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OPERAZIONE “PAPIRO BLU”

Cocaina dalla Calabria alla Sicilia, il ruolo dei Barbaro di Platì. In primo grado tutti condannati – NOMI

Le indagini hanno consentito il sequestro di oltre 50 chili di sostanza purissima e individuato accordi e cessioni per diversi milioni

Pubblicato il: 19/07/2024 – 11:41
Cocaina dalla Calabria alla Sicilia, il ruolo dei Barbaro di Platì. In primo grado tutti condannati – NOMI

PALERMO Diciassette condanne, è questa la sentenza del Gup di Palermo nel processo “Papiro Blu” per il troncone in abbreviato (una sola persona ha scelto di essere giudicata con il rito ordinario) nel quale è stato contestato a 11 imputati, di essersi associati, dall’anno 2020 fino all’arresto, con lo scopo di commettere una pluralità indeterminata di delitti tra quelli previsti dall’art. 73 del Dpr 309/1990. Le indagini hanno consentito il sequestro di oltre 50 kg di cocaina purissima, trasportata dalla Calabria in Sicilia, e individuato accordi e cessioni per centinaia di kg dal valore di diversi milioni di euro. Secondo le indagini, l’associazione aveva la propria base operativa per lo smercio dello stupefacente a Palermo, da cui giungevano fiumi di coca dalla Calabria da membri della cosca Barbaro di Platì, una delle più influenti e radicate sul territorio Italiano e all’estero. Stando alle indagini, la droga veniva “spedita” dai Barbaro al gruppo dei Palermitani capeggiato dai fratelli Fascella e Orlando Salvatore tramite i corrieri Renzo Logioia e Pizzinga Rocco in doppifondi creati ad hoc nelle loro autovetture fin quando il Logioia veniva arrestato a Messina in flagranza di reato con 20 kg di cocaina. Da allora lo stupefacente veniva trasportato all’interno di autoarticolati carichi di frutta. Tuttavia, l’impianto accusatorio non ha retto alle contestazioni degli avvocati Giuseppe Zangari del Foro di Locri e Raffaele Bonsignore del Foro di Palermo intervenuti in difesa di Barbaro Pasquale, dell’avvocato Giuseppe Spadaro del Foro di Locri per Pizzinga Rocco e dell’avvocato Chiara F. Bardelli del Foro di Milano per Logioia Renzo, che hanno fermamente contestato la mancanza di qualsivoglia accordo e rapporto di conoscenza con i correi palermitani.

Le condanne

• Fascella Salvatore condannato ad anni 17 (richiesti anni 16 e mesi 2)
• Fascella Giuseppe condannato ad anni 16 e mesi 4 (richiesti anni 16 e mesi 2)
• Orlando Salvatore condannato ad anni 13 e mesi 8 (richiesti anni 16 e mesi 2)
• Cusimano Veronica condannata ad anni 13 e mesi 4 (richiesti anni 16)
• Reitano Francesco condannato ad anni 12 e 50 mila euro di multa (richiesti anni 10 e mesi 3 e 35 mila di multa)
• Logioia Renzo condannato ad anni 11 e 40 mila euro di multa (richiesti anni 10 e 30 mila di multa)
• Capizzi Gaetano condannato ad anni 8 e mesi 8 e 40 mila euro di multa (richiesti anni 10 e 30 mila euro di multa)
• Sanseverino Gaspare condannato ad anni 8 e mesi 8 e 40 mila euro di multa (richiesti anni 10 e 30 mila euro di multa)
• Genuardi Alessandro condannato ad anni 7 e mesi 6 e 30 mila euro di multa (richiesti anni 8 e 25 mila euro di multa)
• Fascella Maddalena condannata ad anni 6 e mesi 8 di multa e 28 mila euro (richiesti anni 8 e 25 mila euro di multa)
• Di Majo Mariella condannata ad anni 6 e mesi 8 di multa e 27 mila euro (richiesti anni 10 e 30 mila euro di multa)
• Pilo Antonino condannato ad anni 6 e mesi 8 di multa (richiesti anni 8)
• Bonanno Vincenza Denise condannato ad anni 6 e mesi 8 di multa (richiesti anni 8)
• Pizzinga Rocco condannato ad anni 6 e mesi 8 di multa e 28 mila euro (richiesti anni 10 e mesi 2 ed euro 33 mila di multa)
• Cusimano Giuseppe condannato ad anni 5 e 20 mila euro (richiesti anni 8 e 25 mila di multa)
• Barbaro Pasquale condannato ad anni 4 e mesi 4 e 18 mila euro di multa (richiesti anni 10 e 30 mila euro di multa)
• Orlando Mario condannato ad anni 4 18 mila euro di multa (richiesti anni 6 e 20 mila euro di multa)

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