CATANZARO Una situazione allarmante quella che interessa le acque del Tirreno lametino, in particolare il tratto di mare che da località Marinella (Lamezia Terme) fino a Pizzo Calabro e dal lato opposto Gizzeria, Falerna, Nocera. Secondo quanto riferito da decine di segnalazioni, sin dalle prime ore del mattino, si registra la presenza di una schiuma di colore verdastro e maleodorante. In merito, questa mattina, la consigliera regionale del Partito Democratico e vice presidente della Commissione Sanità, Amalia Bruni, ha depositato un’interrogazione con richiesta di risposta immediata (ai sensi dell’articolo 122 del Regolamento interno) avente ad oggetto la qualità delle acque marine lungo la costa tirrenica. Nell’interrogazione, la consigliera Bruni segnala “un problema critico che sta emergendo lungo la costa tirrenica calabrese, nel tratto compreso tra Lamezia Terme, Pizzo Calabro, Gizzeria, Falerna e Nocera Terinese. Numerosi bagnanti e gestori di lidi balneari – si legge nell’atto depositato questa mattina – hanno ripetutamente segnalato il degrado delle acque marine, manifestato attraverso un colore verde innaturale, la presenza di schiuma in superficie e un cattivo odore. Questi fenomeni compromettono la fruibilità delle spiagge e la salute dei bagnanti, causando preoccupazione tra i residenti e i turisti. “La qualità delle acque marine è un elemento fondamentale per la tutela dell’ambiente, della salute pubblica e per lo sviluppo turistico della regione Calabria. Acque pulite sono essenziali per prevenire malattie e infezioni tra i bagnanti, garantendo un ambiente sicuro e salutare per residenti e turisti – considera la consigliera democrat -. Inoltre, la qualità delle acque incide direttamente sullo sviluppo turistico della regione: un mare pulito e balneabile attira visitatori, sostiene l’economia locale e favorisce la crescita delle attività turistiche e commerciali. La percezione di un ambiente marino inquinato può invece avere effetti devastanti sull’immagine della regione, riducendo l’afflusso turistico e causando danni economici significativi agli operatori del settore.” “L’ARPACAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria) è l’ente deputato al monitoraggio e all’analisi delle acque marine a tutela dei bagnanti, in particolare durante la stagione balneare. È quindi di primaria importanza che l’ARPACAL intensifichi i controlli e le analisi per determinare le cause del degrado delle acque e implementi le misure necessarie per risolvere il problema,” sottolinea ancora Bruni che, alla luce delle premesse e considerazioni esposte, interroga il Presidente della Giunta Regionale per sapere “quali azioni intenda mettere in campo per migliorare la qualità delle acque marine nel tratto di costa compreso tra Lamezia Terme, Pizzo Calabro, Falerna e Nocera Terinese”.
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