamo la necessità di avviare in seno all’OMC azioni lungimiranti in merito alle attuali questioni commerciali chiave, compreso in ambiti quali il nesso tra commercio e politica industriale, il commercio e l’inclusività e la necessità di intensificare i lavori in corso in materia di commercio e ambiente.
Riconosciamo l’importanza della dimensione dello sviluppo legata al commercio e continueremo a impegnarci con i Paesi meno avanzati e, se del caso, con altri Paesi in via di sviluppo, in Africa e nel resto del mondo, per meglio favorire la loro integrazione nel commercio globale.
Come confermato nella Dichiarazione dei Ministri del Commercio del G7 riunitisi a Osaka-Sakai lo scorso anno, ribadiamo la necessità di adottare misure sanitarie e fitosanitarie (SPS) basate su dati scientifici e applicate nel rispetto degli obblighi internazionali.

Garantire condizioni di parità

Prosegue il nostro lavoro per garantire la sostenibilità, trasparenza, stabilità e prevedibilità del sistema commerciale multilaterale basato sulle regole. Continueremo a coordinare i nostri sforzi per promuovere la trasparenza nel commercio internazionale, in modo da agevolare la creazione di condizioni di concorrenza più eque. Condividiamo l’impegno assunto dai leader del G7 per intensificare gli sforzi a favore della creazione di condizioni di parità a livello mondiale, manteniamo le nostre economie aperte e competitive e riaffermiamo il nostro attaccamento alla trasparenza, al coordinamento e al rispetto delle regole dell’OMC nelle nostre rispettive politiche. A tal proposito, rinnoviamo il nostro impegno ad operare insieme per garantire condizioni di parità a livello mondiale e una concorrenza leale. Continueremo a contrastare le politiche e le pratiche non di mercato, nonché la dannosa capacità in eccesso non di mercato e le altre distorsioni di mercato che ne derivano. A tal fine, continuiamo a impegnarci a utilizzare efficacemente i nostri strumenti commerciali e, se del caso, a svilupparne di nuovi, in modo da identificare, sfidare e contrastare dette pratiche e promuovere regole e norme internazionali più forti insieme ai nostri partner. Riconosciamo che, in alcune circostanze, le sovvenzioni possono costituire uno strumento per raggiungere legittimi obiettivi di politica pubblica. Al contempo, continueremo a lavorare insieme per contrastare le sovvenzioni industriali pervasive, opache e dannose, nonché le pratiche distorsive del mercato di proprietà statale (SOE). Sottolineiamo la necessità che tutti i membri dell’OMC provvedano a garantire la trasparenza sia a livello di OMC grazie alla notifica delle sovvenzioni, sia a livello nazionale mediante la pubblicazione di informazioni sui programmi di sovvenzione. Ribadiamo il nostro impegno a partecipare in modo inclusivo alle discussioni sulle questioni di politica commerciale e industriale in seno all’OMC, quali ad esempio le sovvenzioni industriali distorsive del commercio, anche in seno al Comitato SCM.
Sottolineiamo l’importanza delle nuove linee guida dell’OCSE sul governo societario delle imprese di proprietà statale quali strumento di punta per promuovere la concorrenza leale, la trasparenza e la responsabilità delle imprese di proprietà statale, accrescendo al contempo la consapevolezza circa le distorsioni commerciali e incoraggiandone la mitigazione. Favoriamo inoltre l’adesione dei membri non appartenenti all’OCSE a tali linee guida. Ribadiamo le nostre preoccupazioni in merito a tutte le forme di trasferimento tecnologico forzato, anche quando utilizzate per puntare a settori specifici al fine di dominare il mercato; continueremo a collaborare all’eventuale sviluppo di principi su tale questione e ad approfondire le relazioni commerciali e gli investimenti con quei Paesi che cercano di assicurare un trasferimento tecnologico volontario e basato su termini reciprocamente concordati. Diamo seguito agli impegni assunti dai Capi di Stato e di Governo del G7 per affrontare, tramite un coordinamento rafforzato, le distorsioni dannose del mercato e l’eccesso di capacità globale non di mercato in settori chiave derivanti da politiche e pratiche non di mercato. Tramite il nostro lavoro sulle politiche e le pratiche non di mercato, contribuiamo, se del caso, ai prossimi sforzi del G7, guidati dai nostri Capi di Stato e di Governo, per perseguire il monitoraggio congiunto di tali pratiche e dei conseguenti effetti di sovraccapacità, di ricaduta e di distorsione globale, nonché per scambiare informazioni e consultarsi sulle rispettive risposte, al fine di consentire al G7 di cooperare al meglio per fornire una risposta efficace. Riconosciamo che provvedimenti ingiustificati in materia di localizzazione dei dati hanno un impatto negativo sui flussi transfrontalieri di dati. Continuiamo a impegnarci a contrastare le misure di localizzazione dei dati ingiustificate, prive di trasparenza e imposte arbitrariamente, che dovranno essere distinte dalle misure attuate per raggiungere obiettivi normativi legittimi.

