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diversamente “ri-abili”

Il dermatomagnetismo statico: una chiave di lettura moderna su una antica tecnica olistica

La metodica ideata dal dottore Luigi Novello suggerisce una strada per la riabilitazione olistica del paziente parkinsoniano

Pubblicato il: 24/07/2024 – 21:23
Il dermatomagnetismo statico: una chiave di lettura moderna su una antica tecnica olistica

COSENZA La stimolazione transcutanea dei gangli distali del nervo vago con campi magnetici statici, metodica ideata dal dottore Luigi Novello, apre una nuova strada per la riabilitazione olistica del paziente parkinsoniano.
«Bisogna sfruttare – dice Novello – tutto ciò che la scienza ed il suo intuito ci mettono a disposizione per affrontare i problemi che la vita ricama sui nostri giorni. La “normalità” è ormai un parametro statistico, è quello che fanno i più, ma se, per un motivo qualsiasi, una parte di noi smette di funzionare perché assistere da spettatori all’inevitabile cambio di abitudini? Nel nostro caso per i pazienti affetti dal morbo di Parkinson, con compromissione di gran parte delle loro abilità, “ri-abili” vuole essere un termine che apre una strada nuova collegata ad una tecnica antica e che in definitiva si concretizza con il nostro lavoro.

“La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre”

«Questa citazione di Albert Einstein – aggiunge Novello – sembra essere stata presa in prestito durante gli studi che hanno portato alla definizione del mio metodo.
Con umiltà e semplicità ci si è allontanati dagli schemi scolastici e i risultati, giorno dopo giorno, stanno premiando la via percorsa».
«Sono partito – prosegue Novello – dal magnetismo, termine utilizzato già molti anni fa, per definire un qualcosa di terapeutico (Aristotele); nel 1792 Androy e Thouret, affermarono che l’azione del magnetismo sul corpo umano è reale e terapeutica. Nel corso degli anni l’applicazione dei magneti riscontrò risultati sempre più apprezzabili vedi Eydam e Maggiorani. Gli studi di questi scienziati hanno messo in evidenza le proprietà terapeutiche dei campi magnetici anche per ciò che riguarda i disturbi neurologici. Tantissime premesse, quindi, che mi hanno in definitiva spinto ad approfondire l’uso dei magneti relativamente alla mia attività. Ho iniziato a sperimentare l’applicazione di questi magneti non sui punti tradizionali ma sui gangli distali del nervo vago che è una connessione tra sistema nervoso centrale e sistema gastroenterico. Qualche amico, affetto dal Morbo di Parkinson, con cui ho condiviso le mie aspettative si è prestato con entusiasmo alla collaborazione e da allora ho cercato di ottimizzare i punti di applicazione per ottenere alcune risposte tra cui scegliere, catalogare e studiare le più convincenti. Devo ammettere di aver avuto fortuna nel creare un gruppo di collaborazione composto da medici e farmacisti di straordinaria preparazione ed umiltà con cui stiamo valutando la reazione del sistema simpatico e parasimpatico, tramite misurazioni di alcuni parametri, “pre” e “post” trattamento. Per queste analisi ci avvaliamo di un ausilio medico chiamato PPG stress flow di cui il Dr. Domenico Fiamingo (Farmacista) è operatore esperto e, elaborando i suoi dati, ha stilato una tabella mettendo in relazione le evidenze visibili legate alla motricità con i parametri elaborati dalla macchina. Il Dr. Nicola Peccerillo (Medico Specialista in cardiologia) si è occupato dello studio delle catecolamine urinarie raccolte nelle 24 ore prima e dopo la stimolazione magnetica. Il confronto dei risultati ottenuti ha contribuito alla spinta emotiva che accompagna da sempre il nostro lavoro: possiamo affermare che i VALORI DELLA DOPAMINA aumentano dopo la stimolazione magnetica e ciò è documentabile tramite le analisi di laboratorio e quelle fornite dal PPG stress flow. So che vi state chiedendo “ma…cosa accade sul piano clinico?” Sinceramente non mi aspettavo risultati immediatamente tangibili ma ormai tratto diversi pazienti e le evidenze hanno annientato le mie aspettative: ho visto subito dopo il trattamento notevoli miglioramenti che riguardano l’equilibrio, la spasticità, l’elasticità articolare, il rilassamento muscolare e la totalità di loro dichiara di aver riconquistato gran parte del sonno notturno».
«Durante la Giornata di studio organizzata a Mormanno con il mio gruppo di lavoro ho pubblicamente chiesto aiuto alla scienza nell’intenzione di approfondire e migliorare il mio operato perché sono consapevole dei nostri limiti strutturali ed etici e, speranzoso, resto in attesa di una telefonata o di una moderna e-mail che, con la curiosità che i risultati meritano, mi inviti a condividere le mie esperienze le mie aspettative e le mie speranze». «Scambiamoci le idee… ognuno di noi ne avrà una in più».
(redazione@corrierecal.it)

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