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Airbag difettosi, ancora nessuna novità sui pezzi di ricambio

La denuncia di Federconsumatori Calabria: «Intanto aumentano i rischi per la sicurezza»

Pubblicato il: 18/07/2024 – 21:30
Airbag difettosi, ancora nessuna novità sui pezzi di ricambio

CATANZARO «Nonostante siano passati lunghi mesi dalle prime lettere di richiamo nessuno interviene per dare risposte ai cittadini coinvolti nel caso degli airbag difettosi prodotti dalla società Takata. Federconsumatori continua a ricevere segnalazioni da parte di utenti coinvolti che riguardano ormai numerose case automobilistiche, tra le quali, oltre a Citroën e Ds Automobiles, anche Volkswagen, Nissan, Seat, Skoda e Audi. È scandaloso il totale silenzio di Groupe Psa Italia e Ds Automobilies Italia più volte interpellati dalla Presidenza Nazionale ed ancora silenti alle nostre urgenti richieste, oltre a quello del Mimit anch’esso competente per materia e di Agcm a cui è stata inviata specifica segnalazione». È quanto viene evidenziato in una nota di Federconsumatori Calabria Aps.
«Solo dopo le richieste e diffide di Federconsumatori – prosegue la nota – il Ministero dei Trasporti, si è degnato di pubblicare nell’apposito albo dei richiami tutti i modelli di auto coinvolti con le relative targhe al link: https://www.mit.gov.it/comunicazione/news/auto-campagna-urgente-di-richiamo-veicoli-citroen-c3-e-ds3 dove, chi non ha ricevuto alcuna lettera di richiamo, può controllare se la propria autovettura Citroen è fra quelle a cui dev’essere sostituito l’airbag difettoso. A tutt’oggi però manca sul sito del Ministero dei Trasporti l’elenco di tutte le auto coinvolte che dovrebbe essere opportunamente reso pubblico considerato che per molti non è mai arrivata alcuna lettera di richiamo ed il rischio a cui esposti i cittadini è di enorme gravità. Ancor più considerate le condizioni climatiche della stagione. A ciò si aggiunge il drammatico caso che riguarda la morte di una donna conducente una Citroen in un incidente probabilmente riconducibile al mal funzionamento dell’airbag e su cui sta indagando la Polizia Stradale e Procura della Repubblica di Catanzaro a cui abbiamo fornito dati e chiarimenti. È doveroso fare di tutto affinché episodi simili non si ripetano».

Assicurazioni, Federconsumatori ha interpellato Ania

Sul fronte delle assicurazioni Federconsumatori ha interpellato Ania per chiedere chiarimenti e indicazioni in relazione alla sospensione delle polizze assicurative delle auto ferme «ma con uno scontato rimando alla consultazione dei contratti singolarmente stipulati. Intanto – prosegue la nota – tanti non sanno dei rischi a cui incorrono, altri cittadini raggiunti dalla lettera di richiamo, continuano a non poter utilizzare la propria auto (dal momento che i ricambi scarseggiano) e, nella quasi totalità dei casi, non hanno ricevuto alcuna tutela da parte della casa automobilistica in termini di fornitura di auto sostitutiva o di rimborso delle spese sostenute in tal senso. È inaccettabile dover sopportare il disagio di non poter utilizzare la propria auto e sommare a ciò l’onere di procurarsene e pagarne un’altra o in altri casi provvedere di tasca propria a sostituire l’airbag laddove si riesce ad avere il pezzo di ricambio, in altri casi, dover pagare persino il carro attrezzi per trasportare l’auto presso le officine autorizzate dal momento che nella lettera di richiamo era indicato chiaramente quanto fosse pericoloso e da evitare mettersi alla guida del veicolo. Federconsumatori ricorda l’importanza di conservare tutti gli eventuali giustificativi delle spese sostenute per sopperire al mancato utilizzo della propria automobile: ricevute di taxi, del noleggio auto, del car sharing o dell’abbonamento ai mezzi pubblici, oltre che la ricevuta del carro attrezzi qualora si fosse ricorsi a tale servizio per trasportare l’auto presso l’officina, e invita tutti i cittadini coinvolti a rivolgersi alle nostre sedi per ottenere informazioni e per segnalarci il tipo di disagio subito. Federconsumatori ad ogni livello, segue con attenzione il caso approfondendo ogni iniziativa necessaria ed efficace, anche di carattere legale, per tutelare i diritti dei cittadini coinvolti in questa vicenda, per informarli sui rischi per la loro sicurezza e per ottenere i giusti ristori e – conclude la nota – l’eventuale riconoscimento del disagio patito conseguente alla lunga attesa».

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