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La cocaina dalla Calabria a Roma Nord: i viaggi ad Ardore e le chat “bucate”. «L’hanno arrestato»

Nell’inchiesta della Dda romana anche due soggetti calabresi arrestati. Documentati i viaggi in terra calabra nell’estate del 2020 e lo smercio della droga in alcuni quartieri della Capitale

Pubblicato il: 27/07/2024 – 19:05
di Giorgio Curcio
La cocaina dalla Calabria a Roma Nord: i viaggi ad Ardore e le chat “bucate”. «L’hanno arrestato»

ROMA Una fiorente attività di spaccio nella Capitale, gestita da un gruppo ben organizzato e attivo sul territorio, con ramificazioni anche in Calabria. È quello che gli inquirenti di Roma sono convinti di aver smantellato nel corso dell’operazione “Pit stop” portato a termine dagli uomini della Polizia di Stato, con l’arresto di 8 persone (7 carcere e uno ai domiciliari) tra cui due calabresi. Si tratta di Giuseppe Domenico Ietto (cl. ’00) di Locri e Gianluca Minnella (cl. ’95) di Cinquefrondi. Il primo è finito in carcere mentre per il secondo sono stati disposti i domiciliari a Bovalino.  A capo del gruppo, secondo gli inquirenti, ci sarebbe Cristian Canella (cl. ’88) di Roma, finito in carcere.

L’inchiesta

Dal suo arresto, avvenuto il 30 giugno 2021, partirà l’indagine coordinata dalla Dda di Roma. In quella occasione, infatti, presso la sua officina di riparazione “Lucky Garage srl” erano stato trovati e sequestrati 25 involucri di cocaina per un peso di circa 29 kg lordi, occultati in un armadio della zona archivio. Canella, pur incensurato, «era pienamente coinvolto nel traffico di cocaina» annota il gip nell’ordinanza, insieme ad altri soggetti, tra i quali Cristian Sorin lonescu, romeno classe 1984, e Mario Fiore (cl. ’80), entrambi finiti in carcere. Le intercettazioni telefoniche e ambientali, prima in carcere e nella sua abitazione dove veniva sottoposto agli arresti domiciliari dal 29 novembre 2021, avrebbero consentito di ricostruire il quadro accusatorio.

Le chat bucate e i 100 grammi alla volta di coca

Gli inquirenti sono riusciti a “bucare” le chat criptate tra i soggetti coinvolti nel gruppo criminale, riuscendo a risalire ai protagonisti. Tra questi c’è proprio il calabrese Ietto, a cominciare dall’estate del 2020. Sono numerosi, infatti, i messaggi in cui il classe 2000 spiega al “capo” del sodalizio Canella di «aver consegnato cocaina» riporta il gip nell’ordinanza, come il 27 luglio e l’1 agosto 2020: 100 grammi alla volta. Come ricostruito dalla pg, le conversazioni tra i due sono molto frequenti. Il 21 agosto del 2020, in particolare, Ietto avrebbe chiesto a Canella se il quartiere di Primavalle «fosse lontano da dove si trovava e se potesse fare effettuare una consegna di droga poiché aveva venduto una quantità imprecisata di cocaina al prezzo di 38.250 euro al chilo». Ancora, come riporta il gip nell’ordinanza, Canella conferma che «può organizzare lo scambio ed i due concordano le modalità della consegna di 2 chili di cocaina e della riscossione del denaro». Successivamente Ietto invia a Canella uno screenshot di una comunicazione avuta con Alessandro Max Capriotti (cl. ’92 anche lui tra gli arrestati) il quale «conferma la consegna di un ulteriore quantitativo di stupefacente alle ore 15.00 del giorno successivo nel quartiere Tor Tre Teste».  La conferma dell’avvenuta consegna dello stupefacente avviene effettivamente il giorno dopo, 22 agosto, quando Canella «si lamenta con Ietto di come, per consegnare la droga, abbia dovuto smontare la macchina in mezzo alia strada, sebbene si fosse raccomandato di utilizzare un posto al chiuso». Inoltre, come riportato ancora dal gip nell’ordinanza, Canella, dopo aver ricevuto i soldi, «comunica a Ietto che provvederà a contarli, invitandolo a raggiungerlo ed inviando due fotografie, una contenente delle banconote in evidenza ed una con il conteggio dei soldi per un totale di euro 38.970 aggiungendo che mancano 30 euro».  

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I viaggi in Calabria

Gli inquirenti, inoltre, sarebbero riusciti a documentare anche alcuni viaggi in e dalla Calabria. Come il 26 agosto 2020. I due Canella e Ietto, infatti, avrebbero organizzato un viaggio in Calabria per «ricevere una quantità imprecisata di cocaina che Canella provvederà poi a trasportare nella Capitale», panetti da un chilo con il marchio del “Quadrifoglio” ed un altro con marchio di una “Stella”. Dopo aver venduto la droga, il gruppo organizza un altro viaggio in Calabria. Come emerso dall’inchiesta e riportato dal gip nell’ordinanza, il trasporto «verrà effettuato da lonescu il quale, dopo essersi recato press un noto bar di Ardore Marina, nel Reggino, riceverà 2 chilogrammi di cocaina» come confermato dallo stesso Canella e Ietto, con la consegna di 500 euro per il trasporto della droga dalla Calabria a Roma.  

L’arresto nel 2020

Che l’account del telefono criptato appartenesse effettivamente al calabrese Ietto, gli inquirenti lo capiscono quando il 20 ottobre del 2020 Canella riceve un messaggio con scritto “Hanno arrestato”. Ad inviarlo sarebbe stato, infatti, la fidanzata di Ietto alle 5 del mattino, che lo informa dell’avvenuto arresto del compagno. Il giorno seguente «Canella continua a messaggiare con la ragazza del suo interlocutore» annota ancora il gip nell’ordinanza la quale gli comunica «di aver sentito “Malammore”» altro soggetto che gli inquirenti individuano nell’altro calabrese coinvolto nell’inchiesta ovvero Gianluca Minnella, che le avrebbe consigliato di «non incontrarsi più con Canella per evitare un suo collegamento, da parte delle Forze dell’Ordine, negli affari illeciti del compagno». Il riscontro ci sarà, poi, dall’effettivo esito dell’operazione “Domingo 2019” condotta dal Reparto Operativo – Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Roma, coordinata dalla Distrettuale antimafia della Capitale, con il coinvolgimento di 21 soggetti, con l’accusa di spaccio di droga.

Il viaggio ad Ardore e il ritorno in aereo

E poi c’è quel viaggio in Calabria del 26 agosto, con Canella che invia un messaggio al suo interlocutore «avvisandolo di essere partito, verosimilmente dalla sua abitazione, aggiornandolo sulla sua posizione fino al momento dell’arrivo presso il punto di incontro» annota il gip. Dalla lettura dei messaggi seguenti si evince che i due interlocutori sono in viaggio, a bordo di distinti veicoli, verso la Calabria, per l’acquisto di una imprecisata quantità di sostanza stupefacente e, ad un certo punto, Canella riferisce di trovarsi all’altezza di Tarsia. I due, annota ancora il gip nell’ordinanza, concluso l’acquisto «fanno rientro nella capitale, il Canella in auto, mentre il suo interlocutore per via aerea». I successivi accertamenti sui voli in partenza dalla Calabria e diretti a Roma di quella giornata, avrebbero permesso di riscontrare la partenza alle ore 19.15 del volo Alitalia dall’aeroporto di Lamezia Terme e diretto a Roma con arrivo previsto per le ore 20.25, con a bordo proprio Ietto». (g.curcio@corrierecal.it)

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