CATANZARO «L’Anci non è un partito ma è un’associazione che rappresenta tutti i sindaci , esistono i luoghi in cui poter discutere in maniera chiara». Ad affermarlo Rosaria Succurro, presidente dell’Anci Calabria, replicando alle dichiarazioni dei sindaci (di centrosinistra) dei capoluoghi calabresi che non hanno partecipato al Consiglio Anci sull’autonomia differenziata e lamentato un presunto appiattimento dell’Anci Calabria sulle posizioni del centrodestra nazionale e regionale.
«Intanto – spiega Succurro parlando con i giornalisti a margine del Consiglio di Anci Calabria a Catanzaro – ci ritroviamo all’indomani della prima assemblea regionale dell’Anci, un incontro che ha registrato i complimenti dell’Anci nazionale per l’organizzazione, per gli argomenti trattati, per la possibilità offerta agli amministratori di ritrovarsi e confrontarsi». «Quello dell’autonomia differenziata – ha aggiunto Succurro – è un tema molto delicato, ne abbiamo discusso in questo Consiglio dopo averlo rinviato di una settimana per consentire proprio che le diverse posizioni diverse potessero trovare un’unica via di uscita. Una di queste posizioni, espressa dalla maggioranza dei sindaci, riguarda la richiesta di un tavolo tecnico composto da primi cittadini ed esperti. Dall’altro lato c’è la posizione di cinque sindaci che hanno posto un “aut-aut” ben poco gradito – devo dire – dalla maggioranza dei primi cittadini».
«Ribadisco – aggiunge la presidente Succurro – l’Anci non è un partito politico e non ha divisioni politiche, è il luogo della democrazia, della discussione ma soprattutto della condivisione di percorsi da portare avanti in nome dei sindaci della Calabria». Succurro poi replica alla critica di mettere in primo piano gli interessi di Forza Italia, partito al quale Succurro appartiene: «Ogni sindaco ha una propria appartenenza politica, la stessa cosa vale per ogni presidente di Anci, ma questo non impedisce di avere un’assoluta neutralità nel ruolo che si interpreta rappresentando l’Anci. D’altronde anche la proposta avanzata durante l’assemblea di costituire un tavolo tecnico è arrivata da una serie di sindaci, molti dei quali di centrosinistra, come è giusto che sia. Questo – rimarca ancora Succurro – è avvenuto in maniera democratica, allargata e, speravamo, condivisa».
«Naturalmente una cosa dev’essere chiara», specifica Succurro: «Non è che l’Anci è a favore dell’autonomia differenziata ed i cinque sindaci sono invece contro. Tra l’altro Anci Calabria ha espresso subito la propria posizione ed in maniera chiara, affermando un no all’autonomia differenziata senza un’ adeguata copertura finanziaria dei Lep. Posizione che continua ad essere chiara, quello che chiediamo è un ulteriore approfondimento alla luce del fatto che il governo nazionale, forse anche in maniera frettolosa, ha spinto per l’approvazione della legge. Circostanza che non tutela oggi le Regioni del Sud e la Calabria, Anci vuole dunque esserci e dire la propria in maniera concreta e soprattutto senza strumentalizzazioni politiche».
Alla domanda se pensa di sentire privatamente i cinque sindaci “in rivolta” Succurro risponde: «A me non piacciono le riunioni di caminetto, esistono i luoghi in cui poter discutere: l’Assemblea e il Consiglio. Quindi – sostiene la presidente dell’Anci Calabria – chi ha voglia di discutere, di parlare, di trovare realmente una soluzione per i propri territori sa dove andare per confrontarsi.
L’idea dell’Anci Calabria, che è in linea con quella dell’Anci nazionale, è proprio quella di approfondire in maniera più dettagliata i temi dell’autonomia differenziata, le ricadute positive e negative sul nostro territorio.
Ecco perché trovo giusta l’idea di un tavolo tecnico con la partecipazione di esperti e giuristi».
Il Consiglio dell’Anci Calabria ha deliberato all’unanimità di istituire una Commissione consultiva e di studio sull’applicazione della legge in materia di autonomia differenziata. Tra gli altri, dell’organo in questione faranno parte l’avvocato amministrativista Oreste Morcavallo, l’avvocato Alfonso Rende, segretario generale della Provincia di Cosenza, l’avvocato Nicola Midonno, segretario generale della Provincia di Crotone, e l’avvocato Giorgio Vercillo, docente universitario di Diritto amministrativo. Nel merito, la presidente dell’Anci Calabria, Rosaria Succurro, spiega: «In linea con le indicazioni dell’Anci nazionale, noi 20 presenti sui 25 componenti del Consiglio, abbiamo scelto in piena unità di approfondire, tramite apposita Commissione consultiva, la concreta applicazione della legge sull’autonomia differenziata, di monitorarne gli effetti e di indicare tutti i necessari correttivi al Governo e al Parlamento, in modo che l’Anci Calabria sia protagonista attiva nell’interesse esclusivo delle comunità locali». «Abbiamo voluto confrontarci a modo – chiarisce la presidente dell’Anci Calabria – e trovare una linea comune riguardo alla legge sull’autonomia differenziata. Mi spiace che si siano assentati i sindaci di Cosenza, Crotone, Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria, che hanno deciso di non venire a discutere, rinunciando al confronto e al voto democratico sulle azioni da intraprendere. Nessuno – conclude Succurro – ha impedito a questi cinque colleghi, di cui rispetto la posizione pur non condividendola, di esprimere e far valere le loro idee nella sede del Consiglio dell’Anci Calabria. Il buon senso ci dice che, quando si diserta un appuntamento, ci si colloca nel torto». (c. a.)
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