Ultimo aggiornamento alle 8:15
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 6 minuti
Cambia colore:
 

l’inchiesta

Strage di Cutro, «negligenze e omissioni» di Guardia di Finanza e Guardia Costiera. Le accuse – NOMI

La Procura di Crotone ha chiuso le indagini per sei persone. Per l’accusa «avrebbero potuto impedire l’urto fatale sulla costa»

Pubblicato il: 23/07/2024 – 11:25
di Giorgio Curcio
Strage di Cutro, «negligenze e omissioni» di Guardia di Finanza e Guardia Costiera. Le accuse – NOMI

CROTONE Una strage «che si poteva evitare». Così i magistrati di Crotone (Giuseppe Capoccia e il sostituto Pasquale Festa) che hanno chiuso l’indagine per 6 persone legate alla terribile strage di Steccato di Cutro del 26 febbraio del 2023, costata la vita ad almeno 98 migranti, giunti sulle coste calabresi. Le indagini sono state chiuse per uomini della Guardia costiera e della Guardia di finanza.

I nomi

Si tratta in particolare di: Giuseppe Grillo, Capo Turno della sala operativa del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e del ROAN di Vibo Valentia; Alberto Lippolis, comandante del ROAN di Vibo Valentia, reparto investito dell’operazione di monitoraggio ed intercetto del caicco “Summer Love a”; Antonino Lopresti, in servizio in qualità di ufficiale in comando tattico e controllo tattico presso il ROAN di Vibo Valentia; Nicolino Vardararo, comandante del Gruppo Aeronavale di Taranto, Coordinatore LCC, ufficiale in comando e controllo tattico, deputato a impartire ordini al pattugliatore Barbarisi; Francesca Perfido, in qualità di ufficiale di ispezione in servizio presso l’IMRCC di Roma e Nicola Nania, a ufficiale di ispezione in servizio la notte tra il 25.02.2022 e il 26.02.2023 presso il V° M.R.S.C. di Reggio Calabria.

ricordo_cutro

Le accuse e le presunte omissioni

Gli inquirenti hanno individuato le rispettive responsabilità per le persone indagate, il reato è di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, mettendo in evidenza gli obblighi e le presunte omissioni commesse nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, a fronte della segnalazione del 25 febbraio del 2023, proveniente dall’agenzia europea “Frontex” e relativa all’avvistamento di un natante verosimilmente adibito al trasporto di migranti clandestini “target”, in navigazione verso le coste calabresi, avvistato in acque interazionali a circa 38 miglia nautiche da Le Castella in condizioni di buona galleggiabilità, in presenza di una prima (e corretta) valutazione dello scenario operativo effettuata dall’ FSC Frontex Varsavia e dall’IMRCC di Roma che qualificavano l’intervento come operazione “law enforcement”.  Avendo tutti e indistintamente – ricordano ancora i magistrati di Crotone – il prioritario, fondamentale e ineludibile obbligo di salvaguardare la vita in mare, anche rispetto a condotte imprudenti, negligenti e imperite degli scafisti nonché di tutela dell’ordine pubblico e, ancora, avendo l’obbligo di comunicare – la Guardia di Finanza – e acquisire – la Capitaneria di Porto – tutte le informazioni idonee ad incidere sulla valutazione dello scenario operativo.

Le accuse

Secondo la Procura di Crotone, Lopresti « ricevuto il report proveniente dall’Agenzia Europea “Frontex” disponeva, poco prima delle 23:32, l’impiego dell’unità V5006 sebbene perfettamente conscio della impossibilità per l’unità di navigare o comunque delle difficoltà incontrate a causa delle condizioni meteo marine particolarmente avverse, contestualmente richiedeva al GAN di Taranto (comandato da Vardaro) il supporto del pattugliatore PV6 – Barbarisi, dislocato presso il porto di Crotone, sebbene perfettamente consapevole che il servizio di pattugliamento previsto per quella sera era stato annullato per avverse condizioni meteo, omettendo di valutare la sussistenza di una cornice di massima sicurezza nella quale eseguire le eventuali operazioni di law enforcement». E ancora: «Ricevuta comunicazione, prima delle ore 00:11, circa la disponibilità, da parte della Guardia Costiera, ignorava l’offerta di ausilio nonostante la vedetta V5006, alle ore 23:55, fosse rientrata in porto per “puggiata” e “buncheraggio” e non vi fossero ulteriori unità del Corpo impiegate in mare in servizio di pattugliamento». E poi, sempre secondo l’accusa, «in presenza di un quadro meteo marino in peggioramento, non conoscendo la rotta seguita del “target”, rimaneva inerte in attesa che Nicolino Vardaro ordinasse, alle ore 02.05, l’impiego del pattugliatore PV6 – Barbarisi, così acconsentendo a che gli assetti impiegati intraprendessero la navigazione all’ultimo momento utile per intercettare il target in prossimità della costa (a circa 2, 3 miglia nautiche), anziché all’ingresso delle acque territoriali, in assenza di qualsiasi forma di monitoraggio e senza alcuna certezza in merito alla capacità operativa delle unità, confidando incautamente sull’abilità dei capitani delle imbarcazioni (…)».

