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L’affare dei boschi della mala, «dovevamo entrare anche noi cosentini»

Il pentito Adolfo Foggetti ricorda alcune riunioni per discutere del business. «Toccavano la parte di Camigliatello e San Giovanni in Fiore»

Pubblicato il: 22/07/2024 – 11:14
L’affare dei boschi della mala, «dovevamo entrare anche noi cosentini»

COSENZA «C’erano persone che facevano parte dei boschi, cioè facevano i boscaioli, che erano quelli che avvicinavano a tutti per prendere i soldi. E si è parlato che era tutto a posto e che appena si facevano i lavori, che dovevano toccare la zona di Cosenza, a noi ci venivano corrisposti i soldi».
Il passaggio è cristallizzato nelle dichiarazioni rese in aula dal pentito Adolfo Foggetti, sentito in qualità di testimone nel corso del processo scaturito dall’inchiesta “Reset” contro la ‘ndrangheta cosentina e celebrato dinanzi il tribunale di Cosenza. Il collaboratore di giustizia nel rispondere alle domande del pm della Dda di Catanzaro Vito Valerio, riferisce di un interessamento della mala cosentina per i boschi della Sila. Si trattava di attività estorsive? Chiede il pubblico ministero e Foggetti risponde: «Sì, sì, è normale».

L’affare dei boschi

Per la mala cosentina tutto è «normale». Dalle estorsioni allo spaccio fino all’usura: qualsiasi attività redditizia finisce nel mirino dei clan pronti a riempire la bacinella di danaro necessario alla cosche. Foggetti, a tal proposito, parla di una riunione avvenuta a Mesoraca durante un matrimonio. «Hanno chiamato il proprietario dicendo se ci facevano accomodare sotto. E infatti noi abbiamo mangiato diciamo dalla parte di sotto del ristorante dove non c’era nessuno, proprio per parlare». Qual era il motivo di questa riunione? «Perché si stava facendo, il fatto dei boschi, che l’aveva iniziata Francesco Patitucci e quindi si stava mandando a chiamare tutte le persone per parlarne e per dire che nei boschi dovevano entrare anche noi cosentini e quindi si stava intraprendendo questa strada qui».
Secondo il pentito, «toccavano la parte di Camigliatello, San Giovanni in Fiore che è provincia di Cosenza». Il pm chiede se vi siano state altre riunione per discutere del presunto affare dei boschi e Foggetti cita un episodio. «Io con Adolfo D’Ambrosio andavo pure alle riunioni per gestire delle cose a San Giovanni in Fiore per il fatto dei boschi».

Il flashback

Già in passato, Adolfo Foggetti aveva avuto modo di riferire dell’affare. «Poco prima dell’arresto di Francesco Patitucci (dicembre 2011), ho saputo da Maurizio Rango che la nostra organizzazione criminale era stata trascurata, cioè non aveva avuto nessun introito relativamente ad un grosso disboscamento realizzatosi nella zona di Lattarico o comunque nella provincia di Cosenza e quindi nel territorio di nostra competenza. Pertanto Rango mi diceva che, insieme a Patitucci, aveva partecipato ad una riunione con persone, rappresentanti criminali rispettivamente di Cirò, Petilia Policastro e Rossano». (f.b.)

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