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Tra Sila e aeroporto, il principe Fulco Ruffo e quell’amore mai finito per la Calabria

Tappa al Parco dei Pini per il nobile che lo scorso marzo aveva proposto di intitolare lo scalo di Lamezia all’omonimo antenato, aviatore

Pubblicato il: 21/07/2024 – 15:09
Tra Sila e aeroporto, il principe Fulco Ruffo e quell’amore mai finito per la Calabria

Ogni scusa è buona, come diciamo da queste parti: il principe Fulco Ruffo di Calabria (nella foto presa dal suo profilo facebook) oggi torna nella regione che porta nel suo stesso cognome, in una delle grandi riscoperte del turismo esperienziale e del maeketing territoriale calabro – la Sila degli chef stellati e dei percorsi naturalistici – e in particolare nel Parco dei Pini Sila Wellness, struttura di eccellenza nella quale pernotterà. Location da urlo che il nipote di Paola Ruffo di Calabria, regina dei Belgi e figlia dell’omonimo Fulco Ruffo di Calabria, aviatore medaglia d’oro nella prima guerra mondiale, inserirà nel suo tour per le bellezze d’Italia divenendo di certo anche “sponsor” oltre il Pollino. Sui social e nel jet set: appena ieri era a San Lucido e di qui ha diffuso un video sulle bellezze poco note del borgo marinaro della media costa tirrenica cosentina.
Il principe non è una nuova conoscenza dei calabresi: qualche mese fa, infatti, aveva avuto un colloquio con il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, al quale aveva illustrato «l’idea di intitolare l’Aeroporto internazionale di Lamezia Terme, tenendo rigorosamente ferma la denominazione geografica, al nonno omonimo». Fulco Ruffo di Calabria in quella occasione aveva aggiunto che «mio nonno è stato una grande personalità del secolo scorso, il cui cognome è intimamente legato alla storia della regione, da prima del Medioevo in avanti, pertanto, nutrendo per la Calabria un sentimento di profondo affetto, sarei felice se la proposta fosse accolta».
I Ruffo sono una famiglia risalente al tempo dei Normanni che sotto gli Svevi acquisì prestigio: ancora oggi tra i simboli della Calabria, per i turisti e non solo, è proprio quel castello Ruffo che domina Scilla facendo da quinta arroccato sullo stretto di Messina. Meno noto ma altrettanto suggestivo il castello di San Lucido dove ebbe i natali il condottiero Fabrizio Ruffo di Calabria.
Fulco Ruffo senior, nobile dei principi di Scilla e duca di Guardia Lombarda oltre che conte di Sinopoli, allo scoppio della prima Guerra Mondiale rientra nelle forze armate lasciando la cavalleria per entrare in aviazione: riceverà un primo elogio nel novembre 1915 poi la Medaglia di Bronzo al Valor Militare e a seguire lunga serie di altre medaglie: ancora quattro di Bronzo, due d’Argento, la seconda delle quali lo proclama “Asso dell’aviazione”, fino alla Medaglia d’Oro al Valor Militare, nel 1917. Il 6 aprile 1934 è nominato Senatore del Regno e il 17 maggio del 1939 riceve il grado di Maggiore dell’Aeronautica. Tra i “meriti sul campo” meno ufficiali ma ugualmente prestigiosi una dedica da parte di Gabriele d’Annunzio che lo definisce «compagno d’ala» (foto in basso, da fb). (redazione@corrierecal.it)

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