«“Alea iacta est. Il dado è tratto”. La guerra per l’annessione a Cosenza di Rende e Castrolibero è stata dichiarata ieri, con la approvazione di un provvedimento amministrativo con cui si chiede ad Occhiuto di indire il referendum. Un referendum farlocco, che consentirà al Comune più grande (per abitanti) di annettersi i più piccoli, poiché la platea elettorale sarà unica; per cui se, complessivamente, vincesse il sì a nulla varrebbe, ad esempio, la vittoria dei no negli altri due comuni. “Il duce” della Calabria, alla guida della sua maggioranza, ha varcato il Rubicone». E’ quanto si legge in una nota a firma del Comitato Cittadino Spontaneo di Rende.
«Non ancora soddisfatto di aver contribuito, con l’appoggio del Partito di Forza Italia di cui è vice segretario, alla disunità di Italia ed al massacro del Mezzogiorno, con la cosiddetta Autonomia Differenziata, votata dal fratello senatore Mario, adesso vuole annullare la nostra Rende dei cui successi da sempre è geloso insieme ai suoi sodali. Stia certo che il suo tardivo “pianto del coccodrillo” questa volta non convincerà i calabresi. Si sente molto forte, anche perché alle sue legioni si sono aggiunte truppe ausiliarie di ventura, che in tal modo rinnegano i valori e i principi per difendere i quali sono state organizzate. Questi ausiliari hanno l’ardire di affermare che loro non fanno battaglie di “retroguardia”. Perché, secondo questa crassa e balbettante ignoranza, difendere un principio autenticamente democratico e battersi per impedire una fusione a freddo, pericolosissima senza sperimentazione (Unione dei Comuni), costituisce azione di retroguardia e non, invece, un agire responsabile ed autenticamente democratico. Certamente, è vomitevole catalogare “storico” il vergognoso evento, come afferma il “prefetto del pretorio dell’imperator”. Un evento può definirsi “storico” solo dopo aver prodotto reali effetti molto, molto positivi. Nel caso di specie, volendo essere buoni, si può parlare di decisione dagli effetti aleatori. Arrivati a questo punto noi abbiamo il dovere civico di difendere i sacrosanti diritti della nostra comunità, proponendo ricorso al TAR contro il predetto illegittimo agire. Siamo certi che anche i Comuni di Cosenza e Castrolibero avanzeranno ricorso al TAR, a giudicare dalle numerose dichiarazioni in tal senso dei sindaci Caruso e Greco».
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