COSENZA Un vasto giro di spaccio alimentato a fatica a causa delle restrizioni decise per gli effetti drammatici della pandemia da Covid-19. A Cosenza, gli assuntori non resistono senza sostanze stupefacenti e il contatto con i pusher di riferimento prosegue nonostante l’attenzione delle forze dell’ordine sia altissima così come costanti sono i controlli effettuati a tappeto su tutto il territorio dell’hinterland bruzio. In un caso, finito al centro dell’odierna operazione condotta dai carabinieri di Cosenza Centro denominata “Lockdown“, l’attività di spaccio viene esercitata da gennaio 2020 a luglio 2020 con la cessione di svariati quantitativi di marijuana e hashish. All’approvvigionamento della droga avrebbe partecipato anche una donna, che avrebbe acquista marijuana per conto del marito. La dose è «una cento» inteso come valore della sostanza ed è lo stesso pusher a sottolineare alla donna i propri meriti nel reperire la droga in un momento evidentemente complicato. «Ma tu hai capito che non tengo niente e me la porta alla cinque e l’hai trovata altrimenti nemmeno questa trovavi (…) ho conservato dieci grammi altrimenti non ne trovavi». Lo stesso pusher è protagonista anche di un altro episodio contestato dalla procura di Cosenza. Un assuntore che racconterà ai carabinieri dei rapporti intercorsi con il venditore di droga e dalle successive intercettazioni emergerà come la stessa venisse spacciata nell’abitazione del pusher, nei pressi dell’autostazione di Cosenza e nelle immediate vicinanze della clinica Sacro Cuore. (f.b.)
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