Sarà l’acqua reperita in Calabria a “placare” la grave siccità che sta interessando la Sicilia da ormai diverse settimane. Una nave contenente un carico reperito nella nostra regione, infatti, è partita alla volta dell’isola per attraccare a Licata, in provincia di Agrigento. La nave “Ticino” della Marina militare trasporta poco più di 1.200 metri cubi di acqua e permetterà di mitigare – per ora – l’emergenza idrica nell’area di Gela e dell’Agrigentino. L’acqua trasportata dalla nave verrà immessa nella rete idrica in circa 25-30 ore per rifornire il Comune, permettendo di “liberare” risorse che verranno dirottate verso altri centri della zona colpiti dall’emergenza siccità. I costi dell’operazione sono a carico della Regione.
Poco più di tre mesi fa era stata proprio la Regione siciliana a richiedere lo “stato di emergenza” al Governo Meloni e l’invio di una nave cisterna delle Forze armate per far arrivare l’acqua oltre lo Stretto. Decisione che, ad aprile, sembrava “esagerata” ma che ora è diventata realtà. La nave è già salpata dal porto di Augusta per attraccare a Licata.
L’unità navale è stata individuata nelle scorse settimane, d’intesa con la Protezione civile nazionale, dal coordinatore della Cabina di regia per l’emergenza idrica e capo della Protezione civile siciliana Salvo Cocina, su indirizzo del presidente della Regione Renato Schifani. I dettagli dell’operazione sono stati definiti nel corso di un incontro che si è tenuto nella base navale di Augusta tra Protezione civile regionale, Ati di Agrigento, Ufficio circondariale marittimo di Licata, Capitaneria di Pozzallo, alla presenza del contrammiraglio Alberto Tarabotto della IV divisione navale della Marina militare.
La Ticino, comandata dalla tenente di vascello Laura Zanon, potrà attraccare a Sud nei soli porti di Licata, Sciacca e Porto Empedocle, gli unici con profondità superiore ai 5 metri.
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