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Parigi 2024, prime tre medaglie per l’Italia

Ganna argento, bronzi di Samele e della 4×100 stile libero

Pubblicato il: 27/07/2024 – 23:06
Parigi 2024, prime tre medaglie per l’Italia

PARIGI Bronzo in serata per l’Italia nella staffetta 4X100 stile libero ai Giochi di Parigi. Gli azzurri chiudono al terzo posto alle spalle degli Stati Uniti, oro, e Australia, argento. Per l’Italia è la terza medaglia nel primo giorno di gare
«C’era un tifoso speciale tra il pubblico e non potevo esimermi dall’andare ad abbracciare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella». Luigi Samele, a 37 anni, conquista un bronzo storico in una cornice unica, il Grand Palais di Parigi, e con uno spettatore d’eccezione, il Presidente primo sportivo d’Italia, che con il sostegno allo schermidore di Foggia ha concluso la sua 3 giorni olimpica piena di impegni.
Dopo l’argento a Tokyo 2020, Samele ha vinto il bronzo in un incontro molto serrato con l’egiziano Ziad ElSissy, che fino all’ultimo ha dato battaglia. Alla fine, emozionatissimo, Samele si è lasciato andare a terra ad una gioia incontenibile, togliendosi la maschera e singhiozzando per la commozione. Per lui, anche un record con il quale scrive la storia: è il primo campione di sciabola italiano a conquistare due medaglie olimpiche in due edizioni consecutive. «Un’altra medaglia olimpica – ha detto dopo la vittoria, emozionatissimo – non ci avrei mai pensato. Vuol dire che non bisogna mai smettere di sognare. E io oggi non ho mollato mai, ho lottato dalla prima all’ultima stoccata. Credendoci sempre. È una felicità indescrivibile. Sono commosso».


Lo sciabolatore foggiano aveva anche sperato in qualcosa di più, ma in semifinale a inizio serata si era trovato di fronte il sudcoreano Sangkuk Oh, che lo aveva battuto già 7 volte in carriera e ha vinto senza troppe difficoltà, 15-5. Un incontro che all’inizio, con il vantaggio di che Samele aveva preso, un 3-0, aveva lasciato sperare in un’impresa fantastica. Invece, l’azzurro è finito sotto addirittura di 11-4, poi ha perso l’incontro. Sotto gli occhi di Mattarella, presente in tribuna al Grand Palais dopo la pioggia di ieri al Trocadéro per la Cerimonia di apertura, Samele – che ha ammesso dopo il bronzo di aver avuto «un momento di sconforto» dopo la sconfitta con il sudcoreano – ha avuto invece ragione della resistenza dell’egiziano Elsissy – terzo l’anno scorso ai Mondiali a Milano – con il punteggio di 15-12. E’ la prima medaglia degli azzurri nella scherma a Parigi, la seconda della giornata dopo l’argento di Filippo Ganna nel ciclismo.
«Festeggiare qui con tutta questa gente dopo che a Tokyo gli spalti erano deserti per il Covid è stato fantastico, invidio tennisti e calciatori che hanno sempre questo pubblico che ti carica da matti», ha aggiunto Samele prima di lasciare la meravigliosa cornice del Grand Palais, la straordinaria costruzione che ha poco più di 100 anni e dalla cui “scalinata d’onore” che porta al grande salone sono oggi scese con un po’ di emozione tutte le coppie prima di affrontarsi in pedana. La prima medaglia dell’Italia a Parigi arriva nel ciclismo su strada, sotto gli occhi del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, questa volta al coperto nonostante la pioggia non sembri proprio volerlo abbandonare. Eppure Filippo Ganna, argento nella crono ma battuto solo da un formidabile Remco Evenepoel, esce comunque col rimpianto di non aver conquistato il gradino più alto del podio. «

Da italiano è come vedere una Ferrari arrivare seconda – ha spiegato -. Rode, ma comunque sono stato battuto da un fuoriclasse». Il fenomeno appunto è il belga, che trionfa in 36:12.16, secondo l’azzurro in 36:27.08 e terzo Wout van Aert (36:37.79). Insomma, un argento che avrà bisogno di tempo per essere metabolizzato perché «l’oro lo volevo», ha proseguito e «un po’ di rammarico c’è», soprattutto a fronte di alcune scelte per essere al top ai Giochi, vedi la rinuncia alla Roubaix. Ma ripercorrendo i 32,4 km di Ganna, il rischio che non potesse arrivare nemmeno quel secondo posto c’è stato. Solo un grandissimo finale, infatti, ha posto rimedio a una pericolosa sbandata che lo ha fatto appoggiare sulle transenne (senza tuttavia cadere e terra) che gli aveva fatto perdere altri secondi preziosi. «Ma dopo quel momento mi sono detto “Pippo, è un anno di lavoro, devi dare tutto” e da lì ho trovato la forza», ha raccontato con la medaglia al collo dopo una cerimonia davanti la Torre Eiffel, lì dove esattamente 10 anni fa (il 27 luglio 2014) Vincenzo Nibali vinceva il Tour de France.
Corsi e ricorsi storici che comunque hanno portato l’azzurro e il tricolore a sventolare alto nel cielo di Parigi per quello che è il primo tassello dell’obiettivo prefissato da tempo dal presidente del Coni, Giovanni Malagò: vincere una medaglia in più delle 40 di Tokyo. E Ganna, in Giappone, nella crono su strada mancò il bronzo di un soffio, rifacendosi però con l’oro, con tanto di record del mondo, nell’inseguimento a squadre su pista assieme a Simone Consonni, Francesco Lamon e Jonathan Milan. La speranza, dunque, è che l’argento in apertura possa dare la spinta per replicare quanto accaduto tre anni fa. «Con questo secondo posto abbiamo aperto le danze ora con il quartetto vogliamo continuavamo a ballare», la promessa di Ganna che ripartirà subito per Roma e dopodomani di nuovo in pista in vista dell’appuntamento a squadre che a Parigi lo vedrà impegnato tra il 5 e il 7 agosto. Lì il problema della pioggia non ci sarà. «In queste condizioni non sono un drago, a me la pioggia piace solo per lavarmi e vestirmi, that’s it», ha scherzato l’azzurro. Nel frattempo, però, ha incassato i complimenti del Capo dello Stato, così come quelli del presidente del Coni e del numero uno della Federciclismo che lo attendevano all’arrivo in Pont Alexander III. Ma Pippo spera comunque che il suo argento non sia l’ultima medaglia. «Tutti i ragazzi che sono qua dell’Italia sono motivati con un grande cuore, testa, gambe, braccia, polmoni, qualsiasi cosa per dare il meglio», ha concluso. Tutt’altro che finita, quindi, la sua missione, così come quella dell’Italia Team che del record di Tokyo non vuole accontentarsi. L’obiettivo è superarsi e nel frattempo, almeno Ganna, dorme sereno seppur con quel pizzico di amarezza per l’oro mancato. (Ansa)

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