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QUARTA PARETE | Blackout, strade e ferrovie interrotte: la “calda” estate calabrese – VIDEO

Nuovo appuntamento con la rubrica a cura di Paride Leporace in onda su L’altro Corriere Tv

Pubblicato il: 24/07/2024 – 15:11
QUARTA PARETE | Blackout, strade e ferrovie interrotte: la “calda” estate calabrese – VIDEO

COSENZA «Questa settimana ci dedichiamo alla “quarta parete” dei servizi. Purtroppo, sempre carenti in Calabria e con delle deficienze che vanno sanate». Inizia così la nuova puntata di “Quarta parete”, format del giornalista Paride Leporace in onda ogni mercoledì su L’altro Corriere Tv. «Le questioni sono molte ma ci limitiamo a sottolinearne tre estremamente gravi. Partiamo dall’Enel. Casali del Manco è un grosso comune della provincia di Cosenza. Ebbene, c’è Contrada Morelli, che è una delle più abitate della cittadina. In inverno, quando il freddo aumenta molto, siamo in Presila, o in estate, come il gran caldo di questi giorni, crea dei problemi di blackout estremamente rilevanti, vale a dire una interruzione dell’energia elettrica prolungata per 8, 10 o 11 ore». «Parlavamo di attività commerciali, per esempio c’è chi ha dovuto personalmente porre rimedio alle deficienze dell’Enel attrezzandosi con gruppi elettrogeni alternativi. Capirete che invece gli anziani, magari soli in casa, questa possibilità non ce l’hanno. Il carico di energia elettrica di questa contrata è rimasto ai consumi di un tempo e si dovrebbe avviare con una nuova cabina elettrica. L’amministrazione comunale si è mossa, parliamo di una questione che va avanti da tre anni, badate bene, offrendo all’Enel un terreno comunale ad un buon prezzo, si parla di 2.000 euro. Ebbene, questa trattativa tende ad andare in porto. È mai possibile nel 2024 che un bene pubblico di stretta necessità come l’energia elettrica, con tutto quello che ne consegue, non può essere risolto con quello che andrebbe fatto? Enel provveda perché questa cosa è molto grave».  
L’altro argomento è Anas. «Nei tempi del centrosinistra era una quinta colonna – ha detto Leporace – ebbene c’è Maratea che confina con la Calabria che ha problemi viari di grandi dimensioni. Una frana ha creato grossi problemi. Si è ovviato con un’interruzione notturna della strada che collega Maratea con la Calabria. Martedì, in seguito ad una grande pioggia, la situazione si è aggravata. C’è chi arrivava a Maratea dall’autostrada Salerno-Reggio Calabria e ha percorso per diverse ore tutta la Valle del Noce e, giunti all’ingresso di Maratea, si sono ritrovati un operaio Anas che diceva “no, non si può passare perché ci sono dei lavori in corso”. Quindi che significa questo? Che l’automobilista, il pullman che non sapeva di questo intervento, doveva voltarsi e fare la strada di Trecchina, che significano 40 km e allungare il proprio viaggio, spesso di vacanzieri, e chiunque ci incappa non è una bella cosa».
«Tutto questo in un momento in cui Maratea è nel pieno del blocco ferroviario di cui vi parliamo da giorni – ha ricordato ancora Leporace – perché siamo nel pieno della sospensione del famoso blocco a Centola fino a Sapri. Da ieri fino a venerdì la comunicazione ferroviaria sulla principale arteria meridionale è interrotta perché vanno rimossi questi quattro vagoni». «Capisco che l’intervento andava fatto, però ci sono diverse questioni» osserva Leporace. «Non sappiamo questi vagoni cosa contenessero, ma soprattutto notiamo, e non per metterci medaglie sul petto, perché segnalato la questione non appena è successa e che non ha sollevato tutte le attenzioni del caso, last minute, per fortuna, l‘Associazione dei consumatori, dei sindacati e qualche raro politico hanno segnalato il problema di un Mezzogiorno isolato dalla Calabria, in pieno luglio e nel maggior momento di afflusso di turisti».
«Così non va bene per niente – conclude Paride Leporace – mentre i giornali del nord e i telegiornali ignorano la notizia ma a questo ci siamo abituati e mentre continuiamo a sapere che aumentano i soldi per costruire il ponte, dell’alta velocità non sappiamo nulla. Questa è la situazione. Urgono cambiamenti, cerchiamo di darci da fare». (redazione@corrierecal.it)

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