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Al distretto Cosenza-Savuto si (ri)organizzano le prestazioni essenziali di assistenza

Il riordino è partito solo da poco, ma nei poliambulatori interessati, l’ottimizzazione è già conclusa (o quasi)

Pubblicato il: 26/07/2024 – 7:36
di Elvira Madrigrano
Al distretto Cosenza-Savuto si (ri)organizzano le prestazioni essenziali di assistenza

COSENZA Dici sanità e pensi il male assoluto: liste d’attesa infinite, carenza di medici e infermieri, disservizi, difficoltà nell’accesso alle cure. Una miriade di problemi che ricadono sui cittadini. Un caos dove il malato deve arrangiarsi come può e – il più delle volte – pagare per curarsi, se non addirittura rinunciare perché non può permetterselo.
Non vorremmo ripeterci, ma la sanità pubblica sta trascurando quei principi base che l’hanno ispirata: l’assistenza gratuita, uguale per tutti. Ma per farlo, c’è bisogno intanto di finanziamenti e, poi, di ripensare il sistema, attuando una necessaria ed inevitabile riorganizzazione, formale e sostanziale. Partendo magari dal rapporto con il territorio, dalle cure domiciliari e dalla medicina di prossimità. È una delle sfide decisive per il Servizio sanitario nazionale, soprattutto se parliamo della presa in carico dei pazienti e della gestione delle cronicità. Temi, questi, che coinvolgono direttamente i Distretti socio sanitari e gli operatori, impegnati in prima linea per assicurare la continuità dell’assistenza. Come successo nel distretto Cosenza-Savuto con la riorganizzazione di strutture già esistenti, di proprietà dell’Azienda sanitaria, fino ad oggi praticamente inutilizzate. La riorganizzazione è partita solo da qualche mese e perché vada a regime ci sarà da attendere. Intanto, però, nei poliambulatori di via Popilia, Mendicino, Aprigliano, Casole Bruzio e San Giovanni in Fiore è quasi conclusa l’ottimizzazione dei servizi, delle risorse umane e l’attivazione di nuove prestazioni per i pazienti. Il progetto di riordino, che si basa sostanzialmente sull’idea di monetizzare tutto quello che fa parte del patrimonio aziendale, è stato affidato al dottor Sisto Milito, direttore del Distretto sanitario Cosenza-Savuto.
«Si tratta di potenziare le periferie – ha spiegato al Corriere della Calabria Sisto Milito – per venire incontro alle esigenze dei cittadini, rimodernando il patrimonio già dell’Azienda, strutturale e strumentale, contenendo la spesa». Come dire, si taglia il superfluo e si utilizza al meglio ciò che si possiede. Nel poliambulatorio di Aprigliano (fino a ieri inesistente) è già operativa la terapia del dolore, la sala di chirurgia per piccoli interventi, il punto prelievi ematochimici, l’ambulatorio per le malattie della coagulazione, quello di pneumologia e dell’apparato respiratorio con una cabina pletismografica e di un ecografo multidisciplinare. Nella stessa struttura – ed è questa la novità – ci sarà a breve, un laboratorio di istopatologia dove poter eseguire biopsie cutanee e dei tessuti molli. «Tutti servizi necessari per i cittadino – ha spiegato Vannio Vercillo responsabile del poliambulatorio di Aprigliano – perché sempre all’interno della stessa struttura c’è una sala chirurgica dove trattare una lesione e c’è poi il laboratorio istologico, consentendo di fornire i risultati in pochi giorni. È evidente che si tratta di un efficace ed efficiente servizio di prevenzione e di un risparmio per l’Azienda, che non deve usare altre strutture, pagando la prestazione».

Il poliambulatorio di via Popilia

Nel centro ambulatoriale di via Popilia, invece, è stato attivato l’ambulatorio di malattie infettive. «Un servizio che finora non c’era, ma evidentemente necessario – ha spiegato Filippo Luciani, dirigente medico di malattie infettive dell’Asp – perché sul territorio in questione è presente un’utenza, che necessita di cure per infezioni multiresistenti. Un servizio comunque esteso a tutti perché il ticket più alto è pari a poco più di 20euro. Si tratta un nuovo servizio, economicamente sostenibile». La riorganizzazione del Distretto proseguirà con l’unificazione di tutti i servizi amministrativi – dalla scelta del medico di base alla concessione di ausili e protesi – prevista all’interno della sede di via degli Stadi. La speranza è che si realizzi, quindi non resta che aspettare.

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