Incentivare la sostenibilità ambientale e sociale nel commercio

Riteniamo che le politiche commerciali e ambientali debbano sostenersi a vicenda e contribuire allo sviluppo sostenibile e alla risoluzione della triplice crisi planetaria dovuta ai cambiamenti climatici, alla perdita di biodiversità e all’inquinamento, favorendo al contempo un sistema commerciale multilaterale libero, equo e basato su regole. Il commercio e l’OMC rivestono un ruolo fondamentale nell’affrontare le crisi ambientali mondiali. Sosteniamo pertanto le deliberazioni dell’OMC in materia di commercio e ambiente, incluse le iniziative plurilaterali, quali la promozione e l’agevolazione del commercio di beni, servizi e tecnologie che contribuiscono a raggiungere i nostri obiettivi climatici e ambientali, ma anche la lotta all’inquinamento da plastica. Esortiamo i membri dell’OMC a partecipare alle Discussioni strutturate in materia di commercio e sostenibilità ambientale (TESSD) per contribuire attivamente all’elaborazione e implementazione di politiche commerciali rispettose del clima, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Al contempo, ribadiamo che le misure per combattere i cambiamenti climatici e il degrado ambientale devono essere in linea con i nostri impegni internazionali. In sede di elaborazione e implementazione di tali misure, assicureremo trasparenza e prevedibilità e presteremo attenzione alle esigenze delle imprese, comprese le MPMI che devono far fronte a vincoli di capacità. A tal riguardo, collaboreremo, per quanto possibile, al fine di garantire la coerenza delle metodologie di calcolo delle emissioni incorporate a livello internazionale. Continueremo ad esplorare i modi per affrontare gli ostacoli al commercio di beni e servizi ambientali. Sottolineiamo che il commercio di beni e servizi ambientali prodotti in modo sostenibile è in grado di contribuire alla transizione verso un’economia a zero emissioni di carbonio, favorendo l’accesso alle energie rinnovabili e alle tecnologie a basse emissioni di carbonio, migliorando l’efficienza energetica e delle risorse e promuovendo alternative più sostenibili dal punto di vista ambientale.
Siamo consapevoli dell’importanza di fornire un sostegno adeguato ai Paesi meno avanzati e ai Paesi in via di sviluppo in difficoltà, in modo da agevolare la loro transizione verso uno sviluppo che sia a zero emissioni, circolare, resiliente ai cambiamenti climatici, non inquinante e rispettoso della natura, anche attraverso la creazione di nuove opportunità nelle catene del valore derivanti da tale transizione.
Riconosciamo che le nostre politiche commerciali e gli investimenti pubblici e privati svolgeranno un ruolo importante nel conseguimento di obiettivi comuni come affrontare la crisi climatica e accelerare la transizione globale verso fonti di energia pulita. Pertanto, ci sforzeremo di cooperare in modo aperto e trasparente, rispettando l’impegno assunto dai nostri Capi di Stato e di Governo a non agire a scapito l’uno dell’altro.
Richiamiamo le Dichiarazioni dei Ministri del Commercio del G7 dell’ottobre 2023 e del settembre 2022, nonché la Dichiarazione dei Ministri del Commercio del G7 sul lavoro forzato dell’ottobre 2021, e ribadiamo la nostra preoccupazione per il ricorso a qualsiasi forma di lavoro forzato e minorile nelle catene di fornitura globali. Conveniamo sull’importanza di sostenere i diritti umani e gli standard internazionali del lavoro nelle catene di fornitura globali. Rinnoviamo l’impegno a rafforzare la nostra cooperazione e i nostri sforzi collettivi per eradicare ogni forma di lavoro forzato e minorile in tali catene, anche attraverso misure che promuovano la due diligence aziendale, impegnandoci a migliorare ulteriormente la prevedibilità e la certezza per le imprese.

