COSENZA Dai fornelli alla cattedra: nel racconto della Calabria del gusto, ai nostri giovani chef viene riconosciuto sempre maggiore protagonismo. Un misto di talento e tecnica che si traduce tanto nelle menzioni nelle più prestigiose guide di settore quanto nelle masterclass e nei laboratori in giro per l’Italia, nord compreso.
È il caso del Trentodoc festival, che in questi giorni ha annunciato date (20/22 settembre) e ospiti: tra loro i «due casi virtuosi legati alla cucina di montagna» in Calabria, entrambi stellati ovvero Nino Rossi (Qafiz, Santa Cristina d’Apromonte) e Antonio Biafora (Hyle, San Giovanni in Fiore). Su Cook, inserto mensile del Corriere della Sera dedicato al cibo e partner dell’evento di Trento, spazio agli esponenti calabresi della cucina gourmet legata alle materie prime ma fuori dai cliché, una proposta di fine dining basata su una tradizione solida grazie a una rete di piccoli produttori e allevatori locali, oltre che sull’orto dietro il ristorante come nel caso di Biafora che – con il fratello Luca, sommelier – coniuga l’approccio da resort e spa di lusso con la cucina di territorio nel cuore della Sila.
Rossi e Biafora sono senza dubbio gli epigoni calabresi di Norbert Niederkofler, tristellato che da Brunico (Bolzano) ha tracciato la strada di una cucina di montagna «etica e sostenibile».
Più o meno negli stessi giorni – dal 26 al 30 settembre a Torino – col motto “Il sapore della Natura, il piacere della tavola” torna a battere a Terra Madre Salone del Gusto 2024 il cuore della gastronomia italiana e internazionale: laboratori, Cucina dell’Alleanza e appuntamenti a tavola: nel Parco Dora per conoscere ricette, storie e tradizioni. Non può mancare la Calabria nella manifestazione organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, con il patrocinio del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, del ministero del Turismo e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Italian Trade Agency: da Eataly Lingotto, all’interno degli “Appuntamenti a Tavola e Cene off”, Caterina Ceraudo del ristorante Dattilo di Strongoli (Crotone), Stella Verde Michelin, lascia emergere il gusto delle singole materie prime, in larga parte provenienti dal proprio orto coltivato con metodo biologico, «nella sua cucina pulita e immediata, capace di esprimere il volto verde della Calabria più vera e autentica». Ennesimo riconoscimento per una Stella di Calabria che da qualche mese brilla anche a Padova.
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