ROMA Previsti oltre 18,2 milioni di turisti e 85,6 milioni di presenze. Continua la crescita del mercato estero con più di 8,8 milioni di stranieri in arrivo nelle strutture ricettive del belpaese. Germania, Stati Uniti e Regno Unito sul podio per attrattività dell’Italia. Spesa per consumi turistici stimata in 18,8 miliardi di euro. E, intanto, cresce l’inflazione turistica tendenziale: a giugno +3,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio: «Le previsioni per agosto confermerebbero il rafforzamento dell’offerta italiana nel mercato estero. Necessario tenere sotto controllo l’inflazione turistica quasi 5 volte più alta rispetto a quella generale. Con un Tourism Prime Day si potrebbe ridurre l’aumento dei prezzi fino all’1 per cento».
Sarebbero 18,2 milioni i turisti pronti a optare per una vacanza in Italia nel mese di agosto generando ben 85,6 milioni di presenze con una crescita rispettivamente pari a 3,2% e allo 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in cui si registrarono 17,7 milioni di arrivi e 84,8 milioni di pernottamenti. In altri termini, l’imminente mese di agosto segnerebbe un incremento di 565 mila arrivi e 708 mila presenze rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Continua la ripresa dell’incoming: sarebbero oltre 8,8 milioni a scegliere l’offerta turistica del belpaese con 36,2 milioni di pernottamenti pari rispettivamente all’8% e al 2,1% rispetto al 2023. E, inoltre, quali sono i paesi maggiormente attratti dalla destinazione Italia? Sono ben sette i mercati esteri con in testa Germania, Stati Uniti e Regno Unito secondo l’Indice di Attrattività Turistica (Iat), ideato da Demoskopika per valutare l’appeal di una destinazione turistica sulla base di alcuni parametri quali la permanenza media, la quota di mercato degli arrivi, il tasso di crescita e la spesa turistica pro capite. Quattro i cluster creati in relazione al livello di “interesse” verso l’offerta turistica italiana: prioritari, strategici, da sviluppare ed emergenti.
Sul versante della dinamica dei prezzi, nel mese di giugno 2024, inoltre, Demoskopika calcola un tasso di inflazione turistica in aumento dell’1,2% su base mensile (inflazione congiunturale) e del 3,6% su base annua (inflazione tendenziale) dovuto in gran parte ai servizi ricettivi e di ristorazione che assorbono l’86% dell’incremento tendenziale dei prezzi. Nel confronto, inoltre, con le principali destinazioni turistiche europee, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) fa registrare incrementi su base annua per l’Italia del tasso di inflazione turistica tra i meno alti del Vecchio Continente: 3,9% la dinamica dei prezzi del “paniere turistico” calcolato da Demoskopika che colloca il Belpaese al quarto posto tra le destinazioni “meno inflazionate” preceduto soltanto da Svezia (3,8%), Francia (3,2%) e Portogallo (3,1%). Per il mese di agosto, infine, i flussi in Italia potrebbero generare una spesa turistica pari a oltre 18,8 miliardi di euro con una variazione in crescita del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. È quanto emerge dalla nota previsionale “Tourism Forecast Summer August 2024” dell’Istituto Demoskopika.
«Le nostre previsioni per agosto – dichiara Raffaele Rio, presidente di Demoskopika – confermerebbero il rafforzamento dell’attrattività dell’offerta turistica italiana nel mercato estero già rilevata nei mesi precedenti. Ma è essenziale tenere sotto controllo l’andamento dei prezzi perché l’inflazione turistica è quasi 5 volte più alta rispetto a quella generale. Un’azione concreta, da sviluppare nel dettaglio, – precisa Raffaele Rio – potrebbe essere il Tourism Prime Day, da promuovere due volte l’anno che potrebbe offrire sconti più che significativi su viaggi, alloggi e attività turistiche per 48 ore, mirato a stimolare la domanda durante la bassa stagione. Coinvolgendo piattaforme di prenotazione, compagnie aeree, hotel e attrazioni, l’evento crea un’esperienza di acquisto unica e urgente. L’obiettivo – conclude Raffaele Rio – sarebbe rendere il turismo più accessibile, distribuire meglio i flussi turistici durante l’anno, alimentare la reputazione delle destinazioni cosiddette “minori” e ridurre l’inflazione del settore, con un impatto stimato tra lo 0,2% e l’1% sull’inflazione annua».
