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l’opera della discordia

Le due facce di Villa San Giovanni, i No Ponte in piazza durante il G7: «Stanno svendendo lo Stretto»

Da un lato la presentazione del progetto ai ministri esteri, dall’altro il “no” di cittadini e associazioni. «Non è realizzabile e loro lo sanno»

Pubblicato il: 17/07/2024 – 7:28
di Mariateresa Ripolo
Le due facce di Villa San Giovanni, i No Ponte in piazza durante il G7: «Stanno svendendo lo Stretto»

VILLA SAN GIOVANNI Mentre in zona Santa Trada, all’Altafiumara Resort, terminavano gli incontri della giornata per i ministri del G7 del Commercio, nella centralissima piazza Valsesia, cittadini, associazioni e comitati si riunivano per proporre «un’altra strada». Le due facce di Villa San Giovanni: da un lato la presentazione del progetto del Ponte sullo Stretto ai grandi della Terra, dall’altra il “no” chiaro e netto di chi si è sempre opposto a un’opera etichettata come inutile e dannosa per tutto il territorio.
«Il G7 a Villa San Giovanni è stato presentato come un evento che darà lustro alla nostra terra, mentre la stanno svendendo. Come abitanti dello Stretto siamo contrari a proposte di investimenti inutili e dannosi da parte di chi ha votato l’Autonomia differenziata senza investire un euro per colmare i divari esistenti tra il Nord e il Sud Itali. Contro questo modello predatorio e speculativo del quale il progetto Ponte rappresenta l’apice in termini di arroganza, inutilità e devastazione, vogliamo mettere al centro del dibattito i reali interessi di calabresi e siciliani», il manifesto presentato dai No Ponte mentre a pochi chilometri l’opera veniva descritta dal ministro degli Esteri Antonio Tajani e dall’amministratore delegato della Società Stretto di Messina Pietro Ciucci come «una grande opportunità».

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«Continuano a prendere in giro le persone, il Ponte non è realizzabile»

«Io non capisco perché continuano a prendere in giro le persone, anche persone importanti come membri appartenenti al G7. Questo progetto è un progetto vecchio di undici anni. Non è stato aggiornato, non è realizzabile, loro lo sanno benissimo. Non sono riusciti a farlo tant’è che hanno di nuovo differito i termini. Eppure continuano ad andare un pezzettino sempre più avanti continuando a mentire, l’ultima è stata la dichiarazione del ministro sulla possibilità di avere un cofinanziamento dell’Europa per un progetto esecutivo che noi non conosciamo, quindi qualcuno avrà detto in Europa che c’è un progetto esecutivo che invece non c’è», afferma ai microfoni del Corriere della Calabria l’avvocato Aura Notarianni (Wwf), che spiega: «Il 27 settembre avremo udienza davanti al tribunale delle imprese di Roma dove abbiamo convenuto in giudizio Società Stretto. Chiediamo che il giudice inibisca ulteriori attività e ulteriore spesa pubblica della società».

E sull’avvio dei cantieri entro il 2025, Notarianni ha aggiunto: «Lo stesso Ciucci ha chiesto di arrivare fino al 12 settembre perché non sa come rispondere alle osservazioni fatte dalla Commissione Via Vas. Loro continuano a produrre atti che non sono atti veri, che non sono atti possibili. Hanno detto che non c’è una faglia, e qui c’è una faglia. Può scoppiare un terremo domani e aggravare la situazione. Negano che ci sia una riserva che verrebbe depressa da un pilone alto quattrocento metri con fondamenta di cinquanta sotto su un territorio che è sabbia e ghiaia un territorio lacustre. Ma perché devono prendere in giro gli italiani?».

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