Nel caso di Lippolis, invece, in costante contatto con Lopresti, «avendo poteri di controllo sulla correttezza delle operazioni e poteri di avocazione, perfettamente consapevole del ritardo accumulato (…) e non avendo ricevuto alcuna risposta fino alle 02:05, avrebbe omesso di avocare a sé l’operazione e di richiedere il supporto della Capitaneria di Porto in ragione del ritardo accumulato, dell’assenza di un effettivo monitoraggio del “target”». Grillo, sempre secondo l’accusa, avrebbe omesso di comunicare «le difficoltà di navigazione riscontrate in precedenza dagli assetti da impiegare nell’operazione (PV6 Barbarisi – vedetta V5006) limitandosi a riferire alla centrale operativa della MRSC di Reggio Calabria la presenza di una unità della Guardia di Finanza in servizio di pattugliamento che avrebbe atteso il target “mare permettendo”».

Secondo l’accusa Vardaro «avuto notizia della segnalazione FSA/123 del 25.02.2023 alle ore 23:00, ricevuta, alle ore 23:17, l’indicazione esatta della rotta seguita dal natante dalla sala operativa del G.A.N. di Taranto, dovendo fornire supporto all’operazione del Roan di Vibo Valentia, riservatosi, alle ore 23:26, di impartire direttive, avrebbe ordinato al comandante del PV6 – Barbarisi di intraprendere la navigazione solo alle ore 02.05 del 26.02.2023, anziché immediatamente, pur sapendo che il “target” avrebbe fatto ingresso nelle acque territoriali intorno alle ore 02:30, così accumulando un ritardo di oltre due ore» mentre Perfido e Nania, avendo ricevuto il medesimo report proveniente dall’Agenzia Europea “Frontex”,  avrebbero omesso di «acquisire informazioni complete rispetto alle ragioni che rendevano incerta l’operazione, in particolare omettevano di approfondire l’incidenza delle condizioni meteo marine sulla riuscita dell’operazione assunta dalla Guardia di Finanza». Nania, in particolare, «per negligenza imprudenza e imperizia sarebbe rimasto inerte per tutta la notte, omettendo di assicurarsi che la Guardia di Finanza procedesse alla effettiva localizzazione e acquisizione a vista del natante, necessaria per compiere una valutazione circa la presenza di persone a bordo del target e della loro sicurezza e acquisire informazioni in merito alla rotta seguita del natante, rimanendo inerte fino ai momenti immediatamente antecedenti all’impatto».

Per gli inquirenti si tratta di comportamenti che, se diligentemente tenuti, avrebbero «certamente determinato l’impiego di assetti della Guardia Costiera per l’intercetto del natante, sicuramente idonei a navigare in sicurezza, servendosi dei quali personale dello Stato avrebbe, una volta acquisito a vista il “target”, constatato la presenza di almeno 180 persone a bordo del caicco “Summer Love a”, numerose delle quali minori e neonati, con conseguente applicazione del piano SAR» impedendo in tal modo che il caicco fosse incautamente diretto dagli scafisti verso la spiaggia di Steccato di Cutro e, in prossimità dell’approdo si sgretolasse, urtando contro una “secca” a seguito di una manovra imperita del timoniere, così non impedendo l’affondamento del natante e la conseguente morte di almeno 98 persone, decedute tutte per annegamento. (g.curcio@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x