CATANZARO Ci sono i 3 miliardi del Por da mettere a terra, così come i 2,5 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione, e poi il Pnrr e altre opportunità per cambiare il volto della Calabria. Con il varo della “nuova” Giunta da parte del presidente della Regione Roberto Occhiuto nei prossimi giorni si apre di fatto la fase 2 della legislatura, quella nella quale i progetti e le riforme messi in campo nei primi due anni e mezzo di governo alla Cittadella dovranno dispiegarsi completamente e i progetti e le riforme in cantiere dovranno vedere concretamente la luce. A fare da spartiacque la linea tracciata dal G7 del Commercio a Villa San Giovanni e Reggio, che ha proiettato la Calabria in una dimensione internazionale i cui semi sono stati già disseminati nei mesi scorsi e ora andranno ulteriormente potenziati assecondando una delle priorità indicate da Occhiuto: l’attrazione degli investimenti nella nostra regione anche da parte di grandi gruppi imprenditoriali stranieri.
La logica sottesa alle ultime scelte da parte del governatore Occhiuto è quella di una maggiore responsabilizzazione della Giunta con la “cessione” di alcune deleghe agli alleati, soprattutto nell’azione quotidiana necessaria ad affrontare le emergenze e le urgenze più o meno storiche. Ecco in sintesi una “carrellata” di obiettivi che sicuramente saranno nell’agenda del presidente Occhiuto, dei singoli assessori e complessivamente della sua squadra di governo da qui ai prossimi due anni mezzo: in campo ambientale la piena operatività dell’Arrical, l’ente d’ambito in tema di rifiuti e acqua, con la composizione degli organi, e poi il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro, il definitivo rilancio della Sorical, la tolleranza zero per quanto riguarda la lotta alla maladepurazione, ai piromani e alle varie forme di abusivismo. Nel campo dei trasporti e delle infrastrutture, il potenziamento dei collegamenti aerei e l’ulteriore sviluppo degli scali attraverso la rinnovata mission della Sacal (che “in pancia” ha un poderoso piano di investimenti) e la totale sintonia con Ryanair. Nel turismo e nel marketing territoriale l’ulteriore spinta al brand “Calabria Straordinaria” e alla nuova narrazione della Calabria anche attraverso il lavoro della Calabria Film Commission. Ancora, nelle politiche per il lavoro il completamento dell’operazione di svuotamento del bacino dei precari regionali. In campo energetico, gli investimenti nelle rinnovabili che vedono la Calabria tra le regioni potenzialmente più attrezzate in Italia. L’impulso alla digitalizzazione e all’innovazione. Il completamento della “rivoluzione” nel sottogoverno della Regione con la soppressione dei “carrozzoni” ancora esistenti, la messa a regime di agenzie strategiche come quella per le aree industriali e l’attrazione degli investimenti e la creazione di altri enti che possano alleggerire e snellire la pesante macchina burocratica dell’amministrazione.
Su un piano superiore, ci sono poi gli obiettivi “strategici” che Occhiuto continuerà a curare direttamente, in forza del suo ruolo istituzionale ma anche politico (in qualità di vicesegretari odi Forza Italia), un doppio “binario” che lo ha già portato e sicuramente lo porterà a mettere a frutto le sue relazioni nazionali e non solo. Al centro di questo contesto il rapporto con il governo: la “filiera” di centrodestra a Palazzo Chigi e alla Cittadella ovviamente rappresenta un valore aggiunto e agevola sicuramente la possibilità di curare gli interessi della Calabria anche e soprattutto a Roma (l’organizzazione del G7 del Commercio in Calabria sotto questo è stato paradigmatico). C’è la delicatissima partita della sanità, che Occhiuto guida anche da commissario: al di là delle priorità già indicate – per citarne una, i passi avanti concreti nella costruzione dei nuovi ospedali entro la fine della legislatura – a esempio Occhiuto attende segnali sul tema dell’attrattività del sistema sanitario regionale, cosa che può realizzarsi solo con il concorso del governo. C’è il “nodo” infrastrutture: dal Ponte sullo Stretto all’Autostrada alla Statale 106, rispetto alla quale i 3 miliardi finora “strappati” al ministro Matteo Salvini sono importanti ma non esaustivi. E poi la “visione” della Calabria come baricentro nel Mediterraneo e come hub dell’Europa, da assecondare, anche per il ruolo di Occhiuto come presidente della Commissione Intermediterranea, suscitando l’attenzione e soprattutto l’attrazione degli investimenti dei grandi gruppi imprenditoriali anche stranieri soprattutto nell’area del porto di Gioia Tauro, la cui centralità è stata fortemente moltiplicata dalla vetrina mondiale del G7 del Commercio: resta in piedi – l’ha fatto intendere anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani – il progetto del rigassificatore, anche se è un progetto che a livello nazionale appare per il momento più strategico che prioritario, e sotto traccia da mesi ci sono contatti con marchi internazionali di grande impatto, come Amazon e quello che fa capo ad Elon Musk (Occhiuto nei mesi scorsi ha già incontrato il suo braccio destro Tim Hughes). Insomma, per Occhiuto e la sua Giunta tante e grandi sfide da affrontare in questa fase 2, che davvero potrebbe ridisegnare il futuro della Calabria.
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