REGGIO CALABRIA La voce gioiosa ed emozionata tradisce subito l’età, 21 anni, e una grande responsabilità: è tra le prime donne a entrare a far parte del personale dei sanpietrini manutentori della Basilica Vaticana. «Non avrei mai immaginato di arrivare a far parte dei sanpietrini, un livello così importante da viverlo ancora come un sogno», ha raccontato per la prima volta Miriana. Il tono però diventa subito serio e profondo quando spiega al Corriere della Calabria che non può entrare nel dettaglio del ruolo che ricopre. «Posso dire solo che si tratta di un grandissimo onore – ha detto Miriana – che va di pari passo con il senso di responsabilità quando si tratta di maneggiare quello che per molti, magari, è un semplice mattone. C’è un profondo senso di rispetto, perché il medesimo oggetto è stato toccato da mani agili ed esperte molto prima di me. Questo pensiero aumenta enormemente il senso di prudenza. Quindi ogni incarico che mi viene affidato lo svolgo con piacere, ma con meticolosa attenzione». Miriana, di Reggio Calabria, e Lisa di 26 anni, della provincia di Padova, sono le prime giovanissime donne che entrano a far parte dell’organico dei sanpietrini manutentori della Basilica Vaticana. «Un momento importante il mio ingresso nei sanpietrini – ha poi aggiunto Miriana – che ho avuto modo di condividere con Lisa. Un’emozione potente che ci ha unito molto».
Il percorso di studi inizia nella città dello Stretto, dove Miriana viveva con la mamma e una sorella; si diploma in discipline figurative, poi a 20 anni il trasferimento a Roma per iniziare il corso per decoratori, stuccatori e muratori della Scuola Arti e Mestieri della Fabbrica di San Pietro. Un percorso di studi che si completa oggi con l’ingresso nell’importante equipe.
Una strada intrapresa con dedizione e amore per le arti, alimentato fin da quando era piccola, «la fotografia, il disegno e la musica – ha proseguito Miriana – mi hanno sempre affascinato e hanno caratterizzato tutta la mia vita. Oggi quello stesso amore è alimentato dalla Basilica, quando passeggio tra quelle mura vedo tutto quello che mi circonda con un occhio nuovo e diverso».
È l’esperienza circolare di una giovane donna che si prende cura di questo luogo sacro, dalla ricchezza sorico-artistica straordinaria che per gli spazi, i tesori che appartengono ad esso, è patrimonio dell’umanità. Al contempo, è il luogo che restituisce a Miriana la pienezza di quella cura, come fosse una reciproca carezza. Dal 18 aprile 1506, data in cui papa Giulio II diede inizio all’edificazione della nuova Basilica Vaticana, ancora oggi, la Fabbrica di San Pietro è l’istituzione della Santa Sede incaricata – allora – della ricostruzione, e poi della conservazione, la manutenzione e la fruizione della Basilica. Un’istituzione al servizio del Papa, in cui lavorano persone animate dalla fede e non solo, uomini e donne totalmente dedicati alla tutela della Basilica e all’accoglienza dei visitatori, dei pellegrini e dei fedeli che toccano questo luogo, sempre più numerosi, da tutto il mondo. Ma mai, fino ad ora, maestranze femminili avevano fatto parte del corpo dei sanpietrini. Miriana, insieme a Lisa, ha indubbiamente meritato di accedervi, grazie al suo impegno negli studi e alle capacità che le sono state riconosciute. E a noi piace pensare che, a sfiorare tanta bellezza, ci siano le mani e gli occhi di una ragazza calabrese.
Quella dei sampietrini è una categoria che comprende varie figure professionali, falegnami, muratori, elettricisti, idraulici, addetti alla sorveglianza. Si tratta di una truppa di un’ottantina operai specializzati che hanno il compito di garantire il mantenimento della Basilica vaticana in tutta la sua bellezza. Come informa una nota ufficiale del Vaticano, dalla posa della prima pietra della Basilica il 18 aprile 1506, quando papa Giulio II diede inizio alla riedificazione della nuova Basilica Vaticana, fino al tempo attuale, la Fabbrica di San Pietro è l’istituzione della Santa Sede alla quale sono state affidate la ricostruzione e successivamente la conservazione, la manutenzione e la fruizione della basilica edificata sulla sepoltura dell’apostolo Pietro. E’ una delle istituzioni collegate alla Santa Sede con il compito di occuparsi della Basilica vaticana, così come stabilito dalla costituzione apostolica Praedicate Evangelium, promulgata da papa Francesco il 19 marzo 2022: «La Fabbrica di San Pietro si occupa di tutto quanto riguarda la Basilica papale di San Pietro, che custodisce la memoria del martirio e la tomba dell’Apostolo, sia per la conservazione e il decoro dell’edificio, sia per la disciplina interna dei custodi e dei pellegrini e dei visitatori, secondo le norme proprie. Nei casi necessari il presidente e il segretario della Fabbrica agiscono d’intesa col Capitolo della stessa Basilica».
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