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Musolino (Magistratura democratica): gravi ritardi sulla nomina del procuratore di Catanzaro

«A Reggio Calabria, con la nomina di Bombardieri a Procuratore della Repubblica di Torino, stiamo per andare incontro alla stessa sorte»

Pubblicato il: 26/07/2024 – 21:37
Musolino (Magistratura democratica): gravi ritardi sulla nomina del procuratore di Catanzaro

LAMEZIA TERME «I ritardi nella nomina da parte del Csm del nuovo Procuratore della Repubblica di Catanzaro, che si attende da quasi un anno, rappresentano un grave problema». Lo ha detto a Lamezia Terme, nel corso di un convegno cui era presente anche la sottosegretaria Rossomando, il segretario di Magistratura democratica, Stefano Musolino (nella foto). «Io lavoro nella Procura di Reggio Calabria – ha aggiunto Musolino – dove, con la nomina di Giovanni Bombardieri a Procuratore della Repubblica di Torino, stiamo per andare incontro alla stessa sorte. I tempi di decisione del Csm sulle nomine sono molto lunghi. Il nostro organo di autogoverno registra, in questo senso, un arretrato al quale sta provando a mettere mano, ma purtroppo ancora con risultati non soddisfacenti. Questo fa parte di una serie di problemi che riguardano l’amministrazione concreta della giustizia, su cui il Governo non interviene e che sono quelli, invece, che impattano maggiormente sulle esigenze dei cittadini».
«La separazione delle carriere dei magistrati, insieme alle proposte sul premierato e sull’autonomia differenziata, rappresenta la terza gamba del cosiddetto ‘baratellum’, del baratto cioè che in corso tra i diversi partiti del centrodestra. Ed è giusto che un grande partito come il nostro si interroghi su questo argomento». Lo ha detto il senatore del Pd Nicola Irto, segretario regionale della Calabria del partito, introducendo l’incontro a Lamezia Terme sui temi della giustizia. «Ciò che noi contestiamo – ha aggiunto Irto – sono il metodo ed il merito della scelta fatta dal governo per riformare la giustizia, per la quale la proposta del governo è sbagliata. Per la magistratura servono, piuttosto, investimenti, nuove assunzioni, risorse ed una strategia complessiva e non provvedimenti spot per schiacciare l’occhio ad un pezzo di elettorato. Il Governo Meloni deve occuparsi del mondo della giustizia in maniera più compiuta. Un lavoro che va fatto in Parlamento e con tutte le forze politiche, concretamente e per davvero». (Ansa)

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