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Nacho Castillo, il bomber “intrappolato” in serie D che ha fatto sognare Lamezia

Nel 2003-2004 l’attaccante argentino (che non poteva giocare in serie C) ha contribuito con i suoi gol alla promozione del club

Pubblicato il: 28/07/2024 – 13:39
Nacho Castillo, il bomber “intrappolato” in serie D che ha fatto sognare Lamezia

È l’estate del 2003 e il presidente della Vigor Lamezia Alfredo Mercuri ha appena ingaggiato un tecnico esperto per la panchina della sua squadra: Luigi Boccolini. L’allenatore di Porto Recanati viene da sette promozioni dalla serie D alla C2, l’ultima conquistata con il Brindisi. Per tutti dalle parti di Lamezia è l’uomo giusto per puntare al grande salto. Dopo due secondi posti consecutivi nel girone I della serie D, non è più concesso sbagliare, l’obiettivo è uno solo: serie C2 diretta. La squadra è forte, non ci sono organici in grado di competere con elementi del calibro di Tortora, Vanzetto, Mangiapane Rogazzo, Lio, Scorrano e Alessandrì. Ma la proprietà biancoverde comprende immediatamente che serve la ciliegina sulla torta per evitare brutti scherzi. Serve un bomber da doppia cifra assicurata, uno di categoria superiore. E chi è il migliore sul mercato? Nessun dubbio, José Ignacio Castillo Álvarez, o meglio “Nacho” Castillo. Argentino di Buonos Aires di 28 anni, dopo aver bazzicato nelle serie minori del suo Paese, da due stagioni è sbarcato in Italia, precisamente in Puglia. Prima a Brindisi, dove ha realizzato 15 gol portando il club biancazzurro in C2. Lì sarebbe voluto restare, ma in quegli anni ai calciatori extracomunitari non era permesso essere ingaggiati dai club di terza serie, e allora Nacho riparte da Nardò. In 34 partite la butta dentro 17 volte, dimostrando una superiorità tecnica imbarazzante rispetto ai suoi colleghi. Meriterebbe una chance in un torneo migliore, però senza passaporto italiano è vietato sognare in grande. E così la serie D diventa la sua casa e al tempo stesso la sua prigione d’oro, sì perché per accaparrarselo le società devono spendere tanto, tantissimo. Chi vuole vincere, punta tutto sull’argentino.
Ed eccoci quindi all’estate del 2003, Castillo ancora una volta ha numerose richieste, ma dopo una serie interminabile di contatti con il direttore sportivo Carmine Donnarumma, decide di accettare l’offerta dell’ambiziosa Vigor Lamezia. Una volta appresa la notizia dell’ingaggio, i tifosi calabresi già pregustano le magie che il bomber potrà regalare a una piazza affamata di grande calcio. E non si sbagliano. In quella stagione Nacho è praticamente immarcabile: realizza 24 gol in 32 partite. Ma nonostante ciò, la Vigor ancora una volta arriva seconda in campionato dietro il Rende di Franco Giugno, una compagine che gioca a memoria facendo divertire i suoi sostenitori. Stavolta, però, la Vigor non si abbatte, vince i playoff promozione e finalmente raggiunge la C2. A Lamezia è festa grande, Castillo viene portato in trionfo, anche se tutti sanno che non potrà restare in biancorosso per quella solita disgraziata regola che lo costringe da anni a non muoversi dalla serie D. Dunque l’attaccante argentino è costretto ancora una volta a fare la valigia per accasarsi altrove, al Gallipoli. Qui trova come allenatore quel Franco Giugno che con il suo Rende gli aveva tolto la gioia del primo posto in campionato. Ma anche grazie all’allenatore cosentino, segnerà una marea di gol, portando la squadra del presidente Vincenzo Barba in C2.
L’estate del 2005 Nacho ottiene il tanto sognato passaporto e riesce e “liberarsi” dal peso del campionato Dilettanti che gli è sempre stato stretto. A 30 anni compiuti, Castillo inizia la sua seconda vita da attaccante nelle serie che contano del calcio italiano: in B con Frosinone e Pisa (in Toscana realizza 21 gol), in serie A con Lecce, Fiorentina e Bari.

Dopo Trapani, chiude la carriera nel 2013 con la maglia del Shahter Fýtbol Klýby, una squadra kazaca.
Una carriera ricca di successi, soprattutto personali, quella di “Nacho” Castillo, ma certamente frenata da un regolamento che avrebbe potuto regalargli molte più soddisfazioni. Un bomber, Castillo, rimasto nella storia del calcio lametino e dei suoi tifosi che ancora oggi lo ricordano con grande affetto. (fra.vel.)

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