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l’inchiesta

«Finanziamento illecito»: nuova misura cautelare per Toti

Altri arresti domiciliari per il governatore della Liguria. A rischio i colloqui con Salvini e altri politici

Pubblicato il: 18/07/2024 – 18:43
«Finanziamento illecito»: nuova misura cautelare per Toti

GENOVA Nuova misura cautelare agli arresti domiciliari per il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Il governatore è ora accusato di finanziamento illecito per la vicenda degli spot elettorali pagati, secondo l’accusa, sottobanco da Esselunga e proiettati sul maxi schermo di Terrazza Colombo. Indagati, per lo stesso reato, anche l’ex braccio destro di Toti Matteo Cozzani, l’ex senatore e proprietario di Primocanale Maurizio Rossi e l’ex consigliere di Esselunga Francesco Moncada. La nuova misura cautelare nei confronti di Giovanni Toti non allunga i tempi degli arresti domiciliari che scadono comunque a inizio novembre. Il presidente, difeso dall’avvocato Stefano Savi, dovrà sottoporsi a un nuovo interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni che ha 10 giorni di tempo per fissarli. Con la nuova misura cautelare, potrebbero venire sospesi i colloqui chiesti da Toti e autorizzati nei giorni scorsi dal gip Paola Faggioni. Il primo, con l’assessore Giacomo Giampedrone, si è già tenuto ieri nella villetta di Ameglia ma per domani è previsto quello con il leader della Lega Matteo Salvini che potrebbe essere a rischio. Secondo il giudice per le indagini preliminari Faggioni, c’è “il pericolo attuale e concreto che Giovanni Toti commetta altri gravi reati della stessa specie e, in particolare, che possa reiterare analoghe condotte di finanziamenti illeciti in favore del proprio partito e movimento politico”. Tali esigenze, continua il giudice “sono desumibili dalle modalità stesse della condotta e dalla personalità dell’indagato, così come emergente anche dai comportamenti accertati nell’ambito della presente indagine”. Toti avrebbe “pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, svenduto e messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati abdicando ai propri importanti doveri istituzionali, in cambio di finanziamenti, promessi e concretamente erogati”.
   

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