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La richiesta

Planetario di Cosenza, l’affondo dell’opposizione contro Caruso

I consiglieri di minoranza chiedono delucidazioni all’amministrazione comunale in merito ad alcune opere già finanziate e appaltate

Pubblicato il: 20/07/2024 – 17:50
Planetario di Cosenza, l’affondo dell’opposizione contro Caruso

COSENZA – I consiglieri di opposizione sollecitano l’amministrazione comunale e il sindaco Franz Caruso in merito allo stato di abbandono del Planetario e sulla mancata realizzazione di altre opere già finanziate e appaltate. Di seguito la missiva a firma di Caruso, Cito, D’Ippolito, Dodaro, Luberto, Lucanto, Ruffolo, Spadafora, Spataro. La minoranza punta il dito contro una serie di «lavori già consegnati all’impresa nel 2021 dalla giunta di centrodestra dell’epoca, mediante l’erogazione di una somma di anticipo pari a 350.000,00 euro».

La lettera

«È dallo scorso 8 di luglio che Cosenza è al centro di una mostra multimediale che gli organizzatori definiscono «immersiva» e dal suggestivo titolo «Oltre lo spazio». Un evento itinerante che sarà nella città bruzia fino al 31 luglio, finanziato con risorse del PSC erogate a esito di un avviso pubblicato dalla Regione Calabria nel segno delle attività culturali, realizzato in collaborazione con il Comune di Cosenza. Un cartellone di “momenti spaziali” nel vero senso della parola: decriptazione del linguaggio delle stelle e dei pianeti a cura di gruppi di astrofili (che guideranno ben otto serate di osservazione della volta celeste) oltre a tutta una serie di altri appuntamenti, tra cui spicca la presenza dell’astrofisica cosentina Sandra Savaglio. Tuttavia, ciò che perplime e sconcerta è il fatto che, paradossalmente, questi eventi non possano trovare accoglienza nel Planetario che l’allora Sindaco Mario Occhiuto ha inaugurato il 6 aprile del 2019. Un luogo presso il quale, al momento, al più si possono organizzare solo convegni di botanica. Anzi, per essere più precisi, convention su come non dovrebbe essere un giardino botanico, atteso che la struttura nelle sue adiacenze è infestata e avviluppata da erbacce e sporcizia, al cui sfalcio e alla cui bonifica si è provveduto solo in occasione dell’unica visita che, in tre anni di sua sindacatura, Franz Caruso ha inteso fare alla struttura. Una visita avvenuta, guarda caso, in concomitanza della conferenza stampa che questa opposizione convocò per denunciare lo stato di grave abbandono e degrado in cui l’amministrazione comunale in carica aveva lasciato e continua a lasciare il Planetario. Per non tacere delle aree limitrofe a esso, quelle aree di cantiere della “piazza delle scienze” con annesso anfiteatro. Si tratta di lavori già consegnati all’impresa nel 2021 dalla giunta di centrodestra dell’epoca, mediante l’erogazione di una somma di anticipo pari a 350.000,00 euro e che il nuovo corso politico/amministrativo non ha inteso completare, insieme ai progetti di navigabilità dei fiume Crati, al belvedere Calatrava e all’ex Jolly, le cui fatiscenti rovine sono sotto gli occhi di tutti. Tutte opere di riqualificazione e rigenerazione urbana delle aree di Gergeri e della città storica, immaginate e concepite per valorizzare i fiumi, dalla confluenza in avanti, come elementi naturali attorno a cui sviluppare tutta una fitta rete culturale: dal ponte Calatrava, al Planetario, alla navigabilità del Crati, per giungere al Museo di Alarico che avrebbe dovuto sostituire l’ecomostro abbattuto e porre in relazione il fiume con la parte storica della città, fino a giungere ai Bocs Art. È scandaloso che tutta questa progettualità, peraltro già approntata, finanziata e in gran parte consegnata alle imprese per la fase esecutiva, nonché le opere finanziate e da tempo incluse negli strumenti programmatori del Comune (ben prima che Franz Caruso e la sua giunta si insediassero), giacciano inermi nei cassetti e nei faldoni degli uffici di riferimento, vittime di un immobilismo da fare invidia allo spirito sovietico che per decenni ha intristito buona parte d’Europa, simbolicamente rappresentato dalla gramigna naturale che sta divorando il Planetario e con esso l’intera città. Senza contare che tale imperdonabile inerzia, oltrea ad inibire un importante processo di sviluppo, espone l’Ente al rischio di pesanti richieste risarcitorie da parte delle Imprese esecutrici. Intanto, i cittadini potranno ammirare le stelle con un telescopio su colle Triglio, mentre a poca distanza in linea d’aria il Planetario attende di essere riportato in vita, così come aveva promesso il sindaco per bocca del suo delegato al patrimonio, il consigliere Antonello Costanzo, che alla fine dello scorso aprile, all’indomani dell’ennesimo atto vandalico con annesso furto ai danni della struttura, vantava di avere un cronoprogramma di interventi includente un servizio di vigilanza e di telecamere, nonché la conta dei danni ivi compreso il controllo della famosa lente Zeiss del proiettore, vera e costosissima attrazione del Planetario, «entro l’estate». Così si esprimeva Costanzo. Ebbene, l’estate è al suo clou. Della conta dei danni non è dato sapere. Della lente Zeiss men che meno. L’erba cresce rigogliosa e selvaggia tutt’intorno. L’incuria e la sporcizia regnano sovrane. Verrà l’inverno e nulla sarà stato fatto. Del resto, anche oltre la cortina di ferro tutto andava bene, vero? Ma noi attendiamo fiduciosi la “caduta del muro”, che per fortuna per Cosenza non tarderà ad arrivare». (E.M.)

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