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il “caso”

Revisori, Zes, impianti di risalita: all’orizzonte un’altra “Omnibus” in versione estiva

La maggioranza di centrodestra deposita in Consiglio regionale l’ennesima proposta di legge “calderone” che contiene temi diversi senza un filo logico

Pubblicato il: 20/07/2024 – 8:07
Revisori, Zes, impianti di risalita: all’orizzonte un’altra “Omnibus” in versione estiva

REGGIO CALABRIA Prima si parlava di “manutenzione” di norme preesistenti, ora si parla di “modifiche a leggi regionali a seguito di impegni assunti con il Governo in attuazione del principio di leale collaborazione e disposizioni normative”. Ma la sostanza è la stessa. La maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale non perde l’abitudine – per alcuni la “cattiva” abitudine – di produrre proposte di legge “Omnibus”, cioè provvedimenti che mettono insieme temi e materie che non hanno alcun legame tra di loro. L’ultima “Omnibus” in ordine di tempo è stata depositata nei giorni scorsi nella segreteria di Palazzo Campanella: in totale 21 articoli che danno vita a un “calderone” indistinto, nel quale si possono trovare anche provvedimenti di un certo rilievo – come quello che prevede la soppressione entro la fine dell’anno della Fondazione Terina della quale il Corriere della Calabria si è occupato ieri – ma anche amenità le più disparate. L’assunto da cui muove quest’ultima Omnibus è quella di dare riscontro alle sollecitazioni del livello governativo centrale che chiede alla Regione di modificare alcune proposte di legge “borderline” in modo da evitare di ricorrere alla Corte costituzionale. Ma poi ecco disposizioni sulla durata del collegio dei revisori dein conti della Regione (oggi tre anni, con questa norma l’intera legislatura), sulle varianti urbanistiche nelle aree ricadenti nella Zes, sull’accreditamento e le autorizzazioni delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, sugli impianti di risalita nella Sila, sulla promozione culturale, sul Parco regionale Valle del Coriglianeto, sulla Terina per l’appunto, sul trattamento indennitario dei capigruppo. Al solito si garantisce sull’invarianza finanziaria (che in realtà è tutta fa verificare). Insomma, il solito “patchwork”, assegnato alla prima Commissione del Consiglio regionale per l’esame di merito e alla seconda Commissione per il parere finanziario. Se la memoria non inganna, dovrebbe essere la nona “Omnibus” finora presentata in questa legislatura dalla maggioranza, che ha ormai elevato a sistema questa tecnica che ricomprende in un unico testo di legge norme sui temi più svariati e per le motivazioni più diverse. Una tecnica che in passato ha anche attirato le critiche della Corte dei Conti ma che evidentemente il centrodestra non intende archiviare. (c. a.)

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