ROMA Oggi il costo del riscatto della laurea subisce un incremento significativo. L’opzione a prezzo fisso, passa da circa 5.500 euro a quasi 6.100 euro all’anno. Questo aumento è dovuto all’adeguamento del reddito minimo imponibile, parametro chiave per il calcolo del riscatto, all’inflazione. L’aumento si baserà sul livello medio dei prezzi dello scorso anno, con la crescita fissata dall’Istat al 5,7% (il riflesso sul riscatto sarà di poco più basso), dopo che nel 2023 c’era già stato un balzo del 7,8%. Anche il riscatto ordinario, il cui costo varia in base al reddito annuo, risente di questa novità. Con l’innalzamento del reddito minimo imponibile per artigiani e commercianti a oltre 18.000 euro, il riscatto ordinario diventa più conveniente solo per chi ha un reddito inferiore a questa soglia. Questa possibilità è estesa anche ai soggetti inoccupati che non risultino essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbiano iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero
Il riscatto della laurea agevolato determina anche un aumento del montante contributivo con un effetto incrementale della futura pensione anche se minore di quello che si avrebbe se si facesse ricorso al riscatto della laurea ordinario. Va in ogni modo ponderato, soprattutto se la prospettiva del pensionamento sia particolarmente “lontano”, come vi sia in ogni modo il rischio che nel corso del tempo possa modificarsi la normativa individuandosi cioè quello che si definisce come “rischio politico”. L’Inps introduce una novità importante per i giovani: la possibilità di trasferire gratuitamente il montante contributivo generato dal riscatto della laurea, anche per chi è disoccupato. Questa misura potrebbe avere un impatto positivo sulla previdenza futura dei Millennials, alle prese con le nuove regole pensionistiche. (E.M)
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