Potenziare la resilienza e la sicurezza economica

Facendo seguito agli impegni assunti dai nostri Capi di Stato e di Governo a Hiroshima e in Puglia, rimaniamo determinati a promuovere la resilienza e la sicurezza economica, in partenariato e cooperazione all’interno e al di fuori del G7. In particolare, stiamo rafforzando la resilienza economica anche tramite la costruzione di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, perfezionando i nostri strumenti per dissuadere e contrastare le pratiche illecite, compresa la coercizione economica, e per salvaguardare le tecnologie critiche ed emergenti che potrebbero essere utilizzate per ledere la pace e la sicurezza internazionale. Consapevoli che la resilienza economica necessita di una riduzione del rischio tramite la diversificazione e il contenimento delle dipendenze critiche, ivi comprese quelle derivanti da un eccesso di capacità non di mercato, in linea con i “principi sulle catene di approvvigionamento resilienti e affidabili”, ci stiamo impegnando attivamente insieme ai nostri partner e al settore privato per compiere sforzi coordinati volti a rafforzare la resilienza e la sostenibilità delle catene di approvvigionamento di beni strategici sia in termini di domanda che di offerta e a preservare il dinamismo e l’apertura economica. Contribuiremo, se opportuno, al lavoro collettivo di identificazione dei beni critici, dei settori strategici e delle catene di approvvigionamento, per un futuro coordinamento all’interno del G7 di criteri pertinenti che tengano conto non solo di fattori economici, ma anche di fattori legati ai suddetti principi. Comprendiamo che le politiche e le pratiche non di mercato non solo minano l’ordine economico internazionale libero ed equo basato su regole, ma possono anche esacerbare le dipendenze e le vulnerabilità strategiche e ostacolare lo sviluppo sostenibile dei Paesi emergenti e in via di sviluppo. Pertanto, ribadiamo l’importanza di rispettare gli impegni assunti dai Capi di Stato e di Governo per affrontare, tramite una cooperazione rafforzata, le distorsioni dannose del mercato e l’eccesso di capacità non di mercato nei settori chiave, derivanti da politiche e pratiche non di mercato. I nostri contributi ai futuri sforzi del G7 per monitorare congiuntamente le politiche e le pratiche non di mercato, nonché per scambiare informazioni e confrontarsi sulle rispettive risposte, come previsto dai Capi di Stato e di Governo del G7, rafforzeranno ulteriormente le attività di cooperazione. Sosterremo gli sforzi diplomatici nei confronti di coloro che contribuiscono all’eccesso di capacità per affrontare il problema alla radice, intensificando al contempo l’impegno con i Paesi in via di sviluppo e i mercati emergenti in merito alle nostre preoccupazioni condivise su tali pratiche. Continueremo a rafforzare la nostra capacità di monitorare e scambiare informazioni sull’uso dei controlli sulle esportazioni di minerali critici in quanto potenziale minaccia alla nostra sicurezza economica e intendiamo attivarci per prevenire i rischi di interruzione delle catene di approvvigionamento. Lavoriamo alla promozione di elevati standard internazionali in ambito ambientale, sociale e di governance (ESG) relativi alle attività di estrazione, raffinazione, lavorazione e investimento di minerali critici. A tal proposito, appoggeremo la creazione di valore locale nelle catene di approvvigionamento dei minerali critici, in linea con le regole dell’OMC. In tale ottica, daremo impulso a iniziative coordinate sui minerali critici e sulle relative catene di approvvigionamento, tra cui il Partenariato per la Sicurezza dei Minerali (MSP) e il relativo Forum.
