Il pm aveva chiesto la condanna all’ergastolo, per i giudici della Corte d’Assise di Catanzaro, invece, è innocente. È stato così assolto il 32enne Pierluigi Ierardi (difeso dagli avvocati Pietro Pitari, Giancarlo Pitari e Pierluigi Ruberto) accusato dalla Dda di aver ucciso il 44enne, l’allevatore scomparso nel 2018 e vittima di “lupara bianca” a Petilia Policastro, nel Crotonese.
L’uomo, secondo quanto era stato ricostruito, dopo essere stata attirata presso un’azienda agricola sita in località “Scardiato” di Petilia Policastro, con il falso pretesto di “consegnargli” i responsabili dell’incendio appiccato nell’anno 2016 in danno del suo capannone, sarebbe stata uccisa, con almeno due colpi di arma da fuoco, dall’assassino che lo attendeva unitamente ad altri soggetti allo stato sconosciuti. I responsabili avrebbero quindi proceduto all’eliminazione fisica del cadavere, che, infatti, mai è divenuto oggetto di ritrovamento. L’8 novembre 2018, in località Scavino di Petilia Policastro, i carabinieri hanno rinvenuto solo la carcassa dell’autovettura dell’allevatore scomparso, completamente distrutta dalle fiamme e abbandonata in una stradina interpoderale a servizio di alcuni appezzamenti di terreno coltivati ad uliveti.
Già nei mesi scorsi in uno dei processi paralleli scaturiti dall’inchiesta dell’Antimafia di Catanzaro, era stato assolto Rosario Curcio “Pilurussu”, considerato il mandante dell’assassinio di Vona. Al 63enne, secondo i giudici, presunto reggente del clan di Petilia Policastro, sarebbero stati addebitati «solo flebili elementi indiziari e meri sospetti». Ora l’assoluzione di quello che era considerato l’esecutore dell’omicidio, lasciando quindi il caso senza colpevoli.
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