ROMA Un esame del sangue per diagnosticare l’Alzheimer: è quanto emerge da una ricerca svedese, appena pubblicata su Jama. Nello studio, presentato alla conferenza internazionale dell’Alzheimer’s Association a Philadelphia, un esame mirato si è rivelato efficace nel 90% dei casi. La ricerca svedese ha coinvolto circa 1.200 pazienti con problemi di memoria lievi. Circa 500 si sono rivolti ai medici di base mentre il resto ha cercato cure specialistiche presso le cliniche della memoria. Circa 300 pazienti in ciascun gruppo sono stati sottoposti ad analisi del sangue e i risultati sono stati confrontati con prelievi spinali o scansioni PET. Quindi i ricercatori hanno voluto confrontare l’esame del sangue con il parere dei medici dopo aver somministrato test cognitivi e scansioni TC. Dalle valutazioni di circa 200 partecipanti alla sperimentazione, i medici di base che pensavano che i pazienti avessero l’Alzheimer si sbagliavano il 36% delle volte. E quando pensavano che i pazienti non si fossero ammalati, la diagnosi era errata nel 41% delle volte. Gli specialisti della memoria che hanno valutato circa 400 pazienti hanno fatto meno errori: si sbagliavano nel 25% dei casi quando pensavano che i pazienti avessero l’Alzheimer e nel 29% quando pensavano che non lo avessero. L’esame del sangue del test dei ricercatori svedesi si è rivelato erroneo solo nel 10% dei casi. L’accuratezza è stata massima nei pazienti che avevano già progredito verso la demenza ed era leggermente inferiore nei pazienti in uno stadio pre-demenza, chiamato deterioramento cognitivo lieve. Il metodo di rilevamento ha dato un esito peggiore nello stadio più precoce della patologia, chiamato declino cognitivo soggettivo, quando i pazienti iniziano a percepire che la loro memoria sta perdendo colpi.
Lo studio ha utilizzato un esame del sangue che punta a individuare la proteina tau che si forma in grovigli nel cervello delle persone con Alzheimer. Si è scoperto che la misurazione di quella forma, chiamata ptau-217, fornisce la valutazione più accurata della patologia. La tau è più strettamente legata al declino cognitivo rispetto all’amiloide, e i grovigli di tau si formano più tardi delle placche amiloidi nei pazienti con Alzheimer. Il test tiene traccia anche dell’amiloide.
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x