CROTONE C’è qualcosa che non quadra tra quanto è stato detto nel consiglio regionale, tenutosi il 26 luglio scorso, e quanto è stato scritto nella deliberazione n. 293, approvata dall’esecutivo guidato da Roberto Occhiuto lo scorso 21 giungo. L’argomento in questione è la modifica da apportare al Piano regionale dei rifiuti, dello scorso 12 marzo, con un emendamento che introduce il criterio localizzativo “Fattore di pressione discariche”.
Nel suo intervento nel consiglio regionale, del 26 luglio scorso, replicando anche alle accuse che arrivavano dai banchi dell’opposizione, Occhiuto ha detto a chiare lettere che, sino a quando lui guiderà il governo della Calabria, non ci sarà più spazio per chi intende costruire nuove discariche in Calabria. Ha escluso, per esempio, che potrà avere successo il progetto presentato dall’imprenditore abruzzese per realizzare una mega discarica a Giammiglione, alle porte di Crotone. Il presidente è stato chiarissimo, ma quello che dice non collima con quanto scritto nella delibera n. 293 approvata dalla Giunta lo scorso 21 giungo. Al punto n. 3 della deliberazione, infatti, si legge: “Di dare atto che il criterio localizzativo “Fattore di pressione discariche” è da applicare alle istanze successive all’adozione del presente provvedimento relative alla realizzazione di nuove discariche e/o ampliamenti di discariche esistenti”. A meno che il consiglio regionale non abbia modificato il testo presentato dalla Giunta non ci possono essere dubbi interpetrativi. Alcuni consiglieri escludono che la deliberazione sia stata modificata. Se così fosse, dallo scorso 26 luglio, dal momento dell’approvazione della modifica al Piano regionale dei rifiuti, non potranno essere accolte proposte di nuove discariche o ampliamento di vecchi impianti, ma questo non blocca l’iter dei progetti già avviati.
Da quanto si legge – “è da applicare alle istanze successive all’adozione” – si evince, infatti, che i progetti che sono in itinere non saranno assoggettate al criterio localizzativo. L’impianto proposto da Maio nel sito di Crotone nel lontano 2012 potrà continuare, quindi, il suo iter frammentato da infiniti ricorsi legali. Il presidente Occhiuto sostiene, senza ombra di dubbio, che il progetto sarà bloccato. “Verba volant e scripta manent” (le parole volano e gli scritti restano), dicevano i latini quando tra le parole e gli atti non c’era una coerenza tangibile. Se tutti i dubbi e le perplessità dovessero trovare conferma, ancora una volta, ci troveremmo davanti ad una scelta che penalizza Crotone considerato che i veleni presenti nell’area industriale resteranno nella città pitagorica e nella sua provincia e si rischia di andare verso la realizzazione di una nuova mega discarica proposta da un privato con il solo obiettivo di fare business. (redazione@corrierecal.it)
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