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«Si pensi a un sondaggio per scegliere il candidato sindaco a Lamezia Terme»

In ballo alle amministrative di primavera ci sono Doris Lo Moro e Gianni Speranza

Pubblicato il: 24/07/2024 – 8:13
«Si pensi a un sondaggio per scegliere il candidato sindaco a Lamezia Terme»

LAMEZIA TERME La condizione quotidiana di Lamezia è del tutto inaccettabile. Sul piano oggettivo, dei fatti. So bene che tutti i Comuni, oggi, si trovano ad affrontare forti difficoltà ma qui l’amministrazione ci mette non poco di suo e si avverte il disagio crescente dei cittadini che si sentono abbandonati e credono che la città stia andando alla deriva
Non mi riferisco solo alla mancanza di opere (anche di una sola),progettate e realizzate da questa giunta, che possano lasciare un segno (come in passato il lungomare, i parchi, le piazze, i palazzi dei centri storici) ma alla sporcizia diffusa, alla mancanza di un impegno per la pulizia e la manutenzione, alle strade malmesse, al verde lasciato a sé stesso (con conseguenze pericolose anche per la circolazione stradale), alla chiusura e all’abbandono di luoghi pubblici e strutture che prima funzionavano.
Sempre più frequentemente, in Consiglio, anche  settori importanti del centro-destra votano contro l’Amministrazione. Sulle grandi questioni che coinvolgono la Regione e lo Stato (come la sanità, il lavoro, il mare, l’aeroporto, etc..) non c’è dialogo tra cittadini e amministrazione comunale e non c’è iniziativa del Comune verso i livelli istituzionali più alti. Il sindaco ed i suoi, mentre bacchettano in maniera arrogante, ogni posizione non allineata, non osano “profferir parola” verso il governo di Roma e la Cittadella regionale di Catanzaro, sia quando c’è da combattere battaglie decisive per il futuro, come quella sull’autonomia differenziata (meglio nota come Spacca Italia) sia quando vengono al pettine questioni che riguardano specificamente Lamezia. 
Verso i poteri forti subiscono proprio come il personaggio di “Don Abbondio” nei Promessi Sposi. Non sarà per niente facile cercare di far ripartire la nostra città.
Bisognerà, letteralmente, rimettere insieme Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia, i vari pezzi, i quartieri centrali e quelli periferici, i differenti strati sociali ed anche i vari orientamenti politici e culturali, in maniera leale e trasparente. 
Al pari di altri anch’io ho dichiarato, da tempo la mia disponibilità a candidarmi a Sindaco, nelle elezioni della prossima primavera, sempre che ce ne siano le condizioni. Questa mia disponibilità non riguarda, genericamente, la politica, le istituzioni e i partiti, ma è finalizzata unicamente alla nostra città e alla nostra comunità che vive un momento davvero molto difficile. Io sono una persona indipendente, che dal 2017 non ha appartenenze di partito ed ha ricoperto soltanto l’incarico istituzionale di sindaco. Le persone che mi hanno sollecitato e mi sollecitano ogni giorno a candidarmi sono davvero tante. Comprendo bene che il sentimento di affetto, del quale sono sinceramente grato, non si tramuta automaticamente in fatto politico e poi ho un po’ di buon senso e di autoironia per capire che tante richieste a candidarsi vengono indirizzate anche ad altre persone. 
In sintesi penso che 5 anni guidati da una persona come me, che non intende più candidarsi a nulla e non ha altri traguardi da raggiungere, possano aiutare a ricostruire il rapporto tra cittadini e Comune, concretizzare soprattutto buone pratiche amministrative quotidiane per far ripartire la città e, contemporaneamente, a passare definitivamente il testimone ad una nuova generazione di amministratori più giovani e competenti. 
Ecco perché penso ad una gestione del Comune non da “podestà”, non accentrata sul sindaco e che non punta solo sui partiti ma inclusiva, larga, democratica. 
Non un’amministrazione comunale che fa propaganda e campagna elettorale permanente, ma vuole facilitare il confronto e l’incontro tra posizioni politiche diverse e distanti. Tutto il contrario del trasformismo e dei continui cambi di casacca. La mia disponibilità non va intesa assolutamente come una sorta di autocandidatura per complicare ulteriormente il cammino, che già lo è di suo, del centro-sinistra e di tutte le forze civiche, schierate o meno, che vogliono un cambiamento in vista delle elezioni. 
Vorrei solo ricordare che, nel 2010, ho accettato di partecipare, da sindaco in carica, alle primarie  per la scelta del nuovo candidato e poi sono stato rieletto per altri 5 anni. Nei prossimi mesi la correttezza delle procedure e dei comportamenti per scegliere la persona da proporre alle elezioni di primavera, e la rapidità nel farlo, saranno decisive perché, successivamente alla scelta, ci vuole il tempo per ascoltare la città ed elaborare un vero programma di buona amministrazione e per fare le liste dei candidati al consiglio comunale.
Nel campo largo del centro-sinistra e di tutte le forze civiche e di cittadinanza attiva non si perda più tempo. Se c’è un nome condiviso, di chiunque si tratti, lo si espliciti presto e si decida positivamente. Non ci saranno mai proposte che raccolgono l’unanimità. Senza veti reciproci e senza settimane e mesi di polemiche e risse che lasciano rancori e lacerazioni. Se ci sono più proposte ed una difficoltà a scegliere anche un sondaggio realizzato in maniera scientifica, onesta ed oggettiva da un istituto nazionale autorevole può essere molto utile ad individuare il nome. Altrimenti, in tempi rapidi, le elezioni primarie. Vanno gestite con molta correttezza e con saldi principi etici, evitando qualsiasi infiltrazione. 
È utile ricordare che quando sono gestite male fanno solo molti danni e lasciano macerie, ma, se gestite bene, possono essere una buona leva per coinvolgere la cittadinanza e vincere le elezioni.

Gianni Speranza

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