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la sentenza

“Quinta Bolgia”, assoluzioni e pene rideterminate in Appello

Affievolite le posizioni di alcuni imputati nel processo legato all’inchiesta sul presunto strapotere di Rocca e Putrino all’ospedale lametino

Pubblicato il: 18/07/2024 – 16:26
“Quinta Bolgia”, assoluzioni e pene rideterminate in Appello

CATANZARO La Corte d’Appello di Catanzaro (presidente Alessandro Bravin) in riforma della sentenza emessa il 29 settembre del 2021 ha oggi rideterminato alcune pene precedentemente inflitte e deciso delle assoluzioni nei confronti di alcuni imputati nel processo scaturito dall’inchiesta denominata “Quinta Bolgia“. L’inchiesta pose l’attenzione sul presunto strapotere dei Putrino e dei Rocca all’interno dell’ospedale lametino. Un’indagine che aveva portato all’insediamento della commissione d’accesso antimafia nell’Asp di Catanzaro. Secondo l’accusa, alcuni indagati si sarebbero contesi l’accaparrarsi dei servizi di onoranze funebri all’interno del Giovanni Paolo II di Lamezia perpetrando illecita concorrenza con violenza o minaccia a danno delle altre imprese, facendo leva sull’appartenenza alle cosche attraverso i propri dipendenti legati alla criminalità organizzata.

La decisione della Corte

La Corte d’Appello di Catanzaro, questa mattina, ha deciso di assolvere Diego Putrino (cl. 67), Diego Putrino (cl. 82), Putrino Pietro, Rocca Silvio, Rocca Ugo Bernardo e Torcasio Vincenzo dal capo 1) «perché il fatto non sussiste». Assolti Perri Giuseppe, Putrino Diego (cl. 82) e Putrino Diego (cl. 67) dal reato ascritto al capo 4) «perché il fatto non sussiste». Esclusa la responsabilità delle società Croce Rosa Putrino s.r.l., La Pietà Putrino s.r.l., Putrino Service s.r.l. e Rocca Servizi s.a.s. in relazione al capo I) «perché l’illecito amministrativo non sussiste».
La Corte ha dichiarato «il non doversi procedere» nei confronti Rocca Silvio perché il reato è estinto per morte dell’imputato.
La Corte, ha invece, rideterminato le pene riconoscendo le circostanze attenuanti generiche, nei confronti di Putrino Diego (cl. 82), Putrino Diego (cl. 67) e Rocca Ugo Bernardo in 1 anno e 6 mesi di reclusione. Ridotta la pena inflitta in relazione al capo 2) nei confronti di Di Spena Franco Antonio a 2 anni e 5 mesi, rideterminata la pena inflitta in relazione al capo 2) nei confronti di Putrino Pietro in 2 anni e 8 mesi di reclusione. I giudici, inoltre, hanno concesso a Putrino Diego (cl. 82), Putrino Diego (cl. 67) e Rocca Ugo Bernardo i benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale.
Revocata la pena dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e della misura di sicurezza nei confronti di tutti gli imputati e la pena della revoca delle indennità di disoccupazione, assegno sociale e pensioni nei confronti di Torcasio Vincenzo.
Rideterminata la pena pecuniaria inflitta alle società Croce Rosa Putrino s.r.l., La Pietà Putrino s.r.l., Putrino Service s.r.l. e Rocca Servizi s.a.s. in relazione all’illecito amministrativo di cui al capo II) in 51.600 euro pari a 200 quote per ciascuna di esse. Applicate nei confronti delle medesime imprese, in relazione ai capo II), le sanzioni interdittive della sospensione delle licenze per l’esercizio delle attività di onoranze funebri e di autoambulanze e servizi di assistenza domiciliare per la durata di 6 mesi e del divieto di pubblicizzare beni o servizi per la durata di 1 anno. Revocate le ulteriori sanzioni interdittive applicate.
Del collegio difensivo fanno parte gli avvocati Antonio Larussa, Massimiliano Carnovale, Pasquale Cristiano, Francesco Gambardella, Nicola Aloisio, Giuseppe Senese, Salvatore Staiano, Renzo Andricciola, Laratta, Michele Cerminara, Lucio Canzoniere.(f.b.)

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