Sono oltre 18,2 milioni gli arrivi stimati da Demoskopika per l’imminente mese di agosto che, a loro volta, dovrebbero generare ben 85,6 milioni di presenze, con una crescita rispettivamente pari al 3,2% e allo 0,8% rispetto al 2023. In altri termini, l’estate agostana italiana sarebbe caratterizzata, in valore assoluto, da un incremento di 565 mila arrivi e 708 mila presenze rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A pesare maggiormente nell’andamento al rialzo dei flussi turistici, inoltre, la componente estera sia per gli arrivi che per le presenze. In particolare, sarebbero oltre 8,8 milioni i turisti provenienti dal mercato d’oltralpe a optare per una vacanza in una delle località turistiche del Belpaese registrando un balzo in avanti dell’8,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; sul versante delle presenze, invece, il contributo al rialzo della quota estera sarebbe di 36,2 milioni di pernottamenti con un incremento pari al 2,1% rispetto al passato mese di agosto.
Quali sono i mercati maggiormente attratti dalla destinazione Italia? Sarebbero 7 i paesi, su un totale di 47 aree sotto osservazione, inclusi nel raggruppamento dei cosiddetti “mercati prioritari” dell’Indice di Attrattività Turistica (Iat) ideato da Demoskopika per misurare l’appeal di una destinazione turistica. Quattro i parametri individuati: permanenza media dei turisti, quota di mercato degli arrivi, tasso di crescita turistica e spesa turistica pro capite. E così nel cluster dei “più attratti” dal belpaese (mercato prioritario) figurano Germania con il massimo del punteggio attribuito (100,0 punti), Stati Uniti (80,0 punti), Regno Unito (79,0 punti), Paesi Bassi (76,4 punti). E, ancora, Francia (74,3 punti), Svizzera (72,5 punti) e Austria (71,0 punti).
Un punteggio elevato dell’Iat indica una rilevante attrattività della destinazione, riflettendo alte performance in termini di permanenza media, quota di mercato, crescita turistica e spesa turistica pro capite. Un punteggio più basso suggerisce aree di miglioramento in uno o più di questi aspetti.
Ogni valore – precisano i ricercatori dell’Istituto – è stato normalizzato e riparametrato su una scala a 100 punti attribuito al paese che ha totalizzato il valore massimo del singolo indicatore e con l’indice finale calcolato come media ponderata in base alla numerosità degli arrivi.
Secondo le stime di Demoskopika, nel mese di giugno 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) del turismo, aumenta dell’1,2% su base mensile (cioè rispetto al mese precedente) e del 3,6% su base annua (cioè rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). La dinamica al rialzo dell’inflazione turistica è dovuta, in termini di contributi alla variazione tendenziale dell’indice generale dei prezzi del comparto, in gran parte ai servizi ricettivi e di ristorazione che assorbono l’86% della crescita seguiti da servizi ricreativi e culturali (9,7%) e dai pacchetti vacanza (8,4%). Andamento deflattivo, al contrario, per i servizi di trasporto che dopo una significativa fase di aumento dei prezzi registrano una contrazione (-4,1%) nel periodo osservato.
A giugno dell’anno in corso, l’Italia si colloca tra le destinazioni europee con la crescita minore del tasso di inflazione turistica ideato da Demoskopika sulla base delle seguenti voci: servizi di trasporto, servizi ricreativi e culturali, pacchetti vacanza, servizi ricettivi e di ristorazione. In particolare, l’incremento su base tendenziale dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) per il turismo del Belpaese è pari al 3,9%, preceduto soltanto da Portogallo (3,1%), Francia (3,2%) e Svezia (3,8%). A presentare, infine, un andamento dei prezzi del paniere turistico più elevato dell’Italia le rimanenti destinazioni: Paesi Bassi (6,9%), Polonia (6,5%), Austria (6,2%), Grecia (6,0%), Germania (5,6%) e Spagna (5,1%).
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