VIBO VALENTIA Deciso lo scioglimento dei consigli comunali di Stefanaconi (Vibo Valentia) e di Calvi Risorta (Caserta). «Il consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, alla luce degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa, ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ha deliberato lo scioglimento dei Consigli comunali di Stefanaconi e di Calvi Risorta e l’affidamento della gestione dei due comuni, per diciotto mesi, a due commissioni straordinarie», si legge in una nota di Palazzo Chigi dopo il Cdm.
Il sindaco ed ex presidente della provincia Salvatore Solano è coinvolto nell’inchiesta Petrolmafie che ha fatto emergere gli interessi della ‘ndrangheta vibonese nel giro economico degli idrocarburi. Ad avere un ruolo di rilievo nei traffichi illeciti gli imprenditori Antonio e Giuseppe D’Amico, condannati rispettivamente a 18 e 30 anni di carcere e cugini del sindaco di Stefanaconi. Quest’ultimo nella sentenza dello scorso dicembre è stato condannato a 1 anno (con pesa sospesa) per il reato di corruzione elettorale ma senza aggravante mafiosa. Per i giudici Solano sarebbe stato «consapevole» delle modalità con cui suo cugino Giuseppe D’Amico avrebbe «procacciato» i voti in suo favore in occasione delle elezioni per il presidente della Provincia. Nelle motivazioni i giudici hanno sottolineato una particolare «affinità emotiva» tra Solano e gli ambienti della criminalità organizzata. L’ex presidente della Provincia è stato anche indagato per abuso d’ufficio e peculato, ma le stesse accuse sono state archiviate lo scorso ottobre. Le motivazioni ufficiali per lo scioglimento del Comune di Stefanaconi si sapranno soltanto con la pubblicazione della relazione del Consiglio dei Ministri.
«Ho creduto e lavorato per costruire una realtà miglior. Ci sono riuscito e sono felice di averlo potuto realizzare». Questo il primo commento a caldo di Salvatore Solano alla notizia dello scioglimento. «Verità e giustizia sono le mie stelle polari, lotterò perché possano prevalere sulle ingiustizie spesso costruite a tavolino per giustificare congetture e manovre occulte». «Con l’amore e la passione che ho dedicato alla mia comunità non farò un passo indietro fin quando non sarà la verità a demarcare il confine tra lo Stato e l’antistato. Lo devo alla mia storia, alla mia onestà, e a quella dei miei compagni di viaggio. Qualcuno – conclude Solano – prima o poi dovrà, in questa martoriata terra, far emergere la verità, ed io la renderò pubblica e sarà peggio dell’ingiustizia subita».
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