Sulla scia dei Capi di Stato e di Governo del G7, chiediamo a tutti i Paesi di astenersi dal ricorrere alla coercizione economica e di condannare qualsiasi tentativo di utilizzare le dipendenze economiche come arma. Stiamo collaborando con i nostri partner per garantire che tali tentativi e le corrispondenti minacce falliscano e siamo pronti a intraprendere azioni, ove necessario, contro la coercizione economica. A tal fine, stiamo monitorando le aree che destano preoccupazione e le principali minacce, impegnandoci ad affrontare i casi potenziali, emergenti e in corso, anche attraverso la Piattaforma di coordinamento del G7 sulla coercizione economica e collaborando con i partner al di fuori del G7.
Stiamo incrementando la nostra valutazione, preparazione, deterrenza e risposta collettiva alla coercizione economica, ivi comprese le minacce di misure coercitive, elaborando nuovi strumenti, se del caso, nel rispetto dei nostri rispettivi sistemi giuridici e del diritto internazionale. Inoltre, sempre a seconda delle necessità, sosterremo gli Stati, le economie e le entità interessate e condurremo iniziative di sensibilizzazione e di collaborazione, anche al fine di sostenere i loro sforzi finalizzati a ridurre le situazioni di dipendenza. Se necessario e opportuno, cercheremo di impegnarci collettivamente nelle competenti sedi multilaterali, come l’OCSE e l’OMC.
Consapevoli che le innovazioni tecnologiche presentano sia opportunità che rischi e che i rapidi progressi stanno cambiando la natura della tecnologia a duplice uso, promuoveremo iniziative volte a garantire che le eventuali lacune presenti nel nostro ecosistema di protezione della tecnologia a duplice uso non possano essere sfruttate. Ci assicureremo che i nostri strumenti siano sufficientemente flessibili da tenere il passo con il rapido sviluppo delle nuove tecnologie, evitando al contempo indebite restrizioni al commercio e agli investimenti internazionali. Continueremo ad esaminare i rischi legati alle esportazioni di tecnologie a duplice uso in rapida evoluzione, incluse le tecnologie quantistiche e, laddove necessario e in base ai nostri rispettivi quadri giuridici, promuoveremo iniziative per l’attuazione di controlli sulle esportazioni al fine di contrastare i rischi per la sicurezza internazionale. Inoltre, se del caso, collaboreremo con i nostri partner al fine di sviluppare ulteriormente la comprensione di come i controlli sulle esportazioni possano essere attuati rapidamente e in modo sicuro per proteggere la sicurezza nazionale e internazionale.
Continueremo ad adoperarci per garantire l’efficacia dei nostri rispettivi controlli sugli investimenti esteri, consapevoli che alcuni investimenti esteri possono presentare rischi per la pace e la sicurezza internazionale, oltre che per la sicurezza nazionale, anche fornendo accesso a tecnologie, dati e competenze sensibili.
Continuiamo a impegnarci per rendere il nostro strumentario di sicurezza economica adatto ad affrontare i rischi che potrebbero derivare dall’utilizzo delle nostre tecnologie più sensibili per minacciare la pace e la sicurezza internazionale. Riteniamo che misure adeguate ad affrontare i rischi derivanti dagli investimenti in uscita possano essere importanti per integrare gli strumenti esistenti di controllo mirato sulle esportazioni e sugli investimenti in entrata. Continueremo a confrontarci con il settore privato e a fornirgli chiarimenti in merito ai suddetti obiettivi comuni e urgenti.
Consapevoli dell’impatto esercitato dall’intelligenza artificiale sul commercio internazionale, comprese la facilitazione e l’applicazione del commercio, sottolineiamo il nostro impegno a perseguire un opportuno equilibrio tra la realizzazione dei benefici dell’intelligenza artificiale sul commercio e la mitigazione dei suoi rischi, coerentemente con una trasformazione digitale incentrata sull’uomo.

Osservazioni conclusive

Noi, Ministri del Commercio del G7, ribadiamo il nostro impegno a proseguire la stretta cooperazione e collaborazione rispetto alle sfide che il commercio internazionale deve affrontare e attendiamo con ansia ulteriori discussioni nell’ambito della Presidenza canadese nel 2025.

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