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La protesta

Condizioni di lavoro difficili nel reparto di ginecologia e ostetricia, presidio all’Annunziata

Le richieste riguardano anche una corretta riorganizzazione a riassegnazione interna del personale esistente

Pubblicato il: 18/07/2024 – 10:51
Condizioni di lavoro difficili nel reparto di ginecologia e ostetricia, presidio all’Annunziata

COSENZA – Tornano a protestare le operatrici socio sanitarie del reparto di ginecologia e ostetricia dell’Annunziata. Da tempo, con il supporto del sindacato Usb, denunciano le condizioni di lavoro che continuano ad essere estremamente preoccupanti. Le richieste riguardano non solo un incremento della pianta organica con l’inserimento di nuovo personale, ma soprattutto una corretta riorganizzazione a riassegnazione interna del personale esistente.

La denuncia

«Riteniamo che la situazione di Ostetricia e Ginecologia – è scritto nella nota dell’Usb confederazione provinciale di Cosenza – non sia più sostenibile per gli operatori e le operatrici socio-sanitari(e). Gran parte del comparto dell’unità ha scelto di farsi rappresentare dalla nostra confederazione provinciale a seguito di innumerevoli tentativi di mediazione e sacrifici che non sono stati ripagati. Non è possibile che solo per questa categoria professionale e in questa specifica unità operativa, non ci sia un piano di lavoro organizzato su base settimanale e con assegnazione a reparti precisi. Per le oss di Ostetricia e Ginecologia ogni turno è un rischio doppio, costrette, tra l’altro, a dover anche svolgere la mansione di vigilantes in quanto la guardia notturna è stata rimossa dal reparto nonostante la presenza di punto di accettazione che nei fatti è un vero e proprio pronto soccorso ginecologico, funzionante H 24. La gestione della sala operatoria e l’assegnazione del personale alla stessa è del tutto arbitraria, senza alcuna formazione specifica e non avendo possibilità di scelta il personale socio-sanitario viene inserito nella check list della nota operatoria tanto per gli interventi programmati che per le urgenze. In più di un’occasione il personale si è ritrovato costretto a svolgere mansioni improprie come l’utilizzo di elettromedicali, dalla piastra all’elettrobisturi. Inoltre, non c’è stata ancora nessuna comunicazione circa il reclutamento di nuovo personale in previsione della prossima attivazione dei 16 posti letto nel nuovo reparto di “Ginecplogia Light”, sito al primo piano della struttura ospedaliera. Attualmente, nei turni così strutturati, vi è un solo oss per una media di 24 posti letto e, tra attività ambulatoriali, pre-ospedalizzazioni, trasporto di farmaci, materiale biologico e pazienti, l’assegnazione multipla a più reparti, non vi è possibilità di svolgere il proprio lavoro coerentemente e con serenità.
Per prima cosa l’operatore socio-sanitario, a partire dal primo accordo Stato/Regioni del 22 Febbraio 2001 e a seguire, deve poter svolgere l’assistenza al paziente e al relativo ambiente di vita, un aspetto che a quanto pare per la governance dell’unità è di secondaria importanza, ad esser prioritario è il profitto e il risparmio sui lavoratori e sulle lavoratrici. Le nostre svariate interlocuzioni hanno portato all’assegnazione di una nuova unità presso l’ostetricia ma questo non basta! Da tempo abbiamo richiesto che arrivi nuovo personale e che vi sia una corretta riorganizzazione a riassegnazione interna del personale esistente. Recentemente abbiamo redatto e consegnato agli organi competenti una dettagliata relazione circa i pericoli, le violazioni e le gravi problematiche che interessano l’unità e il personale socio-sanitario in modo tale che nessuno fugga ulteriormente dalle proprie responsabilità. Le nostre richieste: assegnazione di nuovo personale di recente assunzione dal profilo di operatore socio-sanitario; programmazione e reclutamento repentino per l’apertura della “Ginecologia Light”, chiarimento definitivo con la stilazione di un regolamento condiviso per il blocco operatorio interno, previa sentenza di legittimità dello stesso, rispetto delle mansioni proprie dell’O.S.S., divisione e assegnazione dei reparti dell’unità di Ginecologia e Ostetricia». (E.M.)

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