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Rischio infiltrazioni su Milano-Cortina 2026, tra minacce «sofisticate» e prevenzione

In ballo ci sono 111 interventi da 3,6 miliardi: 58 appalti sportivi e 53 infrastrutturali

Pubblicato il: 29/07/2024 – 12:19
Rischio infiltrazioni su Milano-Cortina 2026, tra minacce «sofisticate» e prevenzione

Una strategia per prevenire e contrastare i tentativi di infiltrazione nelle commesse per l’affidamento di lavori, servizi e forniture per le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Sono diversi i punti chiave: dalla programmazione degli accessi ispettivi nei cantieri all’attenzione ai flussi finanziari tra imprese. Ad occuparsene – scrive Il Sole 24ore – la Struttura di prevenzione amministrativa del ministero dell’Interno, che «ora subisce uno sprint dopo che il 9 luglio scorso il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ha approvato le linee d’azione dell’organismo, che tengono conto dell’esperienza preventiva maturata per Expo 2015. In ballo ci sono 111 interventi da 3,6 miliardi: 58 appalti sportivi e 53 infrastrutturali che dovranno essere eseguiti in modo celere per garantire il normale svolgimento della manifestazione sportiva».

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La strategia di prevenzione

Nelle relazioni investigative si parla di minacce «asimmetriche, imprevedibili, flessibili e sofisticate, anche al fine di eludere le investigazioni». In considerazione di ciò la strategia di prevenzione prevede «che tutti gli operatori economici debbano iscriversi nell’Anagrafe gestita dalla Struttura per la prevenzione amministrativa, istituita presso il ministero dell’Interno e diretta dal prefetto Paolo Canaparo. Ad oggi – scrive Il Sole 24orerisultano iscritte 17.165 imprese. La struttura, ai fini dell’iscrizione, procederà agli accertamenti nella forma dell’informazione antimafia che costituisce lo strumento più penetrante in tema di prevenzione. Prevede non solo l’accertamento delle cause di decadenza previste dall’articolo 67 del Codice delle leggi antimafia ma anche l’insussistenza di eventuali tentativi di infiltrazione. Per garantire la celerità delle verifiche, si applica una procedura più veloce finalizzata a garantire l’iscrizione in Anagrafe in tempi ridotti sulla base dei primi accertamenti svolti dalla Direzione investigativa antimafia entro dieci giorni dalla richiesta di informativa da parte della Struttura. L’organismo del Viminale svolgerà funzioni di indirizzo e di coordinamento di tutte le attività di prevenzione antimafia. Per questo la Struttura si avvarrà della collaborazione delle Prefetture e dei relativi Gruppi interforze antimafia (Gia), della Direzione investigativa antimafia, del Gruppo interforze centrale (Gic) istituito alla Direzione della polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza e di tutte le Forze di polizia. Sono inoltre previste forme specifiche di collaborazione tra la Struttura per la prevenzione antimafia e la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e l’Autorità nazionale anticorruzione, per condividere il patrimonio informativo e gli elementi di analisi. L’attenzione è rivolta ai controlli in sede esecutiva che riguarderanno tutti gli operatori della filiera delle imprese e tutte le fattispecie negoziali, indipendentemente dall’importo, oggetto e durata dei contratti e sub-contratti e da qualunque modalità e condizione di esercizio delle prestazioni».

Il monitoraggio

Gli accessi ispettivi – precisa il quotidiano – «saranno attivati sulla base di una analisi del contesto territoriale dove i soggetti economici operano, ma anche su indicatori di rischio e di precedenti attività investigative. Il tutto con una particolare attenzione verso quelle imprese e attività che assumono maggiore interesse per le organizzazioni criminali, alla gestione del sistema della subcontrattazione, in generale, e dei subappalti nella fase realizzativa, in particolare, e alle forme di condizionamento nella selezione e nell’impiego del personale. Prevista poi «l’attivazione per la prima volta anche per opere “diffuse” delle modalità e delle procedure del controllo rafforzato dei flussi finanziari, obbligatorio per le imprese impegnate nella realizzazione di grandi opere. Il monitoraggio finanziario è una forma di controllo dei flussi finanziari più stringente della “tracciabilità” e mira a evitare infiltrazioni criminali nella realizzazione dell’infrastruttura, consentendo di seguire tutti i movimenti finanziari, in entrata e in uscita, che intercorrono tra gli operatori che partecipino alla realizzazione di una determinata